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Democrazia

Roma : oggi la Marcia della Liberazione contro la dittatura sanitaria !

10 Ottobre 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Quante migliaia di persone saranno oggi a Roma, alle 14, in piazza San Giovanni, alla Marcia della Liberazione ? Tanto l’organizzazione dei vari gruppi aderenti sparsi per l’Italia quanto la partecipazione spontanea spinta da spot sui social avranno funzionato ?

Questa è la domanda che ci si pone a poche ore da quella che s’annuncia come la più grande manifestazione popolare anti-governativa in Italia dell’era post Covid.

Chi sono i promotori della Marcia della Liberazione

L’evento del 10 ottobre è sostenuto, tra gli altri, dalla senatrice Sara Cunial (gruppo misto), dagli attori Rosita Celentano e Enrico Montesano, dalla scrittrice Enrica Perucchietti, dal filosofo Diego Fusaro, e dai gruppi politici e sociali quali :

  • Liberiamo l’Italia,
  • Vox Italia,
  • Partito Umanista,
  • SiAmo,
  • Comitato No Guerra No Nato,
  • UniAleph,
  • Alleanza Italiana Stop 5g,
  • Fondazione Giuseppe Di Bella,
  • Italexit,
  • Movimento 3V.

Qui sotto lo spot su Youtube.

La stampa di regime, al solito quando si tratterebbe di divulgare un evento anti-governativo, si divide tra quella che censura l’evento e quella che lo dileggia o peggio diffama.

Marcia della Liberazione: non siamo negazionisti di estrema destra !

Gli organizzatori hanno pensato bene di diffondere un comunicato in proposito : « adiremo le vie legali per proteggere la reputazione nostra come quella dei manifestanti che saranno sabato prossimo in Piazza San Giovanni ». L’accusa, che loro definiscono essere una fake news, è quella di essere “negazionisti di estrema destra”.

« Mentre ribadiamo che ci riconosciamo pienamente nei principi democratici e patriottici sanciti dalla Costituzione del 1948, ci vediamo costretti a ribadire che non neghiamo l’esistenza del virus », precisano gli organizzatori.

« Quello che noi contestiamo – continuano nel comunicato – è l’uso politico liberticida e terroristico che ne fa il potere, un potere che fa leva sulla paura dei cittadini per meglio addomesticarli e soggiogarli (vedi la proroga dello Stato d’emergenza) ».

« Lavoro, Reddito, Democrazia, Sovranità: queste sono le quattro parole d’ordine su cui abbiamo indetto la Marcia della Liberazione », spiegano, assicurando una manifestazione pacifica e composta.

« Non vogliamo quindi confonderci con forze antidemocratiche che vorrebbero sostituire l’attuale dittatura neoliberista con un’altra, e neanche con picareschi arruffapopolo dalla oscure finalità. No, non lo faremo », aggiungono in un altro comunicato rifendosi ad altra contemporanea manifestazioni di Roma promosa da Forza Nuova e dai Gilet Arancioni del generale Pappalardo.

La denuncia : il Pensiero Unico bandisce la discussione con ordini contrari al buon senso!

Le accuse di aver attaccato la democrazia viene rivoltata – con ulteriore comunicato – verso il regime Conte – PD e l’informazione embedded al governo ed alla Confindustria : « Discussione e confronto sono stati banditi appannaggio del Pensiero Unico. Nessuna domanda è concessa sulle misure che continuano ad essere adottate. Nessuna richiesta di approfondimento sui dati è tollerata ».

« Etichette quali complottista, terrapiattista, antiscientifico, ignorante, untore, egoista e il rispolverato termine negazionista sono pronte per essere appiccicate dai professionisti dell’informazione, e a catena da tutto il gregge, a chiunque osi sollevare la testa per porre una domanda, per portare avanti delle istanze. I governi obbligano quelli che oramai sono ridotti a meri sudditi a seguire ordini raffazzonati, deleteri e a volte contrari al buon senso, che azzerano lo spirito critico degli individui producendo cieca obbedienza ».

Al di là del numero, comunque, che esista un’Altra Italia, fatta di gente non omologata e robotizzata dal regime, da speranza che l’Italia possa ancora salvarsi dalla dittatura incombente.

Archiviato in:Italia, Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Democrazia, Europa, Sovranità

Covid, Speranza ammette : Solo 323 posti di terapia intensiva occupati !

