Reddito garantito: stasera forum “Ci vuole un reddito”

Si riunisce stasera alle 19, online su Google Meet, il Forum del progetto “Ci vuole un reddito”. L’incontro servirà ad aggiornare le realtà aderenti e rilanciare la mobilitazione attorno alla proposta di legge per un reddito garantito.
Il progetto è nato oltre due anni fa da un gruppo di associazioni del Terzo Settore. Obiettivo: rispondere alla crescente necessità di un sostegno economico minimo, dopo l’abolizione del Reddito di Cittadinanza nel 2022 da parte del governo conservatore guidato da Giorgia Meloni.
Un impegno di base: oltre 100 realtà aderenti
L’iniziativa è partita con il sostegno di organizzazioni come A Buon Diritto, ActionAid, Associazione 21 Luglio e ARCI, coinvolgendo poi anche realtà nazionali come Bin Italia, Sbilanciamoci, Attac Italia e Fridays for Future. Oggi sono oltre 100 i gruppi che aderiscono alla campagna, tra cui Sinistra Libertaria.
Il momento finora più importante è stato il convegno nazionale “Rewind – Ricomincio dal reddito”, tenutosi a Roma il 28 e 29 marzo. A ospitare l’evento è stata Libera, nel bene confiscato ExtraLibera, ora centro culturale e simbolo di partecipazione attiva.
Presenti, tra gli altri, anche:
- esponenti parlamentari del Movimento 5 Stelle (Francesco Silvetri), di Alleanza Verdi e Sinistra (Elisabetta Piccolotti),
- rappresentanti della CGIL,
- e poi Giulio Marcon di Sbilanciamoci, Bruno Izzi della Comunità Sant’Egidio, Carlo Testini dell’Arci nazionale, Simone Cigliano di Rete della Conoscenza, Alessandro Bruscella coordinatore nazionale lavoro di Unione degli Universitari, Antonio Russo portavoce Alleanza Contro la Povertà, Marco Lucchini, direttore Banco Alimentare, Elena Granaglia del Forum Disuguaglianze Diversità.
La proposta di legge di reddito garantito: luci e ombre
Il testo della proposta è ancora in fase di revisione e aperto a modifiche. I promotori lo definiscono un passo concreto verso un “salario garantito”, ispirato al vecchio Reddito di Cittadinanza, ma più semplice.
La misura prevede un contributo annuo di 6.500 euro, calcolato in base alla scala di equivalenza familiare, e fino a 3.500 euro aggiuntivi per l’affitto. I beneficiari devono avere un ISEE sotto i 10.000 euro.
Un punto interessante è la parziale cumulabilità del beneficio con eventuali redditi da lavoro.
📄 Scarica qui il testo aggiornato della proposta.
Ma il testo non è esente da critiche. Non si tratta di un reddito universale e incondizionato, come quello proposto da molte reti europee. È selettivo (dipende dall’ISEE), non individuale ma familiare. Inoltre, l’erogazione tramite un’unica carta elettronica prepagata solleva dubbi su autonomia e fruibilità, specie in nuclei con minori.
L’esperienza collegata di Sinistra Libertaria
Già nel maggio 2023, a Trapani, abbiamo discusso queste tematiche nel dibattito “Ci vuole un reddito universale”, con la partecipazione di Luca Sciacchitano. Il confronto continua e si allarga.
Nel frattempo, Sinistra Libertaria ha elaborato una petizione per potenziare il Servizio Civile Universale, come alternativa e completamento del reddito garantito. Anche in questo caso, si punta a combattere la povertà e la marginalità, offrendo al tempo stesso percorsi di autonomia.
Auspichiamo un reciproco sostegno tra le due iniziative. Serve un fronte comune, aperto e plurale.
Il reddito garantito non è solo uno strumento contro la povertà. Può anche dare più forza ai lavoratori, permettendo di rifiutare contratti sottopagati o irregolari.
L’obiettivo, dicono i promotori, è chiaro: «Contrastare esclusione sociale, disuguaglianza e povertà, in linea con la Costituzione e con la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea».
Un obiettivo ambizioso, che merita attenzione. Ma anche confronto critico, revisioni, e alleanze.
Appuntamento dunque stasera, ore 19, sul Forum online.
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