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Covid-19

La denuncia: l’Italia non attua la Convenzione di Oviedo

16 Maggio 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

costituzione-italiana

La denuncia della CIAB [1], associazione presieduta dal professore universitario Luca Marini [2], risale al dicembre 2021 ma è passata inosservata: dopo oltre vent’anni dalla ratifica della “Convenzione di Oviedo”, l’Italia non ha ancora reso efficace la normativa europea.

Mancano, infatti, i « decreti legislativi recanti ulteriori disposizioni occorrenti per l’adattamento dell’ordinamento giuridico italiano ai principi e alle norme della Convenzione » pur se previsti dall’articolo 3 della legge.

L’allora governo presieduto da Giuliano Amato (PSI) – oggi presidente della Corte Costituzionale – fu delegato a redarli entro sei mesi. Tuttavia, né lui – giustificatamente perché dimessosi due mesi dopo – né il suo successore Silvio Berlusconi, né gli altri dopo hanno mai ritenuto di trasferire tutti i principi della “Convenzione di Oviedo” nella pratica.

Più semplicemente conosciuta come “Convenzione di Oviedo”, la “Convenzione sui Diritti dell’Uomo e la biomedicina” fu promossa dal Consiglio d’Europa e firmata a Oviedo il 4 aprile 1997 con lo scopo di evitare un uso improprio della biologia e della medicina tale da minacciare la dignità e i diritti dell’uomo.

La Ratifica è avvenuta allo scadere della XIII legislatura con la legge n. 145 del 28 marzo 2001, già essa stessa quindi in ritardo di quattro anni rispetto alla sottoscrizione della “Convenzione” (1997).

Cosa stabilisce la Convenzione di Oviedo a tutela dignità umana

I principi su cui pone l’attenzione il documento etico possono essere sintetizzati nei seguenti articoli:

  • l’articolo 5: « un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato » [3];
  • l’articolo 10: « ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata allorché si tratta di informazioni relative alla propria salute »;
  • articolo 13: è vietato un intervento di modifica del genoma umano che abbia come scopo quello di « introdurre una modifica nel genoma dei discendenti »;
  • articolo 28: va sviluppato « un dibattito pubblico appropriato [in merito a] le domande fondamentali poste dallo sviluppo della biologia e della medicina ».

Nell’attualità dell’obbligo vaccinale contro il Covid-19, si tratta di principi di evidente e chiara importanza.

Al di la della mancata adozione di tutti i provvedimenti richiesti [4], la Convenzione di Oviedo (scaricala dal link) è comunque valida e opponibile giuridicamente rilevato che è stata ratificata dal presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 28 marzo 2001 e che lo stesso articolo 2 della legge 145 / 2001 stabilisce la « piena e intera esecuzione » del documento.

–

Fonti e Note:

[1] La CIAB è un network scientifico internazionale creato da docenti universitari ed esperti allo scopo di fornire alla società civile dei punti di riflessione etica sulla gestione politica del Covid.

[2] Luca Marini insegna dal 2001 diritto internazionale e diritti umani nell’Università di Roma “La Sapienza” di Roma, dove ha insegnato a lungo anche diritto dell’Unione europea.

[3] L’articolo 26 della “Convenzione di Oviedo” tuttavia ammette delle restrizioni ai diritti enunciati solo se « previste dalla legge » e se « costituiscono delle misure necessarie, in una società democratica, […] alla protezione della salute pubblica o alla protezione dei diritti e libertà altrui ».

[4] Con la legge 22 dicembre 2017, n. 219, sono finalmente entrate il vigore le “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”.

Per dettagli: Ministero della Salute, “Legge sul consenso informato e sulle DAT”.

