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Diritti Umani

Decreti Sicurezza, ovvero Decreti contro le manifestazioni

1 Novembre 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Lo Stato impedisce manifestazioni politiche e scioperi

« L’aspetto negativo dei Decreti Sicurezza non consiste solo nelle norme sull’immigrazione che sono appena state modificate, ma si iscrive in un ben determinato percorso di criminalizzazione della povertà, della emarginazione e del dissenso », lo ha scritto, lo scorso 11 ottobre, il Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia (CRED), per come riporta l’agenzia di stampa Pressenza.

« Di fronte alla crisi dello stato sociale prodotto da decenni di politiche neoliberiste che ha condannato fasce sempre più ampie della popolazione alla precarietà, all’emarginazione e alla disoccupazione – spiegano -, i decreti Sicurezza hanno costituito lo strumento per gestire la povertà, il dissenso e il conflitto sociale secondo una logica esclusivamente improntata alla repressione ».

Quella approvata dal governo Conte I ( M5S – Lega ) « è una legislazione penale [ che ha come obiettivo ] il controllo degli individui […]. Questa parte del decreto Salvini è diretta contro ogni tentativo di mobilitazione sociale. Essa tende infatti a criminalizzare i lavoratori in lotta per la difesa del posto di lavoro che scendono in piazza alla notizia della lettera di licenziamento attraverso la minaccia di multe esose e anni di galera. Tende a creare di fatto il reato di occupazione di scuola e università, per stroncare sul nascere le mobilitazioni studentesche. Prefigura una società autoritaria, di stampo orbaniano o peggio ».

Decreti Sicurezza : Quali i punti da sopprimere

Di seguito, il Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia (CRED) indica le norme che vanno prioritariamente abolite :

  • art. 21 quater ( introduzione del delitto di esercizio molesto dell’accattonaggio ),
  • art. 23 ( disposizioni in materia di blocco stradale ),
  • tutto il Capo III ( disposizioni in materia di occupazioni arbitrarie di immobili ).

Lo scorso 19 maggio, scrivendo “Da 256 giorni Conte non modifica i Decreti Salvini”, aggiungevo personalmente altri due punti critici :

  • l’impiego dei taser, le armi ad impulsi elettrici, anche da parte della Polizia Municipale (L. 4 ottobre 2018, n. 113, Decreto Sicurezza, articolo 19),
  • l’inasprimento delle pene per una serie di reati quali l’oltraggio contro pubblici ufficiali, membri di un corpo politico o giudiziario e il danneggiamento di beni pubblici (pene fino a tre anni, ex articolo 341 bis, 343, 635 C.P.; Decreto Sicurezza bis, Legge 8 agosto 2019, n. 77, articolo 7).

« Da abrogare definitivamente non solo i cosiddetti decreti Salvini ma anche il cosiddetto decreto Minniti ( da non del ministro del Partito “Democratico” che l’ha sostenuto ), suo diretto presupposto.

In definitiva, il Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia respinge « l’idea che in una democrazia il conflitto sociale possa essere gestito attraverso la repressione ».

Modifiche, nel senso richiesto, non sono state implementate nell’ultimo Decreto Legge emanato dal governo (PD-M5S) che doveva eliminare le criticità del precedente Decreto (Lega-M5S).

Segno che Liberi ed Uguali, Italia Viva e Partito Democratico, nuovi partner del Movimento Cinque Stelle, ne condividono l’impianto repressivo.

—

Nota :

Invitiamo chiunque condivida questo appello ad esprimere la propria adesione comunicandola all’indirizzo ricercademocrazia@gmail.com.

Credits : Photo by Jorge Segovia on Unsplash

Archiviato in:Giustizia & Carceri Contrassegnato con: Democrazia, Diritti Umani, Forze di Controllo

Decreto Immigrazione, De Falco : Evitiamo trionfalismi!

