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Europa

Roma : oggi la Marcia della Liberazione contro la dittatura sanitaria !

10 Ottobre 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Quante migliaia di persone saranno oggi a Roma, alle 14, in piazza San Giovanni, alla Marcia della Liberazione ? Tanto l’organizzazione dei vari gruppi aderenti sparsi per l’Italia quanto la partecipazione spontanea spinta da spot sui social avranno funzionato ?

Questa è la domanda che ci si pone a poche ore da quella che s’annuncia come la più grande manifestazione popolare anti-governativa in Italia dell’era post Covid.

Chi sono i promotori della Marcia della Liberazione

L’evento del 10 ottobre è sostenuto, tra gli altri, dalla senatrice Sara Cunial (gruppo misto), dagli attori Rosita Celentano e Enrico Montesano, dalla scrittrice Enrica Perucchietti, dal filosofo Diego Fusaro, e dai gruppi politici e sociali quali :

  • Liberiamo l’Italia,
  • Vox Italia,
  • Partito Umanista,
  • SiAmo,
  • Comitato No Guerra No Nato,
  • UniAleph,
  • Alleanza Italiana Stop 5g,
  • Fondazione Giuseppe Di Bella,
  • Italexit,
  • Movimento 3V.

Qui sotto lo spot su Youtube.

La stampa di regime, al solito quando si tratterebbe di divulgare un evento anti-governativo, si divide tra quella che censura l’evento e quella che lo dileggia o peggio diffama.

Marcia della Liberazione: non siamo negazionisti di estrema destra !

Gli organizzatori hanno pensato bene di diffondere un comunicato in proposito : « adiremo le vie legali per proteggere la reputazione nostra come quella dei manifestanti che saranno sabato prossimo in Piazza San Giovanni ». L’accusa, che loro definiscono essere una fake news, è quella di essere “negazionisti di estrema destra”.

« Mentre ribadiamo che ci riconosciamo pienamente nei principi democratici e patriottici sanciti dalla Costituzione del 1948, ci vediamo costretti a ribadire che non neghiamo l’esistenza del virus », precisano gli organizzatori.

« Quello che noi contestiamo – continuano nel comunicato – è l’uso politico liberticida e terroristico che ne fa il potere, un potere che fa leva sulla paura dei cittadini per meglio addomesticarli e soggiogarli (vedi la proroga dello Stato d’emergenza) ».

« Lavoro, Reddito, Democrazia, Sovranità: queste sono le quattro parole d’ordine su cui abbiamo indetto la Marcia della Liberazione », spiegano, assicurando una manifestazione pacifica e composta.

« Non vogliamo quindi confonderci con forze antidemocratiche che vorrebbero sostituire l’attuale dittatura neoliberista con un’altra, e neanche con picareschi arruffapopolo dalla oscure finalità. No, non lo faremo », aggiungono in un altro comunicato rifendosi ad altra contemporanea manifestazioni di Roma promosa da Forza Nuova e dai Gilet Arancioni del generale Pappalardo.

La denuncia : il Pensiero Unico bandisce la discussione con ordini contrari al buon senso!

Le accuse di aver attaccato la democrazia viene rivoltata – con ulteriore comunicato – verso il regime Conte – PD e l’informazione embedded al governo ed alla Confindustria : « Discussione e confronto sono stati banditi appannaggio del Pensiero Unico. Nessuna domanda è concessa sulle misure che continuano ad essere adottate. Nessuna richiesta di approfondimento sui dati è tollerata ».

« Etichette quali complottista, terrapiattista, antiscientifico, ignorante, untore, egoista e il rispolverato termine negazionista sono pronte per essere appiccicate dai professionisti dell’informazione, e a catena da tutto il gregge, a chiunque osi sollevare la testa per porre una domanda, per portare avanti delle istanze. I governi obbligano quelli che oramai sono ridotti a meri sudditi a seguire ordini raffazzonati, deleteri e a volte contrari al buon senso, che azzerano lo spirito critico degli individui producendo cieca obbedienza ».

Al di là del numero, comunque, che esista un’Altra Italia, fatta di gente non omologata e robotizzata dal regime, da speranza che l’Italia possa ancora salvarsi dalla dittatura incombente.

