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Dal Parlamento

L’Europa vuole fermare le “ingerenze straniere” sui cittadini

10 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

consiglio_d_europa

Sarebbero le “ingerenze straniere” il più grande problema dell’Europa, assieme alla “disinformazione“. Questo almeno a vedere l’impegno del Parlamento Europeo che, in proposito, nel giugno 2020, in piena pandemia Covid, ha istitutito un’apposita Commissione Speciale (INGE).

Sembra di tornare al linguaggio della “guerra fredda”.

Mercoledì scorso, il Parlamento ha approvato una prima relazione della Commissione Speciale e « proposto una serie di contromisure » contro questo problema sentito da tutta la popolazione ( ironia ).

Il testo è stato approvato con 552 voti favorevoli, 81 contrari e 60 astensioni.

Il comunicato stampa dei lavori [1] ci informa che esisterebbero dei « paesi malintenzionati », naturalmente individuati in Russia e Cina, che potrebbero inpunemente « influenzare le elezioni, organizzare attacchi informatici, reclutare ex esponenti politici di alto livello e polarizzare l’opinione pubblica ».

La commissione INGE ha inoltre evidenziato il proprio allarme per la « generale mancanza di consapevolezza della gravità » di questo problema (!).

Sul lato della lotta alla disinformazione, « il Parlamento Europeo accoglie con favore il divieto recentemente introdotto in tutta l’UE nei confronti di mezzi di propaganda russi quali Sputnik TV e RT ».

Per inciso, Sputnik era l’unico giornale che dava visibilità alle proteste in tutta Europa dei no vax, invece cancellati, oscurati, dai media di regime che facevano tutto fuorché informare.

Personalmente non condividiamo questo atteggiamento paternalistico secondo il quale deve essere lo Stato a fornirci le corrette “informazioni“. Questa chiara censura ci fa temere il rischio totalitario del Pensiero Unico.

Non credo che i cittadini abbiano bisogno di qualcuno che cancelli le informazioni “sbagliate“, di uno Stato che “censuri” taluni canali informativi per evitare che questi possano « ingannare i suoi cittadini ».

Curioso poi ci appare che l’Unione Europea prenda ad esempio le « migliori pratiche adottate da Taiwan » per combattere la “disinformazione“.

Ecco, per l’EU, come combattere le “ingerenze straniere”

Per evitare che noi stupidi cittadini possamo cadere nella “disinformazione“, il Parlamento Europeo ha ben chiare le soluzioni:

  • « destinare finanziamenti pubblici a mezzi di informazione ampiamente distribuiti e ai verificatori di fatti (fact checkers) », ovvero alla stampa mainstream, quello che noi chiamiamo “di regime“;
  • « revocare [ censurare, oscurare, NdR ] le licenze alle organizzazioni che diffondono propaganda di Stato straniera » (!);
  • assicurare le identità [ imporre un ID digitale per accedervi, NdR ] di chi inserisce contenuti sulle « piattaforme dei social media »;
  • impedire che gli « istituti Confucio, piattaforme di lobby cinesi » (ora chiamati “Centri per l’istruzione linguistica e la cooperazione” ), possano avere rapporti con le università europee o che i politici europei siano « reclutati » o abbiano « relazioni » con la Russia; limitare l’influenza della Chiesa Ortodossa.

La Sinistra: scusa ingerenze per limitare libertà d’espressione

La relazione non è stata condivisa dalla Sinistra del Parlamento Europeo.

Clare Daly

A suo nome si è espressa l’irlandese Clare Daly che ha sostenuto come « tra gli esempi di ingerenza nei processi democratici nell’Unione Europea, il più consequenziale e sistemico è quello dei grandi concentrazioni di capitali, sia esteri che europei, che esercitano un’influenza sul processo legislativo e sulla formazione delle politiche. Ma questo è a malapena riconosciuto dalla maggioranza nella Commissione Speciale INGE. Né, la relazione, fa riferimento ai gruppi di pressione atlantisti e della NATO » [2].

Per la deputata della Sinistra europea, « l’indagine è stata utilizzata per gonfiare le minacce di ingerenza russa e cinese e per stabilire basi securitarie per limitare la libertà di espressione e altri diritti fondamentali ».

—

Fonti e Note:

[1] Parlamento Europeo, 09 marzo 2022, “Comunicato Stampa: Le proposte del PE per combattere ingerenze straniere e disinformazione“.

[2] Parlamento Europeo, 09 marzo 2022, “Testo Relazione Finale“.

Archiviato in:Dal Parlamento, Guerra Russia-Ucraina Contrassegnato con: Parlamento Europeo

La Camera approva il diritto al suicidio assistito

10 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Stamani, con 253 voti favorevoli e 117 contrari la Camera dei Deputati ha approvato il testo di una nuova e prima legge in materia di “morte volontaria medicalmente assistita” ( titolo di per sé ipocrita, si tratta di suicidio assistito ).