6 Ottobre 2020 by FronteAmpio.it 1 commento

Camera-Deputati

Un dibattito, quello di stamani alla Camera dei Deputati, che aveva per oggetto la relazione del ministro della salute sulla proroga dello “stato di emergenza” sanitaria post-Covid, che s’è tramutato in una farsa quando, alla fine, al momento di votare, si è constatata l’assenza del numero legale.

Il ministro Roberto Speranza ( Liberi e Uguali ) aveva iniziato la sua relazione con delle grida di allarme : « Durante l’estate eravamo arrivati ad avere trenta persone in terapia intensiva, oggi siamo a 323 persone [ su 8.000 posti letto disponibili, NdR] ».

L’esponente governativo ha quindi ufficializzato che il Governo delibererà la nuova proroga lo “stato di emergenza” sino al prossimo 31 gennaio ed emetterà l’ennesimo DPCM – il diciasettesimo sembra – nel quale sarà incluso l’obbligo indiscriminato di porto di mascherina all’aperto.

Speranza, per spiegare la proroga dei provvedimenti, ha ripetuto la poesia elementare alla quale oramai siamo abituati :

« L’Italia in questo momento abbia un piccolo vantaggio rispetto agli altri Paesi europei e lo dicono i numeri certificati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’ECDC, ma questo vantaggio non può essere sprecato […] : noi dobbiamo continuare su quella linea della prudenza ».

Piccate le repliche dei deputati.

L’on. Guido De Martini (Lega Nord), nel suo intervento, ha accusato il Governo di non rispettare nel metodo il Parlamento, il Massimo consesso politico : « Venite a comunicarci il contenuto di decisioni già prese, decisioni che dovrebbero formarsi qui e invece si formano altrove; noi non sappiamo dove, come e quando. Per l’ennesima volta ci avete tagliato fuori anche da quest’ultimo DPCM. Il provvedimento entra in vigore domani e voi puntualmente venite in Parlamento oggi, all’ultimo secondo, per comunicarci quello che avete già deciso ».

La Destra : non siamo in emergenza, non serve lo “stato di emergenza”

In merito, il medico-oculista sardo De Martini ha evidenziato come « siamo oltre i 100 mila tamponi, quindi il paio di migliaia di malati che troviamo sono relativi anche al numero dei tamponi. Di più: una gran parte di questi che troviamo sono dei pazienti asintomatici. Per dire cosa? Che quello che ci deve guidare, secondo me, è un dato fondamentale, cioè il numero dei malati che abbiamo in terapia intensiva ».

« In questo momento il numero dei malati in terapia intensiva è pari a circa 300 in Italia, quindi, rispetto alla nostra possibilità di capienza – 8 mila posti – siamo molto al di sotto. Sulla definizione dello stato di emergenza, quindi, noi siamo contrari; […] perché in questo momento non c’è un’emergenza, cioè possiamo tranquillamente provvedere con gli strumenti ordinari », ha concluso il deputato della Lega Nord.

A dare man forte a De Martini, sicuramente in maniera involontaria, è intervenuto l’esponente dei Cinque Stelle campano Nicola Provenza.

Quest’ultimo, medico-gastroenterologo, ha sottolineato il dato essenziale : « La composizione percentuale dei casi attualmente positivi si mantiene costante. Mediamente – questi sono i dati – il 93-94 per cento sono asintomatici o oligosintomatici [1]; i pazienti ricoverati con sintomi rappresentano il 5-6 per cento del totale; quelli in terapia intensiva lo 0,5 per cento ».

Il deputato Provenza ha proseguito mostrando qualche dubbio sulla decisione di obbligare all’uso della mascherina : «Noi pensiamo che la popolazione vada proprio incoraggiata [non obbligata, NdR] a indossare le mascherine in situazioni specifiche secondo alcuni criteri, chiarendo quali sono i vantaggi che offre questa pratica ma tenendo conto – e devo dire anche questo con molta chiarezza – della densità della popolazione: una cosa è una strada di una città affollata – consentitemelo – ma altra cosa è una strada di campagna ». L’obbligo di mascherina potrebbe « alimentare un falso senso di sicurezza ». «Non trascurerei, poi, tutte le problematiche legate allo smaltimento delle mascherine », ha concluso il parlamentare grillino.