Qui basta segnalare che, all’articolo 1:

  • il comma 1 statuisce il principio che: « nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge »;
  • il comma 2, precisa: « E’ promossa e valorizzata la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico che si basa sul consenso informato nel quale si incontrano l’autonomia decisionale del paziente e la competenza, l’autonomia professionale e la responsabilità del medico. In tale relazione sono coinvolti, se il paziente lo desidera, anche i suoi familiari o la parte dell’unione civile o il convivente ovvero una persona di fiducia del paziente medesimo »;
  • il comma 6 ribadisce che: « Il medico è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario ».

Archiviato in:Diritti Civili Contrassegnato con: Covid-19, Salute

Arriva il Decreto: docenti no-vax ancora mobbizzati!

27 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

scuole-chiuse-covid

E’ scaduto l’illegale “stato di emergenza”, i tribunali in più occasioni hanno dichiarato incostituzionale la sospensione dal lavoro, ma il regime, per contentare la “folla” come la chiamava Gustave Le Bon, prosegue nel mobbizzare i docenti no-vax.

Col Decreto Legge n. 24 del 24 marzo 2022, il cosiddetto decreto “riaperture”, il regime al potere in Italia si è superato in quanto a illogicità delle “regole” per il cosiddetto “superamento dello stato di emergenza sanitaria”.

Mario Draghi, il portavoce di questo regime, sicuramente anche grazie al fattivo contributo dei fidi Brunetta e Speranza, è riuscito a scontentare tutti.

Il Decreto Legge n. 24: ancora una norma contro i docenti no-vax

Sicuramente il Decreto Legge n. 24 scontenta i docenti da mesi sospesi da lavoro e stipendio per il mancato adempimento dell’incostituzionale obbligo vaccinale.

Il giorno primo aprile potranno rientrare sul luogo di lavoro e tornare a percepire lo stipendio, ma a che prezzo?

Eccolo:

  • tornando a essere sottoposti alla tortura del “tampone” ogni 48 ore;
  • senza poter avere “contatto con gli alunni”, ovvero impediti a svolgere l’attività lavorativa scelta partecipando a un concorso o comunque a un bando pubblico;
  • emarginati e mobbizzati, rinchiusi in una stanzetta o in uno sgabuzzino, senza un compito preciso per trascorrere il tempo sino al suono della “campanella”;
  • multati persino di 100 euro, anche se non cinquantenni, per il mancato adempimento della vaccinazione.

Infatti il Decreto Legge n. 24 ribadisce che « la vaccinazione costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni ».

Tuttavia, i docenti « fino al 30 aprile 2022, per l’accesso ai luoghi di lavoro, devono possedere e, su richiesta, esibire una delle certificazioni verdi COVID-19 da vaccinazione, guarigione o test, cosiddetto green pass base ».

Appare del tutto illogico che docenti sani, e certificati sani pure da un tampone negativo, non possano svolgere la propria prestazione!

Il Decreto Legge n. 24 scontenta pure presidi e colleghi docenti

Scontenti tuttavia anche i dirigenti scolastici, responsabilizzati nel:

  • dover individuare un locale idoneo ove i docenti dovrebbero lavorare,
  • e dei compiti inesistenti da affidare loro,
  • e, nel contempo, delle misure non sanitarie per proteggere i non vaccinati dal contagio del virus all’intero dei locali di lavoro.

Il testo del Decreto Legge n. 24, infatti, affida loro il compito di « utilizzare il docente inadempiente in attività di supporto alla istituzione scolastica », attività tutte da inventare specie nelle condizioni date.

Scontenti, infine, i colleghi vaccinati che vedranno decurtato di complessivi 30 milioni di euro i fondi destinati al rinnovo contrattuale e alle premialità.

Infatti, il Decreto Legge n. 24 calcola in « euro 29.207.391 per l’anno 2022 » il corrispettivo a carico dello stato degli stipendi doppi, da pagare cioè tanto ai docenti sostituti quanto agli appena residui 3.812 colleghi rientranti in servizio, ma non vaccinati e non utilizzabili in classe secondo il regime.

