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CUB

Proteste e polemiche davanti la base militare di Birgi

20 Maggio 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

In trenta, collaboratori scolastici, insegnanti e docenti aderenti alle sigle dei sindacati della scuola CUB e SGB, nell’arco della giornata di ieri hanno partecipato a un presidio anti-militarista nelle adiacenze dell’ingresso della base aeronautica di Trapani-Birgi.

« L’evento simbolico voleva servire per una riflessione sulle guerre un corso in diversi paesi del mondo, dall’Ucraina allo Yemen, dalla Siria all’Eritrea, passando per la Palestina, e sulle diverse e discriminatorie maniere di raccontale o non raccontarle, affrontarle e infine mitigarne gli effetti sulle popolazioni civili », spiega uno dei promotori, Natale Salvo (CUB).

Dichiara ancora il sindacalista di base: « Noi non crediamo che l’opzione della violenza sia quella giusta, e non crediamo che, soffermandoci sull’evento più mediatico, quello in Ucraina, ci sia da rallegrasi se, in poco più di ottanta giorni, siano stati uccisi anche dalle armi italiane 30.000 giovani soldati russi ».

I cittadini non credono più alla libertà e non conoscono la democrazia

« Dobbiamo ammettere che il presidio non è stato un successo – prosegue Natale Salvo -. Non è stato un successo per i cittadini che, forse oramai rassegnati a essere sudditi di uno stato che sembra somigliare sempre più a una tirannia, hanno rinunciato alla presenza e alla libertà d’espressione di un’opinione contro la guerra che nonostante tutto è maggioritaria in Italia. Non è stato un successo neanche per coloro che scambiano la democrazia con il solo recarsi alle urne ogni cinque anni per delegare il potere al demagogo di turno ».

Polemica sull’aeronautica militare: ci hanno nascosto!

Il delegato del sindacato CUB aggiunge una piccola polemica: « Ma la giornata di ieri non ha rappresentato un successo neanche per l’Aeronautica Militare italiana che, adducendo presunte esigenze di sicurezza militare, avrebbe impedito lo svolgimento della pur piccola e pacifica manifestazione nei pressi nell’ingresso della struttura, “posteggiando” invece i cittadini presenti in uno slargo lontano dagli occhi dei militari, dei visitatori della caserma e degli automobilisti in transito e persino allontanando dall’ingresso un’auto vuota perché su essa sventolavano due bandiere della pace ».

« Averci alla fine autorizzato alla foto souvenir davanti la base è stato offensivo oltre che contraddittorio: noi trenta non eravamo in gita di piacere e la base NATO ci ricorda la morte che dispensano le armi, non è certo il luogo ideale per una gita scolastica », conclude amareggiato Salvo.

L’auto con le due bandiere della pace che dava fastidio ai militari

Archiviato in:Guerre & Disarmo Contrassegnato con: Birgi, CUB

Cub Scuola: docenti no vax avevano ragione

28 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

« Le ultime recenti ordinanze dei Tribunali di Palermo, Catania, Brescia mostrano formalmente quel che già sapevamo: era probabilmente incostituzionale il Decreto del governo che, da un lato, imponeva l’obbligo vaccinale per il personale scolastico e, dall’altro, comminava la sanzione della sospensione del lavoro per i renitenti, ai docenti no vax », dichiara il sindacato CUB Scuola, Università e Ricerca in un comunicato stampa.

« Il Decreto Legge n. 24 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 marzo, quindi, giunge in ritardo a riparare, in parte, il danno in precedenza fatto dallo stesso governo. Il personale sospeso, ridottosi ad una aliquota di 3.812 docenti in tutta Italia, può rientrare al lavoro e tornare a percepire lo stipendio », prosegue il sindacato autonomo.

CUB: Ai docenti no vax ora le scuse e gli stipendi arretrati!

Per Natale Salvo, segretario del CUB Scuola, Università e Ricerca di Trapani, tuttavia restano insolute due questioni:

  • « occorre sanare il danno economico subito dagli docenti no vax, dal personale scolastico in generale, restituendo loro le retribuzioni di febbraio e marzo ,
  • e, ancor di più, occorre restituire l’immagine che merita al personale scolastico non vaccinatosi: non erano questi degli irresponsabili come additati, ma soggetti che esercitavano una legittima scelta »!