Francesco Paolo Sisto (Forza Italia), avvocato penalista e docente universitario pugliese, è poi ritornato sull’inopportunità della proroga dello “stato di emergenza” decisa dal Governo Conte : « L’emergenza non è una prospettiva ma è uno status: è indispensabile verificare che ci sia una situazione di emergenza per poter legittimare una proroga ». Sisto ha quindi denunciato che « sotto la specie dell’emergenza, si sono consumati i più gravi attentati alla democrazia e anche alla democrazia parlamentare ».

« Quanti DPCM sono stati utilizzati per comprimere le libertà personali, molto spesso semplicemente per rispondere a una domanda di sopravvivenza quotidiana del Governo? Noi siamo preoccupati, da questo punto di vista, di un utilizzo esorbitante, illegittimo del DPCM, semplicemente per offrire risposte e superare i controlli parlamentari del Presidente della Repubblica e della Corte costituzionale », ha concluso l’esponente berlusconiano.

Il dibattito sull’app Immuni : Importante o costosa e inutile ?

Luca Nervo Rizzo (PD), persona che, a giudicare la biografia presente su Wikipedia, non ha mai lavorato al di fuori della politica, è intervenuto nel dibattito per « sostenere con forza la prevenzione vaccinale antinfluenzale […] e di far percepire l’importanza dello strumento di tracciamento telematico dell’App Immuni ».

A proposito dell’app Immuni, Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia), altro politico di professione, è stato caustico : « è molto irresponsabile che ancora non ci abbiate detto quanto è costata questa app in termini di consulenze, di pubblicità, di sponsorizzazioni, di prebende agli amici degli amici ».

« Mi fa un po’ ridere – ha proseguito il fiorentino Dolzelli – che lei [il ministro Roberto Speranza, NdR] viene qui a dirci che Immuni è stato un successo quando l’ex Ministro della Salute [Beatrice Lorenzin, ora colpita dal Convid-19, NdR], che oggi siede in maggioranza, era uno di quelli che non ha nemmeno scaricato Immuni ! Massima solidarietà ma questo successo di Immuni è tutto da dimostrare ».

Sgarbi : Mascherina all’aperto ? Una completa idiozia !

In conclusione di questa rassegna, mi sembra interessante citare anche l’intervento dell’on. Vittorio Sgarbi :

« Obbligare all’uso delle mascherine all’aperto tutti e senza riguardo per la distanza interpersonale è, scientificamente parlando, una completa idiozia e tutti quelli che capiscono un briciolo di epidemiologia e virologia lo sanno benissimo. Occorre individuare i rischi reali e non esagerarli, con una psicosi collettiva che impone agli italiani la paura di camminare da soli in un bosco. C’è qualcosa di folle! ».

« L’idea che la prevenzione sia il nome che si dà alla repressione, all’idiozia e alla minaccia di nuovi provvedimenti è tutta nelle parole del segretario del PD Zingaretti, che ha detto “toglieremo dalla vita sociale coloro che sono positivi” », ha concluso Sgarbi.

La maggioranza non ha battuto ciglio e si prepara a – per dirla come l’on. Guido De Martini – a fare quel che aveva già deciso di fare.

Viva l’inutile dibattito democratico, quindi.

–

Note :

[1] oligosintomatici (o paucisintomatici ) sono coloro nei quali « non si producono sintomi di rilievo, al punto da passare la malattia del tutto inosservata o da essere tutt’al più attribuita ad un lieve malessere passeggero o al peso degli anni ».

Archiviato in:Dal Parlamento Contrassegnato con: Covid-19, Democrazia, Libertà, Parlamento, Sanità

Mascherina obbligatoria : l’ordinanza inutile ed illogica di Musumeci

28 Settembre 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

persone-con-mascherine-virus

Stamani la Sicilia s’è svegliata con una nuova ordinanza, dall’aroma di carta vecchia, di sapore fascistoide, a firma del presidente della Regione, il sig. “Nello” Musumeci.