Le disposizioni non stabiliscono, infine, nulla per il personale ATA, amministrativi e collaboratori scolastici. Torneranno a svolgere, essi, invece, il proprio vecchio compito previo licenziamento dei loro sostituti?

La stampa del regime attacca e bullizza i docenti no-vax

Nel frattempo, per continuare a bullizzare questi 3.812 docenti, i mezzi di propaganda del regime non perdono occasione di rilanciare dichiarazioni infamanti.

Prima fra tutte quella del presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che afferma: « gli si paga lo stipendio per non lavorare » [1]. Non sono certo i docenti a non voler lavorare! Tutt’altro: gli viene impedito! E, in ogni caso, se non lavoreranno è colpa della sua impacacità di individuare e affidare un compito.

Segue la dichiarazione di Lucia Azzolina, preside, grillina ed ex ministra della pubblica istruzione. Questa bolla, giustamente, come una « assurdità » la norma, ma poi gioca indegnamente al mettere l’uno contro l’altro i docenti, vaccinati e non: i non vaccinati, per la Azzolina, sarebbero pagati « con i soldi del fondo che dovrebbe servire ad aumentare lo stipendio dei docenti » [2].

Anche la Rai, col suo televideo rincara la dose.

Nulla di buono, ci si aspetta per il prossimo anno scolastico.

–

Fonti e Note:

[1] ANSA, 26 marzo 2022, “Presidi, mansioni per i prof no vax inesistenti: ‘Pagati per non lavorare‘”.

[2] Open, 26 marzo 2022, “Docenti no vax a scuola? I presidi protestano: «Li pagheremo per non lavorare»”.

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Covid-19, scuola, Vaccino

Che fine ha fatto il Decreto sul “superamento emergenza”?

24 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Mario_Draghi

Sono passati sette giorni dalla conferenza stampa del capo del regime Mario Draghi sul “superamento emergenza” post pandemia Covid-19 e del “ritorno alla normalità”. Tuttavia, ancora il Decreto Legge annunciato per approvato non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Nell’era digitale, forse, Draghi crede che un semplice pubblico annuncio da un palazzo o da un balcone affinché la sua parole abbiano valore di legge.

Superamento emergenza: Decreto ai box, mascherine Sì o No?

O forse il testo “approvato” dal Consiglio dei Ministri n. 67 [1] bisogna di “rettifiche tecniche”,

  • richieste dell’ufficio giuridico e costituzionale del presidente della repubblica Sergio Mattarella [2],
  • oppure richieste dalla situazione epidemiologica in leggero peggioramento negli ultimi giorni.

« Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, [ha] avvertito che le mascherine al chiuso andrebbero tenute “almeno fino a giugno”: […] è probabile che una risalita dei contagi ci sarà”, con un picco “prevedibile tra giugno e luglio” », ci ha fatto sapere infatti ieri un canale Mediaset [3].

Un “suggerimento”, quello di Ricciardi, in palese contrasto colla dichiarazione del sottosegretario Andrea Costa del 18 marzo riportata su Twitter dall’account della trasmissione “Un giorno da pecora”: « dal primo maggio confermo abolizione mascherine al chiuso, ma sono sicuro che tanti italiani continueranno a portarla ».

#ugdp @CostaAndrea70 dal primo maggio confermo abolizione mascherine al chiuso, ma sono sicuro che tanti italiani continueranno a portarla#covid #pandemia

— Un Giorno da Pecora (@1giornodapecora) March 18, 2022

Andrea Costa: dobbiamo completare somministrazione 3a dose

La preoccupazione del regime sembra sia quella di costringere i doppio vaccinati alla terza dose.

Ad oggi, infatti, si sono fatti iniettare il “booster” ovvero la dose addizionale, solo 38.573.774 dei 49.332.269 soggetti vaccinati almeno con una dose ( 91,34% della popolazione over 12 ). All’appello, mancano più di 10 milioni di italiani. Molti di essi, vaccinati solo sotto il ricatto dei “certificati verdi digitali” e oggi pentiti, li stanno facendo scadere senza sottoporsi alla terza dose convinti dell’accantonamento a breve del “green pass”.