23 Ottobre 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

migranti a mare

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica, avvenuta giusto ieri, entra in vigore il Decreto Legge n. 130 del 21 ottobre 2020 ovvero quello delle “disposizioni urgenti in materia di immigrazione” che modificano i famigerati Decreti “Sicurezza” promossi dalla Lega di Matteo Salvini durante lo scorso governo Conte I.

Naturalmente, trattandosi di un semplice Decreto Legge, occorrerà il vaglio del Parlamento nei prossimi sessanta giorni.

Si tratta dell’attuazione di uno dei punti dell’Accordo elettorale alla base del nuovo governo PD – M5S, ovvero del Conte II.

« Cala il sipario sui decreti Salvini. Negazione dei diritti. Ora si volta pagina », cinguetta su twitter la deputata Laura Boldrini ( Partito Democratico ).

In realtà non c’è poi tanto da cantare Gloria: si tratta, in fondo di puro maquillage, l’impianto dei decreti leghisti resta.

I commenti a Sinistra : Tutte le questioni principali ancora aperte

« Evitiamo di assumere atteggiamenti trionfalistici. […] Per conservare o ritrovare Umanità – scrive Gregorio De Falco, ex M5S -, bisogna abolire il reato di immigrazione clandestina, perché accogliere comunque non diventa obbligatorio, ma reagire con una sanzione penale alla attitudine umana di spostarsi nel mondo, è un triste segnale ».

« Non cancella quei maledetti accordi con la Libia », denuncia Beatrice Brignone, portavoce di Possibile.

« Resta la Bossi-Fini, che fa dello straniero una persona sgradita, restano le multe per le ONG, modificate solo in parte. Restano i tempi di attesa biblici per la cittadinanza. Infine nessuna attivazione di vie regolari per la migrazione, vie che disincentiverebbero davvero l’immigrazione irregolare e il conseguente sfruttamento dei Diritti Umani », aggiunge Andi Shehu, portavoce di Volt Italia.

Ma ad ammettere che il nuovo Decreto Immigrazione sia insufficiente è la stessa Boldrini : « Dobbiamo approvare una legge sulla cittadinanza ».

Tutti bei, e condivisibili, propositi : ma con una nazione dove i razzisti sono maggioranza e sono degnamente rappresentati in Parlamento, solo Utopia!

Il nuovo Decreto Immigrazione : molto fumo e poco arrosto

Che l’impianto del nuovo Decreto che modifica la Legge sull’Immigrazione ( la Bossi-Fini ) non sia cambiato lo mostra, ad esempio il comma 2 dell’articolo 3 che si concentra sul trattenimento e sulle espulsioni : « l’espulsione o il respingimento alla frontiera è disposto con priorità per coloro che siano considerati una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica o che siano stati condannati, anche con sentenza non definitiva […] nonchè per coloro che siano cittadini di Paesi terzi con i quali sono vigenti accordi di cooperazione o altre intese in materia di rimpatrio, o che provengano da essi ».

Certo di positivo c’è che si sia soppresso il divieto di iscrizione anagrafica e di rilascio di una carta d’identità ai richiedenti la protezione internazionale. Iscrizione che produce, tra l’altro, il diritto all’accesso al Servizio Sanitario Nazionale e che, in generale, formalizza la presenza di esseri altrimenti invisibili.

Un importante ritorno al passato anche quello del ripristino della possibilità, per i Comuni, di « accogliere […] nei limiti dei posti disponibili, anche i richiedenti protezione internazionale ». Procedura che supera i disumani mega-centri di accoglienza.

Per il resto, sostanzialmente tanta aria fritta.

Ma il governo doveva pagare un prezzo all’elettorato di sinistra senza però perdere quello di centro-destra.

Così si spiega come l’Accordo sul testo, siglato sin da luglio, sia divenuto Decreto Legge solo dopo le elezioni regionali del 20-21 settembre scorso.

I Diritti Umani piegati ad un mero calcolo elettorale, che pena.

