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Europa

Tweet del giorno : Sinistra Italiana, adesso ridurre l’orario di lavoro!

5 Maggio 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

social-tweet

5 maggio 2020 – Luigi Di Maio è vivo. Era dato per disperso dai Social da quanto è diventato ministro. Il troppo lavoro per il Paese, forse. Già questa, che lui lavori, è una notizia. La seconda è che ci condivide un tweet decisivo per la giustizia sociale : « si torna a parlare del taglio dello stipendio dei parlamentari ». Dove non è dato sapere. I bar sono ancora chiusi …

Riduzione Orario di Lavoro

Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) ritorna su un tema già twittato : « Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Adesso. E’ il momento del coraggio ». Nicolino ha veramente presentato una proposta di legge – la n. 1810 – in tal senso il 30 aprile 2019: “Disposizioni per favorire la riduzione dell’orario di lavoro”. La stessa, in un anno, non è stata neanche assegnata alla Commissione per discuterla. E’ su un binario morto, insomma. E non è con i tweet che le Ferrovie dello Stato la tramutano in legge.

Tuttavia, in una giornata stitica d’idee, Nicola Fratoianni merita il premio per il miglior tweet.

Tweet Fratoianni - Riduzione orario lavoro

Più Europa

Piercamillo Falasca twitta, per come deve essere per un vice segretario di un partito che sia chiama Più Europa, reclamando : « L’Unione Europea non è una federazione. E’ bene che lo diventi ».

Da convinti europeisti, abbiamo dato il nostro da lui apprezzato contributo replicando : « Per la vera Europa Unita, serve la Sovranita monetaria e non la BCE, un governo democratico quindi senza Consiglio Europeo e Consiglio d’Europa, un esercito solo, una unica politica fiscale e previdenziale ».

Non sentivamo la mancanza di Paolo Gentiloni (PD), esiliato in quel di Bruxelles. E lui subito ci ricorda il motivo della nostra affettuosità respingente verso lui : « La BCE è un’istituzione indipendente. La sua indipendenza è alla base della politica monetaria europea ».

Al di là che tale affermazione in atto è palmare, non è detto che sia corretto così. A parte assegnargli per distacco la palma di peggior tweet del giorno, Paolo Gentiloni si è meritato la mia replica social : « Lo sappiamo @PaoloGentiloni e non siamo d’accordo. La BCE dovrebbe essere la banca internazionale pubblica europea. Qua sta il punto centrale dei cd. Sovranisti o non lo ha capito ? ».

Lavoro & Immigrazione

In mancanza dello xenofobo Salvini, è Forza Italia con la Mariastella Gelmini a prendersela contro gli immigrati oggi. Pare che facciano a staffetta, lei, Matteo e la Meloni. « Il Ministro Bellanova continua con la storiella di regolarizzare 600 mila stranieri per lavorare in agricoltura. Una proposta fuori dal mondo », sostiene l’ex ministro della Pubblica Istruzione. La carenza dei lavoratori per la raccolta di ortaggi e frutta come si risolve allora ? Gelmini : « diamo possibilità di lavorare a chi percepisce reddito di cittadinanza ». Mah, a me sembra demagogia allo stato puro. E’ per questo che Forza Italia risale nei sondaggi ?

Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) naturalmente, sul punto, è con la Bellonova (Italia Viva) : « La ministra Bellanova dice una cosa saggia. Oltre ad avere importanza per gli aspetti sanitari, significa regolarizzare migliaia di persone che lavorano nelle nostre famiglie e per l’agricoltura ». Insomma, se non possiamo rimandare a casa gli immigrati irregolari allora facciamo un condono: e lo Stato di Diritto ?

Le paranoie degli xenofobi

Il "capitano" Matteo Salvini sconosce sicuramente la legge Mancino, la n. 205 del 1993 che « prevede la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro di chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio… Condividi il Tweet

Matteo Salvini (Lega) fa oggi un salto a difesa del mondo dell’informazione, ma solo per difendere chi “istiga all’odio” (il giornalista Mediaset Mario Giordano). Qualcuno vorrebbe multarlo per la presunta condotta illegale e lui, il capitano, commenta : « Siamo alla follia ».

Il capitano sconosce sicuramente la legge Mancino, la n. 205 del 1993 che « prevede la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro di chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; e la reclusione da sei mesi a quattro anni di chi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi ».

Se l’avesse conosciuta, Madonna, l’avrebbe abrogata lui mentre era al governo! La legge, però, non ammette ignoranza e Salvini si prende il premio del peggior tweet.