A confermare la preoccupazione del regime, ieri, è giunto un tweet del sottosegretario Andrea Costa: « Dobbiamo completare somministrazione della 3a dose per essere protetti da conseguenze gravi della malattia ».

Con fine stato d'emergenza non finisce pandemia. Dobbiamo completare somministrazione della 3a dose per essere protetti da conseguenze gravi della malattia. Però guardiamo alle prossime settimane con prudenza responsabilità ma anche con fiduciahttps://t.co/vxd22NqqD7

— Andrea Costa (@CostaAndrea70) March 23, 2022

Che Draghi, dunque, voglia tornare sui propri passi?

Forse.

Il presidente del consiglio, tuttavia, perderebbe la sua residua scarsa credibilità e rischierebbe di trovarsi contro la Corte Costituzionale che, a breve, esaminerà la legittimità dell’obbligo vaccinale anti-Covid 19 per lavorare.

–

Fonti e Note:

[1] Governo, 17 marzo 2022, “Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 67”.

[2] Quirinale, “Competenze uffici”.

[3] Tgcom24, 23 marzo 2022, “Covid, Speranza: “La pandemia non è finita, bisogna tenere le mascherine al chiuso””.

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Andrea Costa, Covid-19, Salute, Vaccino

ISS, Covid: tanti vaccinati in “intensiva” (56%) e morti (65%)

9 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

decessi-covid

Da due settimane la propaganda del regime, tramite i mezzi di comunicazione di massa, a sostegno delle vaccinazioni anti Covid, promossa dal consueto terrorismo informativo è cessata per fare spazio alla propaganda bellicista anti-Russia.

In verità il regime ha sempre più difficoltà nel manipolare i dati per sostenere la propria tesi.

Sono stati, infatti, appena pubblicati i nuovi dati da parte dell’Istituto Superiore di Sanità [1].

L’ente stesso ammette che, dalla lettura dei dei dati ufficiali, appare che « il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile, se non maggiore, tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati ».

Terapia Intensiva: Tra i malati Covid che le occupano, il 56% sono vaccinati

In effetti, secondo i dati dell’ISS, sono “solo” 11.144 i non vaccinati ospedalizzati nel periodo 14 gennaio – 13 febbraio 2022 e sono “solo” 941 i non vaccinati che occupano i posti di terapia intensiva tanto cari alla propaganda anti-novax.

Al contrario, secondo la stessa fonte ufficiale, sono 25.378 i vaccinati ( con una o più dosi ) ospedalizzati nel medesimo periodo e, tra questi, 1.188 i vaccinati che occupano i posti di terapia intensiva.

L’Istituto Superiore di Sanità s’affretta a spiegare che si tratta dell’effetto da esso battezzato “paradosso”, cioè dovuto al fatto che i vaccinati sono 8-9 volte numericamente di più rispetto alla minima parte di popolazione non vaccinata.

Spiegazione debole quando, contemporaneamente, in “tabella 6” del report, si afferma che l’efficacia vaccinale rispetto alla diagnosi dell’infezione giunge addirittura fino al 78,5% negli over 80 trivaccinati ( per poi crollare fino ad appena al 36,5% nella fascia 12-29 anni ).

ISS: il 65% dei decessi da Covid colpisce i vaccinati

La relazione ci condivide anche il dato dei decessi, in questo caso relativi al periodo 7 gennaio – 6 febbraio 2022. Sono 3.198 tra i non vaccinati morti per/con Covid e 5.838 tra i variamente vaccinati.

A scanso di equivoci e di risolini: nei periodi già indicati, 533 sono erano i soggetti in terapia intensiva trivaccinati, e 2.677 sono i soggetti deceduti per Covid benché sempre trivaccinati ! Risalta il fatto che i trivaccinati muoiano senza neanche passare dalla terapia intensiva!