Il sindacato CUB, pertanto, denuncia come irricevibili le dichiarazioni stampa di Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionali presidi, che ha sostenuto che ai docenti non vaccinati che rientrano « gli si paga lo stipendio per non lavorare ».

Al preside Giannelli il CUB risponde: « il personale scolastico, sin dal giorno 25 marzo, data di entrata in vigore del Decreto n. 24, è a disposizione dei dirigenti scolastici per svolgere le previste “attività di supporto alla istituzione scolastica”. Sta alla sua capacità individuare i compiti da assegnare al personale ».

Archiviato in:Comunicati Stampa Contrassegnato con: CUB, scuola, Vaccino

Per la C.G.A. di Palermo incostituzionale l’obbligo vaccinale

23 Marzo 2022 by FronteAmpio.it 1 commento

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia (C.G.A. Palermo), l’equivalente siciliano del Consiglio di Stato, con ordinanza pubblicata il 22 marzo 2022, ha « disposto l’intera trasmissione degli atti alla Corta Costituzionale » di un procedimento che verteva sulla legittimità dell’obbligo vaccinale avviato lo scorso anno da un sanitario tirocinante.

Per la C.G.A. di Palermo due gli aspetti che appaiono incostituzionali

Il C.G.A. di Palermo, infatti, ha dichiarato « rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 4, commi 1 e 2, del Decreto Legge n. 44/2021 nella parte in cui prevede, da un lato l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e, dall’altro, per effetto dell’inadempimento all’obbligo vaccinale, la sospensione dall’esercizio dalle professioni sanitarie, per contrasto con gli articoli 3, 4, 32, 33 e 97 della Costituzione ».

Allo stesso modo, per la C.G.A. di Palermo, non appare infondata la questione di legittimità costituzionale « dell’articolo 1 della Legge 217/2019 [ la Legge Lorenzin, NdR ] nella parte in cui non prevede l’espressa esclusione della sottoscrizione del consenso informato delle ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori, e dell’articolo 4 del Decreto Legge n. 44/2021 nella parte in cui non esclude l’onere di sottoscrizione del consenso informato nel caso di vaccinazione obbligatoria, per contrasto con gli articoli 3 e 21 della Costituzione ».

In estrema sintesi, alla Corte palermitana, apparirebbero estremamente controversi:

  • tanto l’obbligo vaccinale,
  • quanto sproporzionata la sanzione della sospensione dal lavoro in caso di inadempimento all’obbligo.
  • Illogico pure estorcere un “consenso” difronte ad un obbligo di vaccinazione.

Il precedente del Tribunale di Catania

L’intero atto sembra allineato all’ordinanza del Tribunale di Catania del 14 marzo 2022 di cui abbiamo dato atto nell’articolo “Tribunale di Catania: incostituzionale sospensione senza paga?”, e che prevede anch’essa, la rimessione degli atti alla Corte Costituzionale per l’esame del Decreto Legge n. 44/2021 sull’obbligo vaccinale per il personale sanitario.

L’intero atto, firmato dal presidente Rosanna De Nictolis ed estensore Maria Stella Boscarino, è estremamente dettagliato nell’analisi – è lungo 50 pagine esatte – e non è del tutto favorevole al ricorrente, in quanto riconosce la legittimità di diverse valutazioni e decisioni del regime Draghi in merito alla situazione emergenziale causata dalla diffusione del virus Sars Cov 2.

Quindi sarà interessante valutarlo nella sua interezza, tanto nelle motivazioni, quanto analizzare l’iter logico attraverso il quale la C.G.A. di Palermo è giunta alle proprie conclusioni. Cosa che faremo com ulteriori prossimi articoli.

–

Fonti e Note:

[1] L’atto in PDF integrale: “ Ordinanza C.G.A. Palermo n. 351 del 22 marzo 2022 ” (30 MB).

Archiviato in:Studi e Documenti Contrassegnato con: C.G.A., CUB, Vaccino

Tribunale di Catania: incostituzionale sospensione senza paga?

21 Marzo 2022 by Sindacato CUB Scuola Lascia un commento

Con la nuova ordinanza del Tribunale di Catania [1], la più recente giurisprudenza continua a posizionarsi contro la normativa “emergenziale” emanata dal regime Draghi. In particolare, quella finalizzata alla “spinta gentile” ( alias ricatto ) verso la “vaccinazione” anti Covid.