Cosa prevede la nuova ennesima ordinanza di Nello Musumeci

In particolare, l’esponente politico vicino a Salvini e alla Meloni, seminando inutile terrore e limitando in maniera sproporzionata le libertà democratiche dei cittadini siciliani che lo hanno eletto, ha imposto :

  • « nei luoghi aperti al pubblico la mascherina deve essere indossata se si è nel contesto di presenze di più soggetti (che non siano congiunti o conviventi ) »,
  • l’obbligo di « sottoporre al c.d. tampone rapido […] i soggetti provenienti dai Paesi esteri », quindi anche i siciliani che tornano da un viaggio culturale, di piacere i di necessità sanitaria extra-Covid,
  • il divieto del « prolungato stazionamento nei luoghi pubblici o aperti al pubblico quali, a titolo esemplificativo, le strade, le piazze e i parchi »,
  • che l’organizzatore di un’eventuale pubblica manifestazione divenga responsabile del « rispetto delle norme comportamentali per la prevenzione dal rischio di contagio » (di fatto, vuole vietare assemblee, scioperi, cortei, etc.).

Anche il signor Pinco Pallino comprende che non si può essere responsabili delle condotte di terzi eterogenei, tra i quali gli esaltati, i disperati e gli anarchici intolleranti !

Colmo dei colmi, Musumeci dispone, per i contravventori, la sanzione di cui all’art. 650 del Codice Penale : l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro, comunque da definire in un procedimento giudiziario !

Musumeci giustifica la propria liberticida decisione con la “prudenza“

Nella propria Ordinanza Presidente Regione Sicilia n. 36 - 27 settembre 2020 , “Nello” Musumeci giustifica la sua liberticida decisione sulla base de « l’attuale andamento epidemiologico nel territorio siciliano e, in particolare, il Report relativo alla settimana dal 14 settembre al 20 settembre, aggiornato al 22 settembre 2020, secondo cui “il numero dei casi di COVID-19 continua ad aumentare ».

« Questo significa – prosegue l’ordinanza – che occorre mantenere una linea di massima prudenza, con la evidente necessità di non sottovalutare il rischio di una rapida ripresa epidemica dovuto ad un eccessivo rilassamento delle misure … e dei comportamenti individuali anche legati a momenti di aggregazione estemporanea (es. movida) ».

Si tratta, invece, di un provvedimento restrittivo assolutamente immotivato e sproporzionato, redatto in fretta senza la dovuta ponderazione ed il giusto quid di prudenza, che non guasta.

I positivi al coronavirus ? In Sicilia, solo lo 0,145% della popolazione !

E’ vero che nella settimana dal 14 al 20 settembre i casi dei positivi al coronavirus Sars-Cov-2 sono aumentati rispetto alla precedente, ma :

  • avere il coronavirus non vuol dire essere malati di Covid-19 ( sono due cose distinte, es. il caso degli “asintomatici” ),
  • parliamo sempre di numeri statisticamente insignificanti : sono 721 i contagiati, i c.d. “positivi” della settimana indicata da Musumeci ( su una popolazione di 4.959.587 abitanti, quindi lo 0,145% della popolazione ovvero 14,5 casi su 100.000 abitanti ).

Meno di quanti soffrono di forfora !

i casi di “positività” (contagio) al Sars-Cov-2 in Sicilia nelle ultime due settimane

Che siano, quindi, 525 i positivi al Coronavirus Sars-Cov-2 ( settimana 7-13 settembre ) piuttosto che 721 ( settimana 14-20 settembre ) poco importa.

Si vuole discettare del nulla !

Basti pensare che la media nazionale italiana ( ultimi 14 giorni ) è 36,1 ogni 100.000 italiani, quindi la Sicilia è al disotto del 50% rispetto alla media nazionale.

Ed ancora: altri Paesi europei – la Spagna ad esempio – hanno valori numerici superiori di almeno dieci volte rispetto all’Italia, nello specifico 200 volte superiori alla Sicilia : 319,9 “positivi” al Sars-Cov-2 ogni 100.000 abitanti.

Si tratta di normali incrementi che sono dovuti all’aumento delle indagini diagnostiche, infatti basta pensare ai tutti i nostri docenti siculi che sono stati sottoposti a esame sierologico.

L’Ordinanza di Musumeci : un costo incalcolabile per i siciliani !

Il costo del provvedimento di Musumeci è incalcolabile, in termini di:

  • persone che finiranno in quarantena e quindi a carico dell’INPS e del Servizio Sanitario Nazionale,
  • spese per l’acquisto di mascherine chirurgiche o FFP2,
  • terrore e conseguenti generali danni psicologici per la popolazione,
  • compressione dei diritti costituzionali di riunione e circolazione.