Di positivo, tra i dati forniti dall’istituto Superiore di Sanità (ISS) il fatto che « in Italia il 31 gennaio 2022 la variante Omicron era predominante, con una prevalenza stimata del 99,1% » nonché che « la percentuale di casi segnalati con stato clinico iniziale asintomatico è pari circa al 69% ». Insomma i contagi vengono scoperti spesso in maniera casuale ( tamponi ) al primo stadio e quindi l’eventuale peggioramento dell’ammalato viene prevenuto dalle terapie domiciliari precoci ( quelle che il Ministero della Sanità non riconosce ma che invece, grazie ai Social, oramai sono diffusissime ).

L’Istituto Superiore di Sanità spinge la vaccinazione agli under 19

Il rapporto dedica un’ampia attenzione ai soggetti della fascia scolare, spesso non vaccinati quindi: « dalla seconda decade di gennaio stabile al 29% la percentuale dei casi segnalati nella popolazione in età scolare rispetto al resto della popolazione ». Sono loro i “diffusori”, gli “untori”, sembra dire.

Un modo per spingere la politica verso un’obbligo vaccinale dei più piccoli pur se questo è totalmente inutile per loro stessi ( 49 decessi e 344 ricoveri in terapia intensiva da inizio pandemia, di cui 14 decessi e 71 intesive nella fascia 5-11 anni ) che risultano indietro nelle vaccinazioni ( solo circa il 31% hanno completano il ciclo vaccinale delle due dosi ).

In verità essi stessi sembrano smentirsi. Analizzando la “tabella 4B“, infatti, si rileva che sono 4.544 i contagiati nella fascia 12-39 anni su un totale di 36.522. La fascia 12-39 anni, cioè, rappresenta appena il 12,44%. E’ lecito immaginare che la fascia 12-19 possa rappresentare, al più, il 4-5% dei contagi.

Reinfezioni: donne e giovani più a rischio di contagio

La relazione riporta altri interessanti dati.

Primo tra tutti quello delle reinfezioni: « dal 24 agosto 2021 al 2 marzo 2022 sono stati segnalati 241.753 casi di reinfezione, pari a 3% del totale dei casi notificati ». Effetto dovuto, scrive ISS, dalla « diffusione della variante Omicron ». Noi riteniamo sottostimato questo dato.

Appare altresì interessante sapere che il maggiore rischio di reinfezione avviene « nelle femmine rispetto ai maschi ». L’ISS spiega che ciò sia dovuto « alla maggior presenza di donne in ambito scolastico (>80%) » e alla « funzione di caregiver in ambito famigliare ».

Inoltre la reinfezione avviene più spesso « nelle fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni) », verosimilmente « è attribuibile a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio ». In poche parole, col greenpass in mano i più giovani hanno maggiore vita sociale ( bar, ristoranti, palestre, etc ) e quindi comportamenti a rischio.

I dati ISS bocciano validità sanitaria del greenpass

Dati, presi nel loro assieme, che certificano il fallimento del “certificato verde” e della necessità, invece, di prevedere strutturali decisioni di prevenzione igienica: riduzione degli assembramenti al chiuso, ovvero del numero di soggetti contemporaneamente presenti in bar, ristoranti, palestre, etc. nonché dell’obbligatoria previsione di sistemi di rilevazione dell’aria viziata ( rilevatori C02 che allarmino al superamento del limite di 900-1000 come ci sono all’estero e si vendono a meno di 100 cento su Amazon ) e di ventilazione ( obbligo di finestre/porte aperte, aspiratori etc ).

Erano queste le misure da prendere sin dall’inizio. Si è preferita la via di stracciare la Costituzione e quella di accusare i non vaccinati. L’esito? I 300 morti ogni giorno che continuano a risultare in media.

–

Fonti e Note:

[1] Istituto Superiore di Sanità, 4 marzo 2022, “Report esteso iss covid-19: sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale – aggiornamento del 2 marzo 2022”. ( scarica qui il PDF del ” Rapporto ISS del 2 marzo 2022 ” ).