–

Credits : Photo by James Beheshti on Unsplash

Archiviato in:Migrazioni Contrassegnato con: Diritti Umani, Immigrazione, Parlamento

Il premier Conte #negazionista dello Stato di Diritto

18 Ottobre 2020 by FronteAmpio.it 1 commento

Giuseppe Conte diretta Facebook

Il Diritto alla Vita, e quindi anche alla Salute, è l’unico Diritto Umano inalienabile ? Tutti gli altri sono comunque recessivi rispetto a questo ?

Così sembra sostenere un recente decreto del TAR Campania che ha esaminato l’ordinanza del presidente De Luca in merito alla chiusura delle scuole al fine di contenere la diffusione dell’epidemia da Covid-19.

Fino a ieri, politici di sinistra, organismi pubblici e privati per la tutela dei diritti umani, agenzia di stampa che sostengono pur vagamente possederli nel proprio DNA hanno sempre dato per scontata la risposta : il Diritto alla Salute innanzi tutto.

Quindi, a loro, sono apparse di secondaria importanza le restrizioni, quando non le privazioni, di altri fondamentali Diritti Umani ( quelli alla circolazione, alla riunione, alla libera opinione, al culto, all’istruzione, alla difesa giudiziaria, all’attività economica ) decretati dai vari DPCM e dai vari Decreti Legge del loro partigiano governo di sinistra ( Conte II ).

Coloro che, altrimenti, han sostenuto la pari dignità dei Diritti Umani sono stati pubblicamente additati e squalificati a suon di #negazionisti, #complottisti e, perfino, #terrapiattisti o #fascisti (!!).

Fortunatamente, oggi, sembra quantomeno aprirsi un dibattito tra giuristi su questo tema.

Giuristi in fermento : come ribellarsi alle violazioni dei Diritti Umani

Abbiamo qui dato conto di un ricorso al Segretario Generale del Consiglio d’Europa presentato dall’Osservatorio permanente sulla Legalità Costituzionale, istituitosi presso il Comitato Rodotà.

Abbiamo altresì riportato sia le analisi del ricercatore universitario Niall Coghlan quanto le dotte riflessioni di tre giuristi nel corso di un webinar organizzato da IusInItinere.

In tale ultimo ambito, si è pure segnalata la possibilità di un’istanza alla Commissaria europea ai Diritti Umani al fine di reclamare un suo intervento rispetto ai Diritti Umani violati dai DPCM del presidente del consiglio italiano Giuseppe Conte.

I Diritti Umani secondo la Dichiarazione Universale dell’ONU

In proposito, vorremmo riportare quanto scrive la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo approvata dall’ONU nel 1948.

Quest’atto fondamentale, sin dalle premesse denuncia come « il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità » e, ancora, « è indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione ».

L’articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo è piuttosto rigido : « ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione ». Tuttavia il penultimo articolo, il 29, detta una limitazione : quella del « rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell’ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica ».

Appare certamente indubbio che articoli quali l’8 (ricorso a Tribunali), 9 (arbitrarie detenzioni), 12 (interferenze arbitrarie nella vita privata), 13 (libertà di movimento e di lasciare qualsiasi paese), 18 e 19 (libertà di religione e di opinione e espressione), 20 (libertà di riunione), 23 (diritto al lavoro), 26 (diritto all’istruzione), 27 (prendere parte alla vita culturale) sono stati pesantemente sono stati ristretti o negati durante il #lockdown e non solo.

Alcune limitazioni ai Diritti Umani consentite dalla nostra Costituzione

La stessa nostra Costituzione prevede « motivi di sanità o di sicurezza » per limitare il diritto alla movimento (all’articolo 16), oppure « comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica » per vietare riunioni in luogo pubblico (all’articolo 17), o, ancora « leggi che regolano » il diritto allo sciopero (all’articolo 40), e, infine, prescrivere che la libera attività economica non debba « recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana » (all’articolo 41).

Non sembra che tali limitazioni riescano a coprire tutti i Diritti Umani disconosciuti da premier Conte. Per diversi, quelli riferibili agli articoli 8, 9, 12, 19 e 26 ( per quest’ultimo ove la “didattica a distanza” non sia stata possibile attivare ), non sembrano esistere limitazioni ammesse.