Archiviato in:Italia, Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Democrazia, Europa, Sovranità

Morire di Covid-19 ? Rischio dello 0,0004% per abitante!

30 Settembre 2020 by FronteAmpio.it 3 commenti

Covid-Europa-30settembre2020

Dopo la pausa estiva allietata da tranquilli bagni di sole e d’acqua di mare, ed innaffiata da dibattiti televisivi su Recovery fund, MES e altri ostici strumenti di debito a vita, la tivvù è tornata a diffondere il terrore dai suoi ipnotici schermi.

“Siamo in piena seconda ondata”, gridano sgambettanti soubrette e giornalisti embedded col regime. “Serve prudenza”, urlano un po’ tutti : politicanti, studiosi di epidemiologia da scrivania o da salotto tivvù, navigatori di Facebook incalliti.

In verità, il grafico presentato dallo stesso “European Centre for Disease Prevention and Control” (ECDC), con le sue ampie e diffuse macchie di color rosso mattone, lascerebbe poco spazio all’ottimismo.

L’ondata di positività al virus Sars-Cov-2 si palesa nettamente più alta che quella della scorsa primavera !

curva-covid-europa-30settembre2020

Il pericolo Covid-19: i dati vanno esaminati nel loro complesso per essere significativi !

Una persona attenta, tuttavia, prima di trarre affrettate conclusioni, cliccherebbe sul pulsante in verde “Interpretation of the data”. Lì, acquisirebbe, una volta tradotto dall’inglese la seguente informazione : « Questi tassi […] sono influenzati dalla capacità dei laboratori e dall’efficacia dei sistemi di sorveglianza ». Detto in maniera più semplice : « Le politiche di test e il numero di test effettuati ogni 100 000 persone variano notevolmente nell’UE. Test più approfonditi porteranno inevitabilmente all’individuazione di un maggior numero di casi » e, magari, tassi diversi in rapporto al numero di abitanti d’ogni Paese.

Ma, ancora, scrive lo “European Centre for Disease Prevention and Control”, « quando si analizza la situazione epidemiologica di un Paese, si dovrebbero utilizzare una combinazione di altri fattori quali :

  • il numero di test eseguiti,
  • la percentuale di positività dei test,
  • la mortalità in eccesso rispetto alla mortalità pre-Covid,
  • e i tassi di ricovero in ospedale e in terapia intensiva (ICU) ».

Tutti dati che, invece, non conosciamo.

Da questa sostanziale premessa, risulta chiaro anche al profano che « i confronti tra i Paesi dovrebbero essere effettuati con cautela ».

La diffusione del virus Sars-Cov-2 in Europa : Ecco il tasso dei positivi rilevati

Illustro, in ogni caso, la mappa dell’Europa e i dati tabellari presenti sulla pagina dello “European Centre for Disease Prevention and Control”, e nell’immagine in testa al post.

In merito al tasso di positività al virus Sars-Cov-2 rilevano sui soggetti testati, è risultato che :

  • la Spagna oggi è avanti – quindi la peggiore – con 330,2 “infetti” ogni 100.000 abitanti;

e che è seguita da :

  • Repubblica Ceca con un tasso di 271,8
  • Francia con 232,2
  • Paesi Bassi con 189,3
  • Lussemburgo con 186,8
  • Belgio con 175,2
  • Islanda con 145,9.

L’Italia si trova in posizione nettamente più bassa in graduatoria con “appena” 38,1 casi di “positività” ( anche asintomatica ) ogni 100.000 abitanti. La famosa Svezia dove non è stato mai imposto il liberticida lockdown, non sono state chiuse le attività commerciali e dove, tanto meno, è imposto il porto della mascherina, ha un tasso di 49,7.

Giova fare un conticino per meglio comprendere di cosa parliamo. I 38,1 casi ogni 100.000 abitanti vogliono dire che un italiano ha lo 0,0381% di possibilità di “infettarsi” !

Anche il meno attento comprenderebbe, se leggesse quest’articolo e questi dati, che l’attenzione mediatica ed il terrorismo diffuso sono totalmente fuori luogo e che, anzi, inducono a porsi domande e sospetti.

