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Pandemia Sars-Cov-2

Primario rumeno: il Covid sarà battuto dall’immunità naturale

28 Ottobre 2021 by FronteAmpio.it Lascia un commento

A chi sostiene l’introduzione del green pass per premiare i vaccinati lei risponde: « Non hai visto quanta gente ha avuto la malattia e l’ha trasmessa? Diamo il cosiddetto certificato verde per fermare la trasmissione. Se vogliamo fermare la trasmissione questo non funziona. Il vaccino non funziona nel fermare la trasmissione. Gli ospedali si stanno riempiendo sempre di più e abbiamo molti casi di vaccinati. Loro trasmettono la malattia ».

L’affermazione chiara e netta non è stavolta di un politico, ma di un medico. Si tratta della dottoressa Oana Mihaela Secara, medico primario dell’ospedale municipale “Sfântul Ierarh Dr. Luca” di Onești, cittadina della Romania orientale non lontana dal confine con la Moldavia.

Dott. Secara: vaccinazione non ferma pandemia, in Romania sempre più vaccinati arrivano negli ospedali

Mihaela Secara l’ha sostenuto in un’intervista televisiva durante il programma “Marius Tucă Show”: « la vaccinazione non ferma la pandemia, e sempre più persone vaccinate arrivano negli ospedali ». La notizia poi ha fatto il giro dei giornali, da AlephNews [1] sino a RomaniaTV [2].

« Sono contraria alle proposte di legge che cercano di rendere obbligatoria la vaccinazione », ha spiegato il dottor Secara. E che il green pass non è altro che uno strumento ricattatorio per indurre ad una scelta di vaccinazione non libera lo sanno anche le pietre!

Sul Covid la sua idea è chiara: « Capisco che è una malattia che non può essere sradicata, come qualsiasi virus respiratorio. C’è un’analogia con l’influenza stagionale. Qualcuno è riuscito a fare questo? A raggiungere l’eradicazione dell’influenza con un vaccino? No. Perché? Perché è un virus e nel caso di questo virus è versatile e si trasmette per via respiratoria ».

Diverso invece, per il primario ospedaliero di è l’immunità naturalmente acquisita col contagio: « l’intera popolazione entrerà in contatto con il virus prima o poi ».

Dott. Secara: Lockdown rallentano virus e riducono sopraffollamenti, ma cammino Covid giungerà fino alla fine

« Qualsiasi lockdown rallenterà questo processo, dopo di che riprenderà da dove si è interrotto. La quarantena può al massimo avere l’effetto di proteggere il sistema sanitario dal sovraffollamento. Di solito nella stagione fredda incontreremo il virus con più [probabilità]. Tutti incontreranno il virus [prima o poi]. Ci sono persone che saranno asintomatiche, persone che avranno sintomi lievi, persone che avranno forme medie gravi e critiche. Il fenomeno non si fermerà fino a quando tutta la popolazione non avrà acquisito un’immunità naturale », conclude l’intervista la dottoressa Oana Mihaela Secară.

–

Fonti e Note:

[1] Aleph News, 27 ottobre 2021, “Medic: Vaccinul nu funcționează în oprirea transmiterii COVID-19. Spitalele se umplu și avem multe cazuri de vaccinați”.

[2] RomaniaTV, 28 ottobre 2021, “Medic infecţionist: Vaccinul nu funcționează în oprirea transmiterii. Spitalele se umplu tot mai mult şi de vaccinaţi”.

Archiviato in:Estero, Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Covid-19, Romania, vaccinazione

Romania, la destra: green pass incostituzionale e inutile

28 Ottobre 2021 by FronteAmpio.it Lascia un commento

parlamentari_AUR_Romania

« Presentare in modo trasparente, nel bollettino quotidiano pubblicato, la percentuale di persone vaccinate che sono risultate positive al COVID sul totale dei nuovi casi, al fine di aumentare la fiducia della popolazione nelle misure promosse dalle autorità ».