La mancata comunicazione delle deroghe viola lo Stato di Diritto

Come spiegano i ricorrenti dell’Osservatorio permanente sulla Legalità Costituzionale, l’Italia avrebbe dovuto attivare una procedura ex art. 15 CEDU presso il Segretario Generale del Consiglio d’Europa, come han fatto una decina di paesi europei, per indicare e motivare i Diritti Umani cui voleva derogare.

Il governo Conte non l’ha fatto rendendosi quindi colpevole di violazioni ingiustificate.

Nei fatti questo indica la sospensione dello Stato di Diritto ovvero « atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità ».

E sarebbero #negazionisti coloro che si ribellano a queste violazioni?

Così in basso sono giunte la politica nazionale di sinistra, le ONG, la stampa dei diritti umani per negare, loro, l’evidenza?

Archiviato in:Italia Contrassegnato con: Democrazia, Diritti Umani

Napoli, il TAR domani deciderà se riaprire le scuole chiuse da De Luca

18 Ottobre 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Lunedì 19 ottobre il TAR della Campania deciderà sull’adozione di una sospensiva dell’ordinanza del presidente della regione Vincenzo De Luca che ha disposto la chiusura delle scuole d’ogni ordine e grado quale misura per il contenimento della diffusione del coronavirus Covid-19.

All’ Ordinanza Campania n. 79 del 15/10/2020, infatti, avevano fatto subito appello al Tribunale Amministrativo Regionale dei genitori che lamentavano « per un verso, dalla impossibilità di attendere alle proprie attività professionali, dovendo assistere i propri figli, in regime di sospensione delle attività didattiche, e, per altro, dalla lesione del diritto all’istruzione degli stessi figli ».

TAR chiede dati a De Luca : quanto incidono gli studenti sulla diffusione del virus ?

Il Magistrato, al fine di decidere sulla questione, ha intimato alla Regione di fornire, entro le ore 10 di lunedì, una serie di documenti ovvero « gli elementi in base ai quali si è pervenuti alla valutazione di idoneità, proporzionalità e indispensabilità della grave misura imposta, in via generalizzata ».

In particolare, il TAR vuole esaminare « la nota predisposta dall’Unità di crisi regionale e nelle risultanze istruttorie, in quella richiamate, costituite dalle interviste effettuate dalle ASL a seguito del Contact tracing territoriale ».

Quali sarebbero, in conclusione i dati appena accennati da De Luca in merito al « il livello di contagio registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico »? Quale l’incidenza su tali dati del « mancato completamento della “dotazione dei banchi monoposto ad assicurare il distanziamento” interpersonale” »?

TAR Campania : Altri Diritti Umani recessivi rispetto Diritto alla Salute

Lascia tuttavia perplessi che il TAR, pur riconoscendo che il provvedimento del presidente della regione sia « indubbiamente incidente, come rilevato dai ricorrenti, sui diritti delle persone (al lavoro e all’istruzione) » li valuti « recessivi rispetto al diritto alla salute in tesi messo in pericolo dall’esercizio dei primi ».

APPROFONDIMENTO >>> L’integrale Decreto n. 1915 del 17 ottobre 2020 del TAR Campania [ PDF ].

In definitiva, per la Giustizia Amministrativa campana, esistono Diritti Umani inalienabili ( il « diritto alla salute ») ed altri diritti di serie B ( tra gli altri, quelli « al lavoro e all’istruzione »).

La discriminante, pertanto, per decidere sull’istanza presentata, per conto dei genitori, dagli avvocati Felice Laudadio e Alberto Saggiomo sarà semplicemente quella della proporzionalità dell’intervento limitativo / soppressivo degli altri Diritti Umani.