I decessi “con” la malattia del Covid-19 in Europa : Ecco il tasso dei decessi rilevati

Vogliamo parlare del dato più allarmante, quello dei fatali decessi “con” il Covid-19 ?

Sono 3,6 ogni 100.000 abitanti a Malta, e, a seguire, 3,4 in Spagna, 2,9 in Romania, 1,5 in Repubblica Ceca, 1,3 in Francia e, infine, 1,1 in Ungheria, Bulgaria e Croazia.

Al contrario, risultano dello 0,1 ogni 100.000 abitanti in Germania, Finlandia, e dello 0,2 in Svezia e Norvegia. L’Italia si attesta su un “buon” 0,4 decessi “con” Covid-19 ogni 100.000.

0,4 decessi ogni 100.000 abitanti che vuol dire che ogni singolo cittadino ha, in Italia, lo 0,000004% di possibilità di morire con il “Covid-19” addosso !

Si un quattro preceduto da cinque zeri !

Se sparissero vecchiaia e altre patologie, insomma, statisticamente, dovendo morire solo di Covid-19 potremmo dover aspettare anche 685 anni !

I dati su esposti fanno altresì immaginare una correlazione tra il numero dei decessi e la debolezza dell’economia di un Paese e, comunque, del suo Sistema Sanitario pubblico magari perché privatizzato e ridotto all’osso.

Spero d’aver fatto chiarezza statistica, senza per questo voler sottovalutare i pericoli rappresentati dai mila e mila miliardi di virus, batteri, funghi, o muffe presenti dentro il nostro organismo e, comunque, diffusi sul pianeta.

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Covid-19, Europa, Sanità

L’emergenza Covid non è finita, nuova fiammata di contagi

26 Luglio 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

L’emergenza Covid-19 è alle nostre spalle, e con essa il confinamento a casa di molti cittadini, il divieto di viaggiare o riunirsi, l’impossibilità di accedere ai negozi di alcune categorie merceologiche.

Le nostre spiagge, specie al sud, sono affollate; turisti dal centro e nord Italia si spostano verso sud. Giungono in Italia i primi turisti stranieri.

Le mascherine stanno sparendo, i protocolli sanitari redatti dai super-consulenti del governo sono diventati un po’ ovunque delle formalità, i controlli delle forze dell’ordine – asfissianti in marzo ed aprile – sono di fatto nulli.

La parola d’ordine è una sola: deve ripartire l’economia.

Ma possiamo stare tranquilli veramente? Il Covid-19 è sparito nel nulla come dal nulla è arrivato?

In Italia, al momento, è possibile rispondere affermativamente: le nuove infezioni, nelle ultime due settimane, ammontano a solo 5 ogni 100.000 abitanti con solo 0,3 decessi per la stessa quota di abitanti.

In Europa, il Covid-19 verso una seconda ondata di contagi

I dati del “European Centre for Disease Prevention and Control”, un’agenzia dell’Unione Europea ci dicono che, invece, per il resto d’Europa, non è così.

Con il Covid-19, nelle ultime due settimane, sarebbero decedute:

  • 1,7 persone ogni 100.000 abitanti in Svezia,
  • 1,5 persone in Romania,
  • 1,4 nel Regno Unito,
  • e 1,1 in Bulgaria.

Ampi focolai di infezione si segnalano – oltre che nei Paesi suddetti – anche in:

  • Lussemburgo che ha registrato il record di 219,4 casi di positività ogni 100.000 abitanti,
  • Spagna (39,4 casi, concentrati in Catalogna, Navarra ed Aragona, ad Ovest),
  • Portogallo (36,6 casi, concentrati in Algarve, a sud, ed a Lisbona),
  • Croazia (27,5 casi),
  • e Belgio (25,3 casi, concentrati ad Anversa, nelle Fiandre).

Una mappa predisposta dall’Istituto indica chiaramente le zone a rischio rosso ed arancione, nonché le pochissime aree verdi.