Ne è prova la recente Ordinanza di rimessione alla Corte costituzionale, datata 14 marzo 2022, con la quale il giudice Mario Fiorentino della sezione lavoro del Tribunale di Catania ha ritenuto « non manifestamente infondata la questione di legittima costituzionale dell’articolo 4 del Decreto Legge n. 44 dell’1 aprile 2021».

Nel dettaglio, i suoi dubbi di incostituzionalità riguarderebbero la parte nella quale « “per il periodo di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato” esclude, in favore del pubblico dipendente, … l’erogazione dell’assegno alimentare (comunque denominato) previsto dalla legge ».

Tribunale di Catania: incomprimibile il diritto all’assegno alimentare

La vicenda esaminata dal magistrato riguardava alcuni operatori sanitari.

Questi, nel ricorso, hanno evidenziato di « versare in stato di indigenza, non potendo far fronte ai bisogni primari della vita, non avendo altri mezzi di sostentamento ... essendo peraltro gravate da debiti per mutui ipotecari o altre forme di finanziamento ».

Il giudice del lavoro di Catania, nell’ordinanza, rileva pure come « l’azienda ospedaliera ha cessato di corrispondere ogni emolumento, nonostante le fosse stato richiesto l’assegno alimentare con nota PEC inviata nel mese di dicembre 2021 ».

I difensori dei lavoratori sospesi nel ricorso hanno evidenziato che « la mancata previsione di un assegno alimentare per i lavoratori sospesi ai sensi dell’articolo 4 del D.L. 44/2021 risulta “discriminatoria”, posto che, diversamente, per i dipendenti sottoposti a procedimento disciplinare o penale, l’art. 82 del D.P.R. 3/1957 … prevede il riconoscimento di un assegno in misura non superiore alla metà dello stipendio, oltre gli assegni per i carichi di famiglia ».

L’articolo 2 della Costituzione tutela il diritto alla “vita dignitosa”

Ciò premesso, il magistrato catanese ha concluso che « l’articolo 2 della Costituzione prevede una particolare tutela dell’individuo … che non sembra permettere l’adozione di misure che, per l’intransingenza che la connoti, possano rilevare fino al punto di ledere la dignità della persona, circostanza che può verificarsi quando a questa si precluda ogni forma di sostentamento per far fronte ai bisogni primari della vita ».

In proposito, il giudice Mario Fiorentino cita la sentenza della Corte costituzionale, 20 luglio 2021, n. 137: « la possibilità di modulare la disciplina delle misure assistenziali “non può pregiudicare quelle prestazioni che si configurano come misure di sostegno indispensabili per una vita dignitosa, così come anche per le provvidenze destinate al soddisfacimento di bisogni primari e volte alla garanzia per la stessa sopravvivenza, la cui attribuzione comporta il coinvolgimento di una serie di principi, tutti di rilievo costituzionale ( tra cui l’articolo 2 Costituzione ) ».

Tribunale di Catania: Il diritto al lavoro una delle principali prerogative dell’individuo

Quindi, il magistrato catanese prende in esame l’articolo 36 della Costituzione, sul diritto al lavoro.

« Non appare pleonastico ricordare che il diritto al lavoro costituisca una delle principali prerogative dell’individuo, su cui si radica l’ordinamento italiano, che trova protezione nell’ambito dei “principi fondamentali” della Carta costituzionale (artt. 1, 4) e che viene tutelato, non solo in quanto strumento attraverso cui ciascuno può sviluppare la propria personalità (art. 2), potendo così concorrere al progresso materiale e spirituale della società (art. 4), ma innanzitutto perché costituisce il mezzo per assicurare alla persona e al rispettivo nucleo familiare, attraverso la giusta retribuzione, il diritto fondamentale di vivere un’esistenza libera e dignitosa ( art. 36 ) ».

Tribunale di Catania: D.L. 44 “forzata induzione” alla vaccinazione

Ancora, per il magistrato, la normativa emergenziale introdotta dal regime Draghi, « suscita ulteriori dubbi di costituzionalità rispetto all’articolo 32, comma 2, della Costituzione, nella misura in cui esso dispone che, anche nei casi di trattamento obbligatori disposti per legge “non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” ».