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Covid-19, Istituto Superiore di Sanità

Quale l’obiettivo reale della multa da 100 euro ai no-vax?

2 Febbraio 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Sono oltre 2 milioni e mezzo, 2.589.549 per la precisione, i cittadini italiani ultra cinquantenni non vaccinati contro il Sars-Cov-2 che riceveranno, nelle prossime settimane, una lettera da parte dell’Agenzia delle Entrate nella quale sarà loro contestata l’inadempimento .

La lettera giungerà però anche ad altri milioni di cittadini italiani, agli over 50 che han solo due dosi di Pfizer nelle vene ma non han ancora fatto la terza dose. I numeri non sono definibili con precisione.

sono infatti 3.911.778, quindi quasi 4 milioni, i soggetti vaccinati ultra cinquantenni che non han ricevuto la terza dose ma, tra questi, occorrerà identificare coloro che non han effettuato il richiamo « entro i termini di validità delle certificazioni verdi COVID-19 » ( 6 mesi, dal primo febbraio ).

Questo considerando pure le grandi differenze territoriali, ad esempio tra il Lazio e la Sicilia ( 76% -58%, tra gli over 50, ad esempio ).

Ancora, occorrerà aggiungere a coloro che riceveranno la lettera dell’Agenzia delle Entrate, gli ultra cinquantenni che, alla data del 1 febbraio, non han fatto la seconda dose nei tempi indicati dal ministro della salute Roberto Speranza.

Uno sforzo organizzativo immane per la macchina dello stato, così come preteso dall’articolo 1 del Decreto Legge n. 1 del 7 gennaio 2022 che prevede, a partire dall’1 febbraio 2022, « l’obbligo vaccinale per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2 … ai cittadini italiani … che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età ».

Tutto, alla fine, per « in caso di [ confermata] inosservanza dell’obbligo vaccinale … inviare al cittadino la notifica della sanzione amministrativa pecuniaria di euro cento ».

La multa da cento euro ai no vax. Per ricattarli, punirli o schedarli?

Insomma, tonnellate di carta, milioni di missive, migliaia di postini, impiegati del Ministero della Salute, dell’Agenzia delle Entrate e delle Aziende Sanitarie, eventuali legali, impegnati ore, giorni, settimane, distolti da un lavoro più proficuo, solo per dare la caccia a cento euro ?

Cento euro che in molti, in ogni caso, non vorranno pagare.

E’ evidente che non è questo il fine che si ripromette lo stato in questa iniziativa punitiva. In parte, puntava a ricattare, a dare l’ennesima “spinta gentile” conme loro la chiamano, ai milioni di cittadini restii a farsi inoculare la dose salvifica.

E neanche possiamo credere che tale impegno ha solo la finalità politica di soddisfare la cattiveria dei vaccinati che pretendono che siano puniti i non vaccinati.

Ma, a volerci pensare un attimo, forse il vero obiettivo del regime con a capo Mario Draghi è quello di schedare le centinaia di migliaia di persone in possesso dell’esenzione, al fine di scoprire, classificare e digitalizzare le loro patologie, annullarne talune già riconosciute e, quindi, assegnare un “greenpass” digitale, un QR, pure agli “esenti”.

L’obiettivo, in definitiva, è quello di proseguire quel percorso da Grande Fratello nel quale lo stato-padrone detiene ogni dato del cittadino; ogni dato utile, al bisogno, per ricattarlo o … terminarlo una volta non più utile.

Obiettivo dello stato essere un Grande Fratello ovvero lo stato-padrone di ogni dato del cittadino? Condividi il Tweet

–

Credits: Photo by Jordan Bracco on Unsplash

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No al green pass della vergogna!

Petizione contro il "green pass della vergogna" indirizzata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.

Sì, firmo ora!
440 firme

No al green pass della vergogna

Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

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