La situazione ad Anversa, in Belgio, si fa preoccupante

Tra i Paesi interessati alla recrudescenza del virus, il Belgio si prepara ad adottare nuovi restrittivi provvedimenti. Qui, infatti, – spiega il giornale nederlofono VRT – il focolaio del virus si è concentrato nella provincia di Anversa (42,7 casi per 100.000 abitanti) e sembrerebbe ora colpire soprattutto i minori di 60 anni.

Per tale ragione, spiega sempre VRT, sono stati sanzionati con la chiusura nove bar dove non si rispettava la distanza di 1,5 metri tra un tavolo e l’altro e i clienti non indossavano la maschera facciale quando non erano seduti.

In città, i cittadini sono stati invitati a non avere rapporti con più di 10 persone nelle prossime quattro settimane. I virologi invitano i turisti a non recarsi ad Anversa, per evitare di essere contaminati e poi trasmettere il virus nel proprio Paese al ritorno dal viaggio.

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: coronavirus, Europa

Covid19, Europa: Vaccino come Trattamento Sanitario Obbligatorio?

14 Giugno 2020 by FronteAmpio.it 4 commenti

coronavirus

« “L’emergenza finirà quando sarà scoperto il vaccino” e quando sarà possibile somministrarlo a tutti. Lo ha detto, a “Mezz’ora in più” il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri ». Questo il lancio dell’agenzia di stampa AdnKronos del 7 giugno.

Era evidente che il responsabile per la protezione civile sapesse qualcosa su cosa bollisse in pentola nelle stanze ministeriali occupate dal regime.

Il governo socio di un progetto per vaccinare 400 milioni di europei

Ieri il tweet del Ministro della Salute ha svelato un primo pezzo del puzzle.

« Ho appena firmato con i ministri di Germania, Francia e Olanda il primo accordo per 400 milioni dosi per il più promettente vaccino anti Covid. Un primo passo avanti importante. Solo con il vaccino vinceremo definitivamente il Covid », scrive Roberto Speranza (Liberi e Uguali). Il Tweet è subito rilanciato dal premier Giuseppe Conte così : all’Italia « oggi è stata riconosciuta di aver fornito una risposta adeguata ».

Il virologo Ricciardi su Repubblica: da novembre vi vaccineremo a tutti!

Che si vada verso una vaccinazione forzosa di massa è confermato dal virologo Walter Ricciardi che intervistato oggi da La Repubblica dichiara: « I primi a ricevere il vaccino saranno i lavoratori della sanità e poi le persone a rischio per età o perché colpite da certe patologie e le forze dell’ordine ». Fuori virgolette, prosegue il giornale : « Dopo toccherà a tutti gli altri ». Le prime dosi saranno somministrate tra novembre e dicembre, si precisa.

E questo è il secondo pezzo del puzzle.

Chiaramente occorrerà intervenire tramite la tivvù e la stampa di regime per creare un generale consenso a quello che è una pazzia, un vaccino che giunge dopo neanche 10 mesi dallo scoppiare dell’epidemia, con un tempo di studio e di test largamente insufficiente per assicurare la sicurezza rispetto all’effettività validità ed eventuali rischi collaterali.

Primi sondaggi, il 67% disponibile a al vaccino. Sarà un dato reale?

Ad aiutare i media, possono giungere i sondaggisti, coloro che presentano sempre delle statistiche auto-avveranti.

Il gioco dei sondaggi – senza fonte – è già partito in Europa. Ne scrive già il 7 giugno 5minutes, un giornale lussemburghese del gruppo RTL.

« In Germania, il 67% degli intervistati ha dichiarato che accetterà di essere vaccinato una volta che il vaccino sarà sul mercato. Il tasso più basso si è registrato in Francia, con solo il 58% degli intervistati che hanno dichiarato di voler essere vaccinati contro il nuovo coronavirus. Questa cifra sale a quasi il 75% in Gran Bretagna ».

Solo « il 10% dei tedeschi è rigorosamente contrario al vaccino, il tasso più alto tra i paesi intervistati »; quest’ultimo dato è spiegato, conclude il giornale francofono, col fatto che « i tedeschi sono molto meno ansiosi, il che potrebbe essere legato al fatto che le cifre tedesche sono meno allarmanti di quelle degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, della Francia o dell’Italia ».