Ciò perché, riconosce il giudice Mario Fiorentino, il Decreto Legge n. 44/20021 « finisce di fatto per realizzare una sorta di “forzata induzione” all’adempimento dell’obbligo, ponendo la parte lavoratrice difronte alla radicale prospettiva di dover scegliere se subire quelle condizioni di indigenza o di smodata compressione delle abitudini di vita consolidate, che le deriverebbero dalla mancata vaccinazione, ovvero sottoporsi al detto trattamento ».

Il magistrato, in proposito, disamina pure la Legge 23/12/1978 – n. 833, istitutiva del servizio sanitario nazionale.

Tale normativa, evidenzia, ribadisce che « gli accertamenti e trattamenti sanitari “sono di norma volontari” ( articolo 33, comma 1 ), specifica che, nei casi in cui la legge preveda che possano essere disposti dall’Autorità Sanitaria, “questi devono avvenire nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici” (art. 33, comma 2) ».

Tribunale di Catania: esistono rischi di effetti avversi da vaccino

Il Tribunale di Catania, ancora, nell’ampia ordinanza, rileva i rischi connessi all’obbligatoria inoculazione dei vaccini: « qualsiasi pratica sanitaria o farmacologica, sia pur correttamente praticata, non può essere del tutto esente da rischi di effetti avversi, anche gravi, per quanto rari questi possano essere ».

Aggiunge, anzi che di « ciò si trova riscontro anche nell’articolo 3 del Decreto Legge n. 44/2021 » nella parte nella quale esclude la punibilità penale « della somministrazione di un vaccino per la prevenzione delle infezioni da Sars-Cov-2 » nonché dai rapporti dell’AIFA.

Tutti quelli citati dal giudice del Tribunale di Catania, appaiono temi di effettivo interesse sulla questione delle sospensioni dei lavoratori dal rapporto di lavoro per il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale anti-Covid 19.

–

Fonti e Note:

[1] Da qui puoi scaricare il PDF integrale della “ Ordinanza Tribunale di Catania del 14 marzo 2022 ”.

Archiviato in:Studi e Documenti Contrassegnato con: Costituzione, CUB, Sentenze

Sindacato CUB: raccolta fondi pro lavoratori sospesi

13 Marzo 2022 by Sindacato CUB Scuola Lascia un commento

Il sindacato CUB Scuola della provincia di Trapani ha avviato una campagna di raccolta fondi a sostegno dei lavoratori della scuola iscritti e sospesi dal lavoro per la mancata vaccinazione anti-Covid.

« E’ lecito e giusto punire con la sospensione senza stipendio un lavoratore perché non da il consenso a sottoporsi a un trattamento sanitario? », si domanda e domanda Natale Salvo, delegato sindacale e promotore dell’iniziativa.

« Diversi lavoratori, insegnati e collaboratori scolastici, hanno scelto di non accettare l’imposizione della “vaccinazione” anti Covid. Spesso per timori sanitari, cioè come precauzione rispetto a patologie di cui soffrono ».

« Ognuno deve essere libero di accettare o meno un trattamento sanitario! », sostiene il sindacato CUB.

« Invece il governo Draghi è giunto ad imporre il farmaco Pfizer o Moderna ricattando i lavoratori: o ti vaccini o muori di fame! », insiste Salvo.

Che poi spiega: « la Carta di Nizza, un vero e proprio trattato europeo, sostiene che “ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica”. La Convenzione di Oviedo, a sua volta, dichiara che “un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato” ».

Il sindacato CUB, che rappresenta oggi diversi docenti non vaccinati, chiede pertanto ai cittadini di sostenere, nella loro scelta, questi lavoratori e sostenere le loro famiglie.

La donazione, libera nell’offerta, può essere fatta tramite la piattaforma di “produzionidalbasso” seguendo il link https://sostieni.link/30990 sia tramite sistema paypal, che con carta di credito o bonifico.

L’intera somma così raccolta dal sindacato CUB sarà equamente distribuita tra i lavoratori iscritti sospesi della provincia di Trapani.

Archiviato in:Comunicati Stampa Contrassegnato con: CUB, Vaccino

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No al green pass della vergogna!

Petizione contro il "green pass della vergogna" indirizzata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.

Sì, firmo ora!
440 firme

No al green pass della vergogna

Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

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