–

Credits : Photo by Ivan Aleksic on Unsplash

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Campania, Covid-19, Diritti Umani, Istruzione

El Salvador, Bukele : Niente Diritti Umani per i detenuti

1 Maggio 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Le foto delle carceri salvadoregne hanno già fatto il giro del mondo e sono apparse anche sulla stampa italiana [1]. Sono un pugno nello stomaco : detenuti in mutande e torso nudo ammanettati ed ammassati.

Le foto non sono figlie di uno scoop giornalistico ma fatte circolare ufficialmente dal presidente della repubblica Nayib Bukele tramite il suo profilo Twitter.

Chi è Nayib Bukele, il presidente eletto dell’El Salvador ?

Bukele, espulso dal partito della sinistra di El Salvador (FMLN) dopo essere stato sindaco della capitale, è stato eletto presidente nel 2019 con un partito di centro-destra, il GANA.

Aveva visto lungo il giornalista Gabriel Labrador quando, nel 2014, scrivendo su El Faro così descriveva il giovane imprenditore pubblicitario : « Bukele è nuovo alla politica dei partiti. Non appartiene ad alcuna struttura di base della FMLN, né ad un consiglio comunale né ad un consiglio dipartimentale. Non è nemmeno iscritto al partito. Ragione sufficiente per sollevare dubbi … ».

Una volta eletto presidente, Nayib Bukele si subito avvicinato al Governo degli Stati Uniti.

Il suo modo per via spiccia di governare è subito emerso lo scorso febbraio quando Bukele ha inviato l’esercito in Parlamento per sollecitare un voto favorevole ad una sua proposta [il GANA ha appena l’11% in Assemblea Nazionale, NdR]. “Autogolpe di Bukele per avere i soldi” aveva titolato il giornale Il Manifesto.

Amnesty International, in quell’occasione, era stata molto dura. « L’ostentato dispiegamento di polizia e militari nell’Assemblea Legislativa ci ricorda i tempi più bui della storia di El Salvador e solleva l’allarme internazionale sul futuro dei diritti umani nel Paese. Le molteplici segnalazioni di cecchini appostati nei pressi dell’Assemblea Legislativa, l’inutile presenza militare e le restrizioni alla libertà di stampa potrebbero segnare l’inizio di un percorso pericoloso per le istituzioni e per i diritti umani nel Paese ».

Anche loro ci avevano visto lungo.

Bukele dichiara guerra alle Maras

El Salvador : « D'ora in poi, tutte le celle delle bande nel nostro paese rimarranno sigillate ». I detenuti resteranno al buio, 24 ore su 24. Condividi il Tweet

Non sufficiente la guerra al coronavirus, il nuovo nemico di Bukele è rappresentato dalle maras, le gang criminali che imperversano nel Paese. Impegno certamente apprezzabile, se però fosse svolto in maniera dignitosa per i diritti umani, che anche per i malviventi vanno rispettati.

Su Twitter, in merito alla questione delle condizioni dei detenuti, Bukele è durissimo : « D’ora in poi, tutte le celle delle bande nel nostro paese rimarranno sigillate ». I detenuti resteranno al buio, 24 ore su 24. Membri delle diverse gang, inoltre, andranno messi nella stessa cella.

« In strada – proseguiva l’editto del presidente Nayib Bukele –, continuiamo a catturare tutti i capobanda delle 3 bande, andranno in quelle celle sigillate, il membro della banda che oppone resistenza sarà abbattuto con forza proporzionale e possibilmente letale dalle nostre forze dell’ordine ».

« Nessuno giocherà con lo Stato», scrive l’Ufficio Stampa della presidenza.

« Con questo Governo non ci sarà nessun patto o beneficio con nessuna struttura criminale. Non un raggio di sole entrerà in nessuna cella, sono state stabilite misure più pratiche e più severe », spiegava Osiris Luna Meza, vice ministro della Giustizia e direttore delle carceri.

Diritti Umani violati, secondo Amnesty e Human Right Wacht

Amnesty International, proprio ieri, è intervenuta sulla situazione legale ed umanitaria dell’El Salvador accusando apertamente il presidente Bukele di « detenzioni arbitrarie » ed « uso eccessivo della forza ». Erika Guevara-Rosas, responsabile per le Americhe di Amnesty, ha spiegato che in El Salvador in prigione vanno a centinaia anche solo « per aver violato la quarantena ».