E’ la richiesta della formazione nazionalista rumena Alleanza per l’Unità dei Rumeni (AUR) presente nel parlamento con 32 deputati e 14 senatori ( il 10% ).

In merito al green pass, di cui si discute l’introduzione anche in Romania dopo la recente recrudescenza dei contagi, il partito, in sostanza, continua a sostenere che la libera scelta di vaccinarsi, o meno, per ognuno. Al contrario, l’adozione di misure sempre più restrittive per far cedere i cittadini al ricatto delle autorità è una grave interferenza nei diritti e libertà dei cittadini: il consenso alla libera adesione al vaccino è inesistente finché siamo di fronte alla scelta tra il vaccino e le nostre fonti di sostentamento.

Il Partito, conseguentemente, con un comunicato [1], « critica l’idea di introdurre il certificato verde in Romania, che è incostituzionale e inutile ».

Romania, green pass: la posizione di Alleanza per l’Unità dei Rumeni

« Al momento – spiegano i rappresentanti del partito d’opposizione –, solo nel caso di pazienti deceduti è specificato quanti di loro sono stati vaccinati e quanti non vaccinati. È necessaria una maggiore trasparenza per vedere se i vaccinati sono essi stessi infettivi e trasmettitori nella stessa misura dei non vaccinati ».

Conseguentemente, aggiunge il senatore Claudiu Târziu, co-presidente dell’AUR: « se l’idea del cosiddetto certificato verde è di permettere la libera circolazione solo a coloro che “non si infettano e non trasmettono” la malattia, per limitare la circolazione del COVID, le statistiche possono mostrare che è un’idea sbagliata, oltre all’evidente incostituzionalità ».

« Se il vaccino non impedisce la diffusione del virus – e vogliamo vederlo nelle statistiche ufficiali – che senso hanno tutte le misure scandalose proposte recentemente? », conclude il deputato George Simion, altro co-presidente di AUR.

–

Fonti e Note:

[1] Partito AUR, 22 ottobre 2021, “Certificatul verde este ne constituțional și inutil”.

Photo by: Partito AUR

Archiviato in:Estero, Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Covid-19, green pass, Romania

Analisi Difesa: e se 10% di vaccinati restasse invalido?

17 Agosto 2021 by FronteAmpio.it Lascia un commento

generale_Francesco_Paolo_Figliuolo

La campagna di “vaccinazione di massa” è « un tema che riguarda direttamente anche la sicurezza nazionale e il futuro dell’Italia e dell’Occidente ».

Ad affrontare questo nuovo aspetto dell’iniziativa perseguita dal regime Draghi-Figliuolo è il giornale online “Analisi Difesa” [1].

Si tratta – è bene sottolinearlo di questi tempi – d’un sito web tutt’altro che “complottista” ma del « primo magazine online in Italia ad occuparsi di Difesa, Industria e tematiche militari », un giornale pubblicato dal febbraio del 2000.

Cosa scrive nel suo editoriale il direttore Gianandrea Gaiani, già consigliere per le politiche di sicurezza del ministro dell’interno?

« Strano che non si prendano in esame i rischi potenziali insiti nell’inoculazione di massa di vaccini, sviluppati in emergenza e utilizzabili solo in tale condizione, dei quali nessuno, neppure le aziende produttrici, conoscono gli effetti indesiderati che si potrebbero manifestare in futuro né si assumono responsabilità in proposito ».

Uno scenario insostenibile: il 10% di vaccinati invalidi entro 3 anni!

« Quelli a brevissimo termine cominciano a essere molti e non certo simpatici ma se tra 3, 5 o 10 anni dovessero emergere complicazioni gravi e inabilitanti in percentuali significative delle popolazioni vaccinate l’impatto sanitario, sociale ed economico potrebbe risultare di dimensioni mai viste e forse ingestibile ».

Analisi Difesa: e se 10% di vaccinati restasse invalido? Condividi il Tweet

« Proviamo a immaginare se in Italia la popolazione vaccinata ( ipotizziamo il 90%, cioè 54 milioni di persone) registrasse tra alcuni anni effetti indesiderati gravemente inabilitanti anche solo nel 10% delle persone che hanno ricevuto il vaccino ».