Interessante il sondaggio interno cui è possibile votare sul sito web di 5minutes [2.000 voti al momento in cui scrivo]. Il 36% del campione vota sostenendo di avere paura per la propria salute rispetto all’infezione da coronavirus. Il 43%, poco più, conseguentemente si farebbe vaccinare.

Paura e vaccino, quindi, sono sostanzialmente legati. Ed è pure normale.

Sondaggi auto-avveranti e profusione di paura a go-go somministrata, anche dai media di regime con Fake News [vedi quella di La Repubblica] sono gli ultimi due elementi del puzzle che sostiene la vaccinazione di massa della popolazione contro il Covid-19 dopo pochissimi mesi di studio del virus e delle varie molecole.

Capire se tutto ciò è svolto nel nostro interesse, nell’interesse economico delle multinazionali del farmaco o di un progetto ancora segreto e più pericoloso, sta all’immaginazione di ciascuno.

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: coronavirus, Europa, vaccini

Un Fondo Sanitario Europeo finanziato dalla BCE per uscire dalla crisi

6 Maggio 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Parlamento-Europeo

Da settimane, oramai, il governo italiano eroga, o comunque promette di erogare, denaro a pioggia a favore di singoli cittadini, famiglie ed attività economiche per affrontare i danni finanziari dallo stesso governo causati dal cosiddetto lockdown ovvero dall’obbligo di chiudere parecchie – circa il 50% – delle attività economiche del Paese per presumibilmente contenere la diffusione del coronavirus Sars-Cov-2.

Contemporaneamente, sono nati dibattiti, quasi tra tifoserie calcistiche (perché i più neanche sanno cosa sono), sugli strumenti economici e finanziari da utilizzare per affrontare la difficile, se non ancora drammatica, situazione in cui è piombata l’Italia a seguito del lungo lockdown.

« Nulla sarà come prima per lo shock economico e produttivo che già investe il nostro paese e travolge la vita delle persone », ammette Giovanna Capelli Responsabile Europa Partito della Sinistra Europea PRC.

Termini e prodotti finanziari quali il MES, gli Eurobond, i SURE, i Recovery Fund, i fondi della BEI sono entrati nel linguaggio comune politico.

Soprattutto il primo, il MES è stato accostato dall’estrema Destra (Lega, Fratelli d’Italia e Movimento Cinque Stelle), ma anche dall’estrema Sinistra (Rifondazione, ect.) a qualcosa di estremamente negativo quasi per la stessa indipendenza della Nazione.

Subito dopo, sono stati individuati anche dei Paesi nemici – la Germania, l’Olanda, ect. – perché si sarebbero rifiutati di addossarsi una quota del debito di cui l’Italia avrebbe bisogno di accendere per avviare il famoso Piano Marshall.

Fondi BCE : Come stanno realmente le cose?

MES o non MES, l’Italia contrarrà un debito, che dovrà restituire a rate con gli interessi. Ne discenderanno tagli allo Stato Sociale per fare spazio al rispetto delle scadenze del super mutuo. Condividi il Tweet

Qui non accenneremo al merito del confinamento obbligatorio per cittadini e piccoli imprenditori; se era giusto attivare questo provvedimento ed estenderlo all’intera nazione piuttosto che alle 2-3 regioni più colpite dall’epidemia. Non rileveremo l’esempio di altri Stati, quale la Svezia su tutti, che hanno affrontato l’emergenza solo sotto l’aspetto sanitario senza bloccare il Paese.

Ancora, non contabilizzeremo il danno complessivo causato dal provvedimento del governo Conte alle attività economiche private e allo stesso Erario Statale per maggiori uscite e per le minori entrate per IVA ed IRPEF.

Ci limiteremo a cercare di capire in quale direzione, sempre il governo, si sta incamminando.

Perché, probabilmente, alla popolazione – alla parte che vuole capire, almeno – mancano delle informazioni.

La colpa non è certo dei cittadini : « il ridicolo gioco delle parti del Governo Conte e della destra italiana e anche la incapacità della stampa italiana di riportare la sostanza delle cose ostacola » la conoscenza, spiega di nuovo Giovanna Capelli.