Il provvedimento di Musumeci è pure assurdo ed illogico :

  • dovremmo sostare “poco” all’aperto e con la mascherina,
  • ma potremo stare seduti al chiuso di un bar, pub, ristorante, pizzeria senza mascherina !

Chi stabilirà il valore del poco ?
L’Agente di polizia, il cronometrista dell’autodromo, il ragioniere od il farmacista ?

Ma mi faccia il piacere, disse Totò, ma era un comico !

Meglio farebbe il presidentissimo a curarsi :

  • della depressa economia siciliana,
  • di prevenire l’esodo della speranza dei giovani siciliani, sia per motivi di studio e sia di lavoro,
  • di promuovere la cultura e la socialità,
  • di meglio organizzare i dispendiosi uffici regionali e para-regionali (ASP).

Chi non comprende l’illogicità di tutto ciò che sta avvenendo attorno alla famosa pandemia ?

A chi giova questo terrorismo che si vuole indurre ? Agli elettori, no sicuramente !

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: coronavirus, Covid-19, Democrazia, Libertà, Sicilia

Giornata della Democrazia : L’Italia una democrazia incompiuta

19 Settembre 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Democrazia e manifestazione Libertà di opinione

L’Italia è una “democrazia imperfetta”. Lo stabilisce il giornale inglese The Economist che, dopo aver stabilito sessanta parametri oggettivi, ha inserito il nostro Paese in questa categoria e solo al 35° posto ( indice 7,52 ) della classifica stilata, il “Democracy Index”.

L’Italia, comunque, si trova in ampia compagnia : « nel mondo esistono ancora 52 regimi autoritari e solo 19 Stati possono dirsi “completamente democratici” », spiega il giornale The Economist.

La notizia è riportata dal TG24 di Sky, in occasione della “Giornata Internazionale della Democrazia” che si è svolta lo scorso 15 settembre.

La “Giornata della Democrazia” è un evento ufficiale, deliberato con la risoluzione delle Nazioni Unite n. 62 del 13 dicembre 2007. La data prescelta è quella della data della Conferenza dell’Unione interparlamentare (IPU) del 1997 che, a Il Cairo, in Egitto, sottoscrisse la “Dichiarazione Universale sulla Democrazia”.

Giornata della Democrazia : Il silenzio di governo e media

Ad evidenziare quanto quest’esigenza di democrazia sia sentita in Italia: il silenzio assordante sui media di regime.

Nessun discorso ufficiale degli oligarchi nazionali e quindi nulla pubblicato sui loro organi di stampa : Repubblica, Corriere della Sera, etc. Sul web si rintraccia qualche rigo su qualche media di provincia, se si esclude un articolo sul TG24 di Sky che si limita a spiegare che tale giornata « ha lo scopo di far riflettere sullo stato di salute dei sistemi democratici ».

Uno stato pessimo, oggi, per l’emergenza Covid-19 che consente agli Stati di attivare una « ampia gamma di modi [per] minare la democrazia e aumentare l’autoritarismo », come ammette il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Dal rinvio delle elezioni all’aumento della sorveglianza web, fino all’arresto di oppositori politici e giornalisti con l’accusa d’aver diffuso false informazioni, spiega ancora Guterres in un comunicato apparso sul sito dell’ONU.

« Anche se le misure coercitive possono essere giustificate in certe situazioni, possono avere un effetto contrario se applicate in modo pesante e sproporzionato », ammettono sempre le Nazioni Unite in un documento dello scorso aprile.

Sono i Paesi Scandinavi, quelli più democratici

Tornando alla classifica de The Economist, il fatto che esistano 52 Paesi definiti non democrazie, ovvero governati da regimi autoritari, è un’interessante risposta a chi, parlando dei migranti, ripete il matra “ma da quale guerra fuggono” ? Fuggono dall’assenza di “libertà democratiche” nel proprio Paese d’origine.

Certamente sarebbe invece giusto domandare “ma dove fuggono” se l’Italia si posiziona al 35esimo posto ?

Esaminando il grafico pubblicato, è chiaro che sono i paesi scandinavi (Norvegia, Svezia, Finlandia) quelli che guidano la classifica di paesi con democrazia pienamente sviluppata. In mezzo a loro l’Irlanda e la Nuova Zelanda.

Cosa determina una democrazia compiuta ? Il rispetto delle minoranze.

Perché l’Italia è solo una “democrazia imperfetta” ?