« Avremmo 5,4 milioni di persone da assistere in più a quelle già esistenti per altre cause. Un numero insostenibile, che determinerebbe conseguenze gravissime anche sul piano economico, demografico e dell’ordine pubblico che colpirebbero a morte l’intero Occidente ».

« Inoltre non è secondario valutare che le categorie a cui il vaccino è stato di fatto quasi imposto sono di valenza strategica per la tenuta di ogni nazione: militari, forze dell’ordine, personale scolastico e sanitari ».

Per il direttore Gianandrea Gaiani, questi, e gli altri più in dettaglio citati nell’articolo, sono « motivi utili ad alimentare un dibattito sulla sicurezza nazionale ».

Qualcuno in parlamento, al ministero dell’interno, della difesa o alla presidenza del consiglio ha esaminato questo “scenario” certo catastrofico ma possibile o lassù a Roma operano in pieno dilettantismo ?

Firma la nostra Petizione!

Anche questo blog, propone una petizione, in questo caso da indirizzare ai presidenti di tutti i Gruppi Parlamentari della Camera che discuterà il Decreto Legge n. 105 ( quello sul “green pass” della vergogna ) dal 6 al 10 settembre prossimi.

No al green pass della vergogna

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

440 signatures

—

Fonti e Note:

[1] Analisi Difesa, 8 agosto 2021, Gianandrea Gaiani: “L’impatto della vaccinazione di massa: scommessa al buio?”.

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Vaccino

Belgio: salgono i contagi; tra militari festino a luce rosse

15 Agosto 2021 by FronteAmpio.it 1 commento

festino_luce_rosse_sesso

Il Belgio, che oggi vanta una copertura vaccinale anti Covid pari all’84,4% [1] degli over 18 anni, sta affrontando una nuova ondata di “casi” positivi al virus Sars-Cov-2.

« Secondo i calcoli del biostatistico Geert Molenberghs – infatti, riporta il sito della tivù VRT [2] -, il nostro paese rischia di diventare di nuovo rosso sulla mappa europea dei viaggi nella prossima settimana. […] Le cifre dell’epidemia di coronavirus sono in costante aumento da alcuni giorni in Belgio ».

« L’incidenza, cioè il numero di infezioni da coronavirus ogni 15 giorni per 100.000 abitanti, è quasi 200. Si prevede che questo limite sarà superato nel corso della prossima settimana », precisa il biostatistico Geert Molenberghs.

Aumento di contagi drogato da aumento dei test sui ragazzini sani

Gli scienziati sembrano abbiano individuati nei ragazzi tra i 10 e i 19 anni quali “untori” della nuova crescita dell’epidemia.

Il rapporto di Sciensano mostra chiaramente, infatti, che i nuovi “casi” di positività al Covid decorrono da inizio del mese di luglio 2021 e seguono la stessa linea dell’aumento di tests sui ragazzi della fascia d’età 10-19 anni.

Si tratta di positività al virus Sars-Cov-2 completamente asintomatiche, che non hanno conseguenze di ospedalizzazioni o decessi ma che gonfiano – inutilmente – le statistiche e gli allarmi.

Nella scorsa settimana infatti, mentre avvenivano 374 nuove ospedalizzazioni di soggetti positivi al Covid, 306 persone venivano dimesse.

Il 13 agosto solo 136 letti in unità di “cure intensive” erano occupati (+38 rispetto settimana precedente). Si tratta di appena il 7% della capacità ospedaliera belga. Dal 4 al 10 agosto, infine si contano appena 12 decessi “con” Covid, otto dei quali avvenuti dentro le “Case di riposo” (eterno?) per anziani.

I controllori dei cittadini impegnati in spettacoli a luce rosse in caserma

Mentre, comunque, salgono i contagi ed il governo pensa di inasprire le restrizioni alla libertà dei cittadini, in Belgio scoppia uno scandalo a luce rosse che coinvolge quelle Forze Armate dello Stato che dovrebbero verificare il rispetto delle “regole” sul contenimento del virus.