A votare contro ufficialmente le Destre, ovvero Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Coraggio Italia. A favore invece gli scarni rappresentanti della Sinistra ( ManifestA ), quelli di Alternativa, il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle.

Le Destre, pur votando contro, hanno espresso la propria soddisfazione atteso che è stata inserita, su loro richiesta, la possibilità di « garantire esplicitamente la libertà, per il medico, di sollevare obiezione di coscienza ».

Suicidio assistito, Sinistra: fatto storico, la vita non è solo esistenza!

Le Sinistre e i Radicali, pur votando a favore, si sono dichiarati insoddisfatti del testo: « legge come minimo sindacale », l’ha definita il senatore Andrea Colletti ( Alternativa ). « La legge è imperfetta nelle condizioni di accesso, che sono restrittive », ha precisato Riccardo Magi (Radicali).

Doriana Sarli ( ManifestA, ovvero Potere al Popolo – Rifondazione Comunista ) ha sostenuto che la nuova legge sostiene « il diritto all’autodeterminazione e la dignità della persona ».

Lorenzo Fioravanti ( Misto ) non ha mancato di rimarcare il « milione di firme cestinate da una decisione della Corte costituzionale che non ha permesso al popolo italiano di poter decidere e di esprimersi ».

Dalle dichiarazioni di voto finale, è emerso comunque che l’Italia si trova davanti « un fatto indubbiamente storico » ( sempre parole di Riccardo Magi ).

Forse è stata Elisa Siragusa ( Verdi ) a meglio commentare la nuova norma – che comunque deve ancora passare dal Senato -: « Arriva un momento in cui la vita non è vita, ma è solo esistenza; un momento in cui il corpo diventa una prigione, una condanna all’ergastolo per un innocente. Penso che l’Italia abbia un dovere verso chi si trova in questa prigione fatta di sofferenza: il dovere di liberare queste persone ».

Suicidio assistito, Destre contro: rischio deriva eutanasiaca

Sentimenti opposti da parte di Maria Carolina Varchi (Fratelli d’Italia ): « il dovere dello Stato di tutelare la vita di ogni individuo, non quello diametralmente opposto di riconoscere all’individuo la possibilità di ottenere dallo Stato o da terzi un aiuto a morire” ».

La senatrice ha espresso anche la propria preoccupazione: « il rischio di aprire ancor di più a una deriva eutanasiaca ».

Stessa la preoccupazione di Pierantonio Zanettin ( Forza Italia ): « In Olanda i numeri delle eutanasie praticate continuano ad aumentare. Si è passati, progressivamente, da un iniziale 1,5 per cento a oltre il 4 per cento delle morti. Un dato enorme ».

Alessandro Pagano ( Lega ) in conclusione si è limitato a sostenere « Altro che civiltà: questo è Far West! ».

PD e M5S: sacrosanta la libertà di una persona di lasciarsi morire

Meccanicistico il giudizio sulla legge da parte di Gilda Sportiello ( Movimento Cinque Stelle ): « questa legge tutela il sacrosanto diritto all’autodeterminazione, alla possibilità di ognuno di scegliere sulla propria vita e sul proprio corpo senza fare danno a nessuno ».

Graziano Delrio ( Partito Democratico ) ha sostenuto « la libertà di una persona di lasciarsi morire », ricordando comunque i limiti per l’accesso al diritto alla morte: « la patologia irreversibile e a prognosi infausta o la condizione clinica irreversibile, le sofferenze fisiche e psichiche intollerabili, i trattamenti sanitari di sostegno vitale ».

–

Fonti e Note:

Credits: Photo by Mathew MacQuarrie on Unsplash

[1] Camera dei Deputati, 10 marzo 2022, “Resoconto stenografico dell’Assemblea – Seduta n. 654 di giovedì 10 marzo 2022”.

Archiviato in:Dal Parlamento Contrassegnato con: camera, suicidio assistito

Ucraina/4, Ferrara (M5S): fermare espansione ad Est della Nato!

10 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

« La guerra, come previsto dall’articolo 11 della nostra Costituzione, non può essere il mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Le armi non sono lo strumento per dirimere contese geopolitiche, la sottomissione violenta di un popolo non è mai tollerabile; l’unica strada da percorrere è quella della diplomazia e del dialogo ».

« Per questo anche in passato abbiamo condannato le aggressioni all’ex Jugoslavia, all’Afghanistan, all’Iraq e alla Libia. Le guerre sono sempre orrore e distruzione».

Così è intervenuto, lo scorso 1 marzo, al Senato, il vice capo gruppo del movimento Cinque Stelle, il lucchese Gianluca Ferrara [1].