Perché non risulta possedere sufficienti indici alle voci del “funzionamento del governo”, “partecipazione politica” e “cultura politica democratica” [1].

Il TG24 di Sky, infatti, sbaglia, quando riporta semplicisticamente l’articolo 21.3 della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” [2] quasi a significare il sillogismo democrazia = elezioni.

In verità, la “Dichiarazione Universale sulla Democrazia” definisce democratico quel sistema dove, tra l’altro:

  • esiste « il rispetto della pluralità delle opinioni » (nei limiti dei valori costituzionali, naturalmente),
  • si accetta « la diversità delle esperienze e delle particolarità culturali »,
  • si promuovono « i diritti fondamentali della persona »,
  • si garantisca che « l’esercizio e l’alternanza del potere permettano la libera concorrenza politica »,
  • esistano il « diritto di tutti a partecipare alla gestione degli affari pubblici » nonché « condizioni favorevoli all’esercizio effettivo dei diritti di partecipazione »,
  • « un Parlamento sia rappresentativo di tutte le componenti della società ».

Condizioni non tutte presenti in Italia dove esiste una forte discriminazione contro « le particolarità culturali » quali quella islamica e quella rom e dove, ad esempio, a causa dello sbarramento elettorale voluto dai governi delle Larghe Intese e un sistema elettorale di tipo maggioritario, il Parlamento non è « rappresentativo di tutte le componenti della società » e il sistema dei mass media filo governativi, con la censura verso i partiti minori, di fatto non permette « la libera concorrenza politica ».

In poche parole, tanto più ampi sono gli spazi per le minoranze culturali e politiche, tanto maggiore è la democrazia in un dato paese.

–

Credits: Photo by Maria Oswalt on Unsplash

Note:

[1] Seguendo le spiegazioni del Democracy Index 2017 , probabilmente, per la prima voce (“funzionamento del governo”), giocano un effetto negativo :

  • la mancanza di effettiva supremazia del potere legislativo su quello esecutivo (il 75% delle leggi sono di iniziativa governativa, c’è un esagerato ricorso ai decreti legge ed ai decreti legislativi, nonché al voto di fiducia e ai maxi-emendamenti per accelerare il voto favorevole del Parlamento),
  • l’insufficiente equilibrio tra i poteri dello Stato, basta pensare a quello giudiziario su cui influisce pesantemente – vedi nomine CSM – il potere politico,
  • il potere religioso che determina a volte le scelte politiche,
  • la corruzione politica, ancora pesantemente percepita dai cittadini (nel 2019, l’Italia è al 51° posto, lontanissima dai soliti paesi scandinavi, dalla Germania e dai Paesi Bassi), >>> APPROFONDISCI QUI,
  • l’insufficiente fiducia dei cittadini rispetto all’operato del governo (scesa dal 58% al 43% nel 2019, secondo quanto riporta l’AGI, ed ora a 40,8%, secondo WallStreetItalia) e la convinzione che la volontà popolare non abbia un’effettiva incidenza sulle scelte politiche.

Per la seconda voce (“partecipazione politica”), invece, vengono probabilmente calcolati negativamente:

  • il basso interesse generale dei cittadini alla politica,
  • l’insufficiente sforzo delle Autorità per promuovere la partecipazione.

Risultano positivi, invece, gli indici della :

  • la buona affluenza alle elezioni politiche nazionali ( 72,93% alle politiche 2018, quindi oltre il 60% indicato da “The Economist” come minimo ),
  • la sufficiente rappresentazione delle donne in Parlamento ( 35%, contro un 20% indicato già come sufficiente ).

Anche il desiderio, da parte della popolazione, di un “leader forte” come il credere necessario un governo “tecnocrate” sono sinonimi di bassa “cultura politica democratica” e quindi una democrazia debole.

Infine, seguendo i parametri indicati da The Economist, anche una scarsa diversità di opinioni sui media, la o una scarsa tolleranza verso le diverse pratiche religiose, sono segnali di carenze delle “libertà civili” e quindi di democrazia.

[2] l’articolo 21.3 della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” così riporta : “La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione“.