La tivù di Stato VRT [3] ha denunciato d’aver peso visione di un filmato che « mostra un soldato legato a una sedia e frustato con una frusta da una spogliarellista, che presumibilmente è stata contrabbandata nella caserma sicura. Molti ballano e bevono alcolici, anche se all’epoca tali raduni erano ancora severamente vietati a causa delle restrizioni sanitarie di fronte all’epidemia di coronavirus. Non c’è distanza sociale e l’assenza di maschere per la bocca è notevole ».

Mentre il ministro della Difesa Ludivine Dedonder (PS) dichiara che l’esercito ha avviato delle indagini disciplinari sul caso, viene da domandarsi: chi controlla i controllori?

—

Fonti e Note:

Credits: Photo by Dainis Graveris on Unsplash

[1] almeno una dose. La percentuale scende all’80,5% calcolando coloro che han completo il processo vaccinale con entrambe le dosi [ Fonte: Sciensano.be ].

[2] VRT, 15 agosto, “La Belgique deviendra probablement à nouveau rouge la semaine prochaine“.

[3] VRT, 13 agosto 2021, “La Défense enquête sur une Covid-party avec stripteaseuse à la caserne de Tielen”.

Archiviato in:Estero, Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Belgio, Covid-19

Dopo vaccino 498 morti, ma per Aifa non c’è correlazione

13 Agosto 2021 by FronteAmpio.it Lascia un commento

vaccino-vaccinazione

498 sono i decessi segnalati all’AIFA, l’agenzia italiana del farmaco, a seguito della somministrazione dei farmaci anti Covid attualmente in uso, i cosiddetti vaccini.

In particolare, 307 cittadini sono morti dopo la somministrazione del “vaccino” Pfizer (Comirnaty), 86 a seguito dell’inoculazione del “vaccino” Moderna (Spikevax), 88 dopo l’introduzione del farmaco AstraZeneca (Vaxzevria) e, infine, 17 dopo la “vaccinazione” con il Jansen.

In particolare, 307 cittadini sono morti dopo la somministrazione del #vaccino #Pfizer, 86 a seguito dell’inoculazione del “vaccino” #Moderna, 88 dopo l’introduzione del farmaco #AstraZeneca e 17 dopo la “vaccinazione” con il #Jansen. Condividi il Tweet

A seguito della diverso numero di dosi somministrate per le varie tipologie di vaccino, il tasso di esito fatale della vaccinazione varia dallo 0,6 allo 1,30 per 100.000 dosi. In definitiva, dando per esatti i dati AIFA, muore di “vaccino” un cittadino ogni 66.000 soggetti “vaccinati” (133.000 dosi).


E’ quanto emerge dal “Settimo Rapporto AIFA sulla sorveglianza dei vaccini COVID-19” pubblicato dall’agenzia italiana del farmaco lo scorso 4 agosto 2021 e aggiornato al precedente 26 luglio [1].

>>> SCARICA PDF: 7° Rapporto AIFA sorveglianza vaccini COVID-19

Decessi post vaccino Covid: le norme non permettono chiarire casualità

Nel rapporto, l’AIFA tiene naturalmente a precisare che, sulla base della normativa italiana, « in sette casi, la causalità risulta correlabile », ovvero è accertato che la morte è dovuta certamente all’iniezione del “vaccino”.

Per 188 casi, il 37,7% degli eventi “avversi” fatali, ancora, « l’associazione temporale è compatibile, ma le prove non sono sufficienti a supportare un nesso di causalità ». In questo caso la correlazione è stata definita come “indeterminabile” o “inclassificabile”.

Negli altri casi, l’AIFA sostiene che non c’è correlazione tra vaccino e decesso. E’ solo una sfortunata coincidenza che la gente muoia anche solo « dopo due ore » dalla prima dose ( 343 casi ) o dalla seconda dose ( 145 casi ).