In realtà, al di la degli annunci trionfalistici sulla stampa governativa quale La Repubblica : « I risultati del vertice del 23 sono un disastro, fatti passare come un grande risultato dal PD e dai 5 Stelle », aggiunge Paolo Ferrero vicepresidente della Sinistra Europea – Partito della Rifondazione Comunista.

« La trattativa del 23 aprile non ha fatto altro che confermare quanto già stabilito nell’Eurogruppo del 9 aprile scorso: MES, SURE e intervento della BEI. 540 miliardi per tutti i paesi europei che per l’Italia valgono qualche decina di miliardi: da restituire e che vanno a generare deficit e debito pubblico. Cioè che nei prossimi anni saranno da spurgare con tagli su tagli per rientrare nei parametri dei trattati europei (3 % il deficit e 60% il debito) », lamenta ancora Paolo Ferrero.

Insomma, quello che vuole dire Ferrero è che, a prescindere dello strumento finanziario impiegato, l’Italia contrarrà un debito, che dovrà restituire a rate con gli interessi. Dovendo mantenere il pareggio di bilancio, né discenderanno tagli allo Stato Sociale per fare spazio al rispetto delle scadenze del super mutuo.

Peraltro, « le risorse devono essere date urgentemente, e invece il governo italiano ha accettato che tutto si discuta e si decida con i Recovery Fund nel bilancio del prossimo anno », riprende Giovanna Capelli.

La proposta della Sinistra Europea : un nuovo fondo finanziato dalla BCE

C’è una soluzione per uscire da questo ginepraio ?

Rifondazione Comunista, ed in particolare Paolo Ferrero, assieme a tutta una serie di economisti e politici della Sinistra di mezza Europa l’hanno individuata.

Si tratta ora, qui viene la parte più difficile, di convincere il governo italiano e, a seguire, la Commissione Europea. In tal senso, Ferrero ha avviato una petizione su OpenPetition.eu che ha già superato le 5.000 adesioni.

Quale è la proposta della Sinistra Europea, in soldoni ?

« La BCE deve servire per il bene comune – salute, occupazione, ambiente – e non per la finanza. Per fare questo servono ingenti risorse. Non è invocando i mercati finanziari che possiamo ottenerle », premette il leader comunista.

Da cui la proposta; che non è utopistica perché si appoggia proprio sui vigenti Trattati Europei : « chiediamo – spiega Paolo Ferrero – quindi l’immediata creazione di un Fondo Sanitario Europeo che in seguito potrà ampliare la sua azione. Riceverà i suoi soldi dalla BCE sotto forma di titoli a 100 anni non negoziabili sui mercati. Finanzierà, con prestiti a tassi zero o negativi e con anticipi non rimborsabili, le spese degli Stati membri per il loro sistema sanitario pubblico e altri servizi pubblici in risposta alla crisi del Coronavirus. L’articolo 123, paragrafo 2, del trattato di Lisbona lo consente. Ogni stato membro ne trarrebbe beneficio, in proporzione alla sua popolazione. Questo Fondo sarebbe gestito democraticamente, con rappresentanti del Parlamento europeo ».

« Il fatto che la nostra proposta sia stata fatta in modo analogo da 101 prestigiosi economisti e che converga nella sostanza con quella avanzata da Sanchez, capo del Governo spagnolo cui partecipano i nostri compagni di Unidas Podemos ci conferma che è sensata, precisa e attuabile », conclude il leader politico.

« Il nostro obiettivo è quello di uscire dalla finta contrapposizione tra sovranisti ed europeisti – nella stragrande maggioranza liberisti – contrapposizione che finisce unicamente per scatenare la guerra tra i poveri. Noi ci battiamo per imboccare un’altra strada, fondata sulla possibilità di utilizzare il denaro della BCE senza che questo debba poi essere ripagato dai popoli ».

La strada è presa : chi volesse firmare la Petizione può cliccare su questo link.

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Bilancio, Economia, Europa

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No al green pass della vergogna!

Petizione contro il "green pass della vergogna" indirizzata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.

Sì, firmo ora!
440 firme

No al green pass della vergogna

Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

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