Un discorso il suo dall’ottima retorica, poi, però, macchiato dal voto a favore della risoluzione Casini per l’invio di armi letali all’Ucraina.

Ferrara (Cinque Stelle): Russia accerchiata da Nato, fermare espansione ad Est dell’Alleanza Atlantica

Il senatore Gianluca Ferrara ha pure rimarcato che « se si apre un libro di storia si evince che le date più significative dell’umanità sono state segnate dalle guerre. Noi oggi più che mai dobbiamo sforzarci di cambiare paradigma ».

« Se oggi c’è la guerra è perché la politica ha fallito – ha aggiunto -. Quando le pallottole prendono il posto delle parole è perché c’è stato un cortocircuito comunicativo. La politica, quella occidentale, in questi decenni ha fallito nel non comprendere che la sindrome di accerchiamento dei russi era reale ».

Infine ha concluso con una proposta politica: la necessità di « una dichiarazione di conclusione storica dell’espansionismo della NATO verso Est ».

Il capo del regime Mario Draghi, nella sua replica, neanche ha dato riscontro ad una tal richiesta.

Candiani (Lega): i profughi dell’Ucraina non sono come gli africani!

Da segnalare pure alcuni stralci della posizione espressa in Aula dalla Lega per bocca del senatore varesino Stefano Candiani.

Anche Candiani si è espresso contro « l’esportazione della democrazia con le bombe. Non ha funzionato in Libia e in Iraq e non funzionerebbe mai in una situazione complessa e delicata come quella in corso tra Russia e Ucraina ».

Purtroppo poi non ha smentito il retro pensiero razzista della Lega con una sconcia precisazione quando ha voluto « far notare la differenza tra questi profughi (donne e bambini che lasciano i loro mariti a combattere per difendere il proprio Paese) e quelli che purtroppo ci eravamo abituati a veder arrivare dall’Africa con gli scafisti ».

–

Fonti e Note:

Credits: Photo by Kedar Gadge on Unsplash

[1] Senato, 1 marzo 2022, “Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina e conseguente discussione”.

Archiviato in:Dal Parlamento, Guerra Russia-Ucraina Contrassegnato con: NATO, Senato, Ucraina

Il Senato vota per l’intensificazione della guerra alla Russia

2 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Senato-Palazzo-Madama

Con 244 voti a favore, 13 contrari e 3 astenuti, il Senato, ieri mattina, ha approvato la risoluzione “Casini + altri” che fornisce al regime Draghi un “indirizzo” da perseguire rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina.

Tale passaggio si era reso necessario sulla base del Decreto Legge n. 16 del 28 febbraio 2022 che prevede, tra l’altro, che « fino al 31 dicembre 2022, previo atto di indirizzo delle Camere, è autorizzata la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina ».

Senato: il testo approvato chiude la porta alla pace

Al di là dei vuoti e ridondanti auspici, nella sostanza, la risoluzione del Senato non fa altro che ribadire la posizione del capo del regime italiano e quindi della NATO, e prevede di:

1) « esigere dalle Autorità russe l’immediata cessazione delle operazioni belliche e il ritiro di tutte le forze militari che illegittimamente occupano il suolo ucraino, ripristinando il rispetto della piena sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina »;

2) « raccogliere l’aspirazione europea dell’Ucraina »;

3) « assicurare sostegno e solidarietà al popolo ucraino e alle sue istituzioni … [tramite] la cessione di apparati e strumenti militari che consentano all’Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione »;

4) « sostenere l’urgenza di un netto rafforzamento della … sicurezza comune europea ».

Una risoluzione chiaramente di parte a favore di una parte belligerante, l’Ucraina, e che, di conseguenza, interrompe ogni canale di trattativa che, a parole, pure richiama ( « sostenere ogni iniziativa multilaterale e bilaterale utile ad una de-escalation militare e alla ripresa di un percorso negoziale tra Kiev e Mosca » ).

In verità, insomma, gli USA di cui l’Italia è solo una serva sciocca, non vogliono la Pace ma fare una guerra a Putin per il tramite degli ucraini.

Senato: solo 12 voti per il testo alternativo contro la belligeranza

Ben diverse erano le altre quattro proposte di risoluzione avanzate dalla minoranza.

Tutte e quattro, di poco differenziandosi nella sostanza l’una dall’altra, palesavano:

  • le pesanti responsabilità dell’Ucraina ( in riferimento ai bombardamenti sul Donbass dal 2014 con circa 14.000 morti e alla violazione degli Accordi di Minsk sull’autonomia delle due regioni russofone),
  • della stessa NATO ( per le sue mire espansione verso Est ),
  • e concludevano vietando l’esportazione di armi verso l’Ucraina.