Secondo il grafico della figura 6 del rapporto ufficiale AIFA, il decesso quale esito fatale della vaccinazione rappresenta solo lo 0,6% delle segnalazioni ( ma è un evidente errore perché la tabella dell’immagine prima indica il dato dello 0,75% ).

L’Aifa ammette 11.000 gravi casi di effetti avversi dopo il vaccino Covid

La tabella indica che, a seguito della vaccinazione, il 3,5% dei cittadini è stata ricoverata in ospedale, lo 0,7% si trova in “pericolo di vita”, lo 0,6% è divenuto invalido. In totale, i “casi gravi” collaterali al vaccino risultano pari al 12,8% delle segnalazioni (11.000 circa).

Al di la delle percentuali relative, in numeri assoluti il dato è chiaramente pari a centinaia, anzi ad alcune migliaia di persone.

In proposito è importante precisazione che la “vigilanza” AIFA è di tipo passivo. Vale a dire che si basa sulle segnalazioni di “effetti avversi” da parte di medici curanti, farmacisti, e, in alcuni casi minoritari, da parte degli stessi cittadini, dalle forze armate ( per i militari vaccinati ) o da parte di avvocati dei familiari delle vittime.

Non essendo un “vigilanza” di tipo attiva ( le ASP non chiamano i vaccinati a 48-72 ore dall’inoculazione per sapere gli effetti avversi subiti ), è lecito credere che gli effetti collaterali siamo almeno di una grandezza maggiore.

La cosa strana del rapporto AIFA è che da fine marzo le segnalazioni degli avverte avverse sono quasi cessate ( LINEA BLU, figura 12 del rapporto ). E’ probabile, quindi, che si riferivano ad anziani e sanitari e che, successivamente, ampliata la fascia d’età delle vaccinazioni, nessun cittadino s’è preso la briga di segnalare i disturbi patiti.

Da Pfizer ad AstraZeneca, ecco le patologie causate dai vaccini

Ancora, il rapporto ci fa sapere che col “vaccino” Pfizer sono « molto rare sono le paralisi del facciale, le reazioni anafilattiche e la miocardite/pericardite (il cui tasso è rispettivamente 5, 4 e 3 casi ogni milione di dosi somministrate) » (2,6 col Moderna).

Coll’AstraZeneca, invece, « fra gli eventi avversi molto rari (< 1 caso/100.000 dosi somministrate) rientrano le neuropatie acute e subacute (fra cui la Sindrome di Guillain-Barrè) e le trombosi venose intracraniche o in sede atipica con o senza piastrinopenia ». Invece, « il tasso di segnalazione per le reazioni anafilattiche è sovrapponibile a quello riportato nei precedenti Rapporti (2,7 casi ogni milione di dosi somministrate) ».

Infine collo Jansen, « il numero di casi di trombosi venosa cerebrale o in sede atipica con o senza piastrinopenia, di polineuropatie acute o subacute o di reazioni di tipo allergico grave è molto esiguo e comporta un tasso di segnalazione inferiore a 2 casi ogni 1.000.000 di dosi somministrate ».

Con la vaccinazione dei giovani (12-19 anni), l’AIFA segnala che « fra gli eventi avversi molto rari rientrano la miocardite e la pericardite acuta (3 casi ogni milione di dosi somministrate) ».

Nonostante la non completezza, la non imparzialità e non trasparenza del rapporto, che nulla dice sui motivi dei 498 decessi e sulle centinaia di invalidi, esso – a nostro parere – è sufficiente a dimostrare la non sicurezza assoluta del vaccino.

Chi si vaccina, lo fa a propria scelta e pericolo. E senza possibilità poi, per i familiari dei morti e degli invalidi, di chiedere risarcimenti a nessuno.

—

Fonti e Note:

[1] AIFA, 4 agosto 2021, 7° Rapporto AIFA sorveglianza vaccini COVID-19 [PDF].

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: AIFA, Vaccino

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No al green pass della vergogna!

Petizione contro il "green pass della vergogna" indirizzata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.

Sì, firmo ora!
440 firme

No al green pass della vergogna

Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

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