« Con questa strategia – ha proseguito Amnesty – , il governo non fa altro che aumentare il rischio di contagio, invece di proteggere le persone dal virus. Inoltre, la detenzione di persone che escono in cerca di acqua, cibo o medicine colpisce in modo sproporzionato chi vive in povertà ».

L’altra grande organizzazione del settore, Human Right Wacht, è stata ancora più precisa e dura.

« Secondo le norme internazionali sui diritti umani, chiunque sia privato della sua libertà deve essere trattato con umanità e nel rispetto della dignità intrinseca della persona umana », spiega José Miguel Vivanco, direttore per le Americhe di HRW.

« Le autorità devono garantire che i detenuti abbiano accesso a luce e ventilazione adeguate, misure igieniche e spazi personali adeguati, nonché la possibilità di fare attività fisica all’aperto ». Nel dettaglio, José Miguel Vivanco aggiunge che : « Riunire diversi membri di una banda nella stessa cella potrebbe aumentare il rischio di rivolte in prigione e di violenza. È vietato in ogni circostanza prevedere un isolamento prolungato o indefinito, mettere un detenuto in una cella buia e stabilire punizioni collettive ».

Infine, dichiara il direttore di Human Right Wacht : « Le dichiarazioni irresponsabili del presidente Bukele sull’uso della forza letale potrebbero incoraggiare gli agenti delle forze di sicurezza a giustiziare i presunti membri delle gang, violando i principi fondamentali del diritto salvadoregno e del diritto internazionale ».

Nayib Bukele ha il sostegno della maggioranza dei salvadoregni

Naturalmente, in molti nel Paese concordano con la linea presidenziale che, con una sorta di nostrano 41 bis, vorrebbe eradicare la delinquenza delle bande criminali che giornalmente commettono decine di omicidi nel piccolo Paese centro-americano.

« Senza contesto, non è possibile valutare se si trattasse di tortura o se fosse necessario “ripulire” le cellule ed evitare crimini all’interno e all’esterno della prigione », commenta un follower del presidente in risposta alle critiche che giungono specie a livello internazionale.

« C’è uno sforzo internazionale per vittimizzare la banda MS-13 [2] di fronte alla presunta oppressione del governo Bukele che ha posto fine alla “dignità umana” dei suoi detenuti. Le vittime in questo caso sono alcuni ragazzi che rapiscono, uccidono, trafficano e violentano. Barbari ». Commenta invece il giornalista filo-governativo Orlando Avendaño.

Un dibattito a distanza che riaccende un quesito etico, prima ancora che legale :

  • i detenuti, gli assassini, hanno diritti umani o le carceri possono essere un’anteprima dell’inferno dantesco ?
  • E’ giusto che la giustizia si ponga allo stesso livello del criminale ?
  • Insomma, vale ancora la legge del taglione ?

Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.

ART. 5 DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI (ONU, 10 dicembre 1948)

–

Note :

[1] Il Manifesto.

[2] Mara Salvatrucha ( o MS-13) : Le autorità italiane stimano circa 2.500 membri con forse una dozzina di omicidi sul loro conto. Fra le più brutali azioni del MS-13 in Italia, ricordiamo l’aggressione a colpi di machete a un capotreno nel 2015 a Milano, mozzandogli quasi un braccio. La gang è in continua espansione nel comasco.

Esiste poi il Barrio 18, o Mara-18, banda di analoga violenza ed in competizione con la prima e presente anch’essa in Italia (Milano, Genova, Roma) e, tra l’altro, si è segnalata per lo stupro di una turista canadese a Milano.

Archiviato in:Estero, Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: coronavirus, Democrazia, Diritti Umani, El Salvador

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No al green pass della vergogna!

Petizione contro il "green pass della vergogna" indirizzata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.

Sì, firmo ora!
440 firme

No al green pass della vergogna

Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

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