Hanno raccolto, tuttavia, circa una dozzina di voti a favore ciascuna, e qualche astenuto, tra gli ex Cinque Stelle ( oggi espulsi ) oltre che il voto, probabilmente per errore, del leghista Roberto Calderoli.

Archiviato in:Dal Parlamento Contrassegnato con: Russia, Senato, Ucraina

Ucraina /5, Casini e Bonino: siamo in guerra e avrà un prezzo

1 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

guerra-armi

Pierferdinando Casini (già UDC), già candidato presidente della Repubblica, è stato il primo ad intervenire in replica all’intervento al Senato di stamani di Mario Draghi ma è anche il primo firmatario della risoluzione di maggioranza che sarà approvata dal Parlamento.

Una dichiarazione decisamente interventista, quella di Casini: « Non si tratta di essere guerrafondai, ma di essere pacifisti con intelligenza ». Sembrano le parole di Orwell: la guerra non è guerra, ma la guerra è pace intelligente!

Poi ha ammesso che con la sostanziale discesa in guerra contro la Russia siamo « chiamati a scelte di sofferenza ». Spiegando: « Dovremo fare dei sacrifici energetici, probabilmente dovremo anche dire alle famiglie e alle imprese che c’è una cinghia da stringere ».

Emma Bonino ( Più Europa ) conferma la difficile situazione dove sta per piombare l’Italia: « ci saranno costi da pagare, non solo per l’energia, ma anche per il grano ».

« Cari italiani, preparatevi perché ci saranno dei costi da pagare », ha detto chiaro e tondo!

Cangini (Forza Italia): La guerra non è una follia, è politica !

Andrea Cangini ( Forza Italia ) ha chiarito di cosa sta parlando il Senato: « La guerra, colleghi, non è una follia, come va di moda dire oggi. È – come diceva von Clausewitz – la prosecuzione della politica con altri mezzi. Una politica estera senza capacità di deterrenza militare è fisiologicamente debole e una politica estera fisiologicamente debole significa una politica impotente ».

E per scendere in guerra, occorre individuare anche stavolta in nemico interno: il pacifista tout court. Per Cangini, quindi, « occorre rieducare le opinioni pubbliche al realismo e non all’utopia ».

Laura Garavini ( Italia Viva ), « nell’auspicare che vengano estese anche alla Bielorussia », ha dichiarato come « emerge in tutta evidenza quanto sia necessario che l’Europa si doti di un’unione politica e di un’unione della difesa con mezzi adeguati [ armi letali, NdR ], moderni e sufficienti, che ci consentano di poter operare per la pace e contro i conflitti ».

Tra i più duri, l’intervento di Adolfo (!) Urso ( Fratelli d’Italia ). Il senatore dell’estrema destra ha evidenziato la necessità – a suo dire – di « aumentare la difesa dell’Alleanza atlantica nel nostro continente e nel Mediterraneo allargato ».

Sì, ha usato questo termine “mediterraneo allargato” e si riferiva all’Africa sub sahariana della quale la NATO e l’Europa non possono permettersi di perdere il controllo!

Secondo Adolfo Urso, « nuove minacce che si alzano in Bosnia e in Kosovo », ma occorre anche porre freno al « dispositivo militare russo in Siria », ai « golpe militari – sei – nel Sahel » (Sahel che ha definito « la frontiera del nostro Mediterraneo allargato »), ma anche alla nuova alleanza che si paleserebbe dalle « le manovre navali militari congiunte di Russia, Cina e Iran svoltesi in gennaio nel Golfo dell’Oman ».

Il senatore di Fratelli d’Italia ha quindi chiesto nuovi maggiori « investimenti per la difesa »: insomma l’acquisto di nuove e ancora più letali armi di fabbricazione americana.

Come ultima posizione citiamo quella di Alessandro Alfieri ( Partito Democratico ). Dopo il “giuramento di fedeltà” ( « noi stiamo dalla parte dei Paesi europei e dell’Alleanza atlantica » ) ha convenuto come sia legittimo, anche se in maniera « sofferta » che « al popolo ucraino va data la possibilità di difendersi legittimamente », anche se con ciò si vada in deroga [ violazione, NdR ] della legge n. 185/1990 che vieta il traffico di armi verso paesi belligeranti.

Insomma, siamo in guerra contro la Russia anche se, al momento, siamo belligeranti solo attraverso la consegna di armi letali ( missili anti-aereo, missili anti-carro, mine ) nelle mani dell’Ucraiana.

–

Credits: Photo by Kevin Schmid on Unsplash

Archiviato in:Dal Parlamento, Guerra Russia-Ucraina Contrassegnato con: Guerra, Russia, Ucraina

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No al green pass della vergogna!

Petizione contro il "green pass della vergogna" indirizzata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.

Sì, firmo ora!
440 firme

No al green pass della vergogna

Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

IL FORUM DI FRONTEAMPIO

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