Archiviato in:Italia Contrassegnato con: Democrazia

Algeria, Corte d’Appello : il blogger Khaled Drareni resterà in carcere

15 Settembre 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

« Oggi, martedì, il tribunale di Corte d’appello di Algeri ha emesso una condanna a due anni di carcere, [senza i benefici della condizionale], contro il giornalista Khaled Dararni ». L’uomo è già in carcere preventivo dallo scorso mese di marzo.
Le pressioni internazionali successive alla condanna a tre anni di reclusione pronunciata dalla Corte di primo grado, pronunciata appena un mese addietro, il 10 agosto, sono servite solo a ridurre la pena.

Da ultimo, domenica, all’antivigilia della sentenza, era intervenuta una pesante dichiarazione della “Lega algerina di difesa dei Diritti dell’Uomo” (LADDH) che aveva sostenuto – secondo il giornale TSA – : Drareni « non faceva altro che esercitare i propri diritti alla libertà d’espressione e di stampa […] consacrati e garantiti dalla Costituzione e dagli Accordi Internazionali relativi ai Diritti Civili e Politici ratificati dall’Algeria ».

Khaled Drareni accusato di seminare discordia coi suoi scritti!

E’ stata quindi confermata la tesi dell’accusa : il quarantenne Khaled Drareni si è reso colpevole, coi suoi scritti giornalistici, dei reati di “istigazione a rassemblamenti non armati” e di “attacco all’unità nazionale”.

In buona sostanza, Drareni, come altri blogger in carcere, è accusato dal regime di Abdelmadjid Tebboune, subentrato al fantoccio Bouteflika, di seminare discordia, ledere la stabilità del dell’Algeria, minacciando l’interesse nazionale e soprattutto di essere al soldo di imprecisati Paesi stranieri.

L’agenzia di stampa Askanews, in dettaglio, spiega che Drareni « è accusato inoltre di avere criticato su Facebook “la corruzione e i soldi” del sistema politico e di avere pubblicato il comunicato di una coalizione di partiti politici favorevoli allo sciopero generale » e riporta di cortei di protesta contro il regime che si starebbero svolgendo, appresa la condanna, ad Algeri.

Reati d’opinione, evidentemente. Reati di stampa, per altro verso.

Corteo-pro-Khaled-Drareni

La Costituzione difende i giornalisti e non i blogger secondo alcuni …

Reati non perseguibili con l’arresto secondo la Costituzione Algerina [ed. 2016] che, in proposito, formalmente, è più avanzata che quella italiana. All’articolo 50, infatti, recita : « i reati di stampa non possono essere sanzionati con la privazione della libertà personale ». E, infatti …

La stampa internazionale, e diverse organizzazioni umanitarie internazionali (Amnesty, Reporters Sans Frontiere), si erano appellate, erroneamente, allo status di giornalista dell’algerino Khaled Drareni per difendere i suoi scritti. In verità, come riporta tra gli altri “Le Nouvel Afrik”, Drareni non è mai stato iscritto all’ordine dei giornalisti algerino, quindi è solo un semplice blogger che scrive per il blog “Casbah Tribune” e, talvolta, anche collabora illecitamente come corrispondente per la tv francese TV5 Monde.

Non ha quindi diritto alle garanzie che spettano ai giornalisti professionisti !

I blogger devono, invece, al più, poter scrivere di … ricette di cucina, così come pensano nell’Italietta di Trapani ad esempio dove il segretario dell’AssoStampa ebbe a dichiarare : « pensassero (il blogger, NdR) a rispettare le leggi sulla stampa e sull’esercizio abusivo della professione giornalistica ».

Silenzio, invece, da parte del mondo politico. L’Algeria non è la Bielorussia, non è Hong Kong, in Algeria la repressione non interessa ai governi occidentali.

Libertà democratiche e diritto d’asilo degli stranieri

Se Khaled Drareni fosse vissuto in Italia, in base all’articolo 21 della Costituzione [1], probabilmente non sarebbe stato perseguito dalla Giustizia per le proprie idee e per i propri scritti.

Al contrario, per il fatto che quelle libertà democratiche consentite nel nostro Paese non gli sono riconosciute nel suo, il blogger Khaled Drareni sarebbe un perfetto candidato al diritto d’asilo in Italia secondo il comma 3 dell’articolo 10 della nostra Costituzione [2].

Ma difficilmente potrà lasciare l’Algeria su un barcone, posto com’è dentro una cella del carcere di El-Harrach dallo scorso 7 marzo.

–
Note:

Articolo 21 della Costituzione : “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Articolo 10, comma 3, della Costituzione : “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica”.

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Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

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