Salvini (Lega), un po’ a corto di temi politici, si ricicla virologo e scopre la cura per il coronavirus : « la cura con il plasma funziona », assicura. « Perché governo e Istituto Superiore di Sanità se ne disinteressano ? », polemizza. Abbiamo il nuovo Di Bella.

Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), sia pure in ritardo, partecipa al gioco al massacro contro il ministro Bonafede per la vicenda Di Matto / DAP : « Parabola M5S si conclude col capo politico Crimi che difende Bonafede senza se e senza ma contro Di Matteo ».

Rispunta Roberto Fiore (Forza Nuova). Tra il produrre un italiano dopo l’altro (è arrivato a quota 11 figli) trova il tempo per rilevare : « Frontiere friuliane, l’invasione incontrollata degli immigrati, come a Lampedusa, continua nonostante il lockdown ». Ha ragione, l’esercito non controlla più le nostre frontiere perché chiamato a controllare le auto-certificazioni degli automobilisti !

E’ una bella giornata

Rispunta il sole, almeno qui al sud – io già esco in maglietta maniche corte – e il portavoce dei Verdi Matteo Badiali tempestivamente twitta : « Stop al Global Warming !!! ».

Non si è mai contenti !

Archiviato in:Tweet del Giorno Contrassegnato con: Europa, Immigrazione, Lavoro, Xenofobia

Ursula von der Leyen (EU) ed il Data Base delle Fake News

20 Aprile 2020 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Gli ordini arrivano dall’alto, molto in alto, cioè dal vertice : la Commissione Europea ha istituito una Commissione di “Verificatori dei fatti”; la presidente Ursula von der Leyen e la stessa ONU dichiarano di fare pressioni sui Social per degradare o cancellare quella che gli agenti delle Istituzioni ritengono disinformazione.

L’obiettivo sarebbero i siti web filo-Cremlino che avrebbero il compito di demoralizzare dal popolazione del nemico, l’Unione Europea. La von der Leyen non spiega con quale eventuale utilità per la Russia.

Ma andiamo per ordine, step by step come dice qualcuno.

Lo scorso 14 aprile, Guy Berger, direttore della comunicazione presso l’UNESCO, un’agenzia dell’ONU ha confessato :

« Stiamo anche intensificando i nostri sforzi per convincere le Autorità a vedere il giornalismo libero e professionale [due termini che, messi assieme, rappresentano spesso un ossimoro, NdR] come un alleato nella lotta alla disinformazione ».

Il Video-messaggio social della presidente EU Ursula von der Leyen

Ma già il 31 marzo, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen candidamente ammetteva sul social Twitter :
« Stiamo lavorando con le piattaforme digitali e le invitiamo ad intensificare la loro azione contro la disinformazione sul coronavirus. Le piattaforme [Facebook, YouTube, Twitter, immagino N.d.R.] stanno agevolando l’accesso alle fonti attendibili [i giornali governativi, NdR] come le autorità sanitarie pubbliche e degradano e addirittura rimuovono gli annunci fuorvianti o che si approfittano della situazione ».

« Ma dobbiamo fare di più – proseguiva la presidente von der Leyen – i giganti dei Social devono condividere i dati con i “Verificatori dei fatti” (!!!) in modo da smontare insieme queste dicerie pericolose. Continueremo a seguire attentamente le azioni intraprese dalle piattaforme e vogliamo aiutarvi (!!!) a verificare i fatti ».

Infine, la massima Autorità politica europea chiudeva con una serie di imperativi :

« Fidatevi delle Autorità sanitarie !
Fidatevi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità [sapete chi sono i suoi “padroni”, i finanziatori dell’OMS ? NdR] !
Fidatevi, i media con una buona reputazione e dalla comprovata accuratezza [sicuramente allora non da La Repubblica, oppure da Il Giornale e Rainews, giornali autori di manipolazioni denunciate da noi o dall’ISTAT stessa, NdR]
Chi diffonde disinformazione vi nuoce! ».

Dichiarazioni che si completano con la denuncia-allarme lanciata dallo youtuber Massimo Mazzucco sul proprio canale ControTv.

Il Governo istituisce il Ministero della Verità

von der Leyen : l’Europa ha i suoi “Verificatori dei Fatti”. Stile Orwell?

Non contenta, contestualmente, la von der Leyen presentava una pagina del sito web della Commissione realizzata appositamente per contrastare quelle che lei sostiene essere Fake News e che – a suo avviso – girano sui Social. Alcune di queste assicurano :

  • « I nostri analisti ritengono che vengano diffuse affermazioni false per seminare confusione e sfiducia a proposito della risposta dell’Europa alla COVID-19. Non è un segreto il fatto che alcune di queste provengano dalla Russia ».
  • « Non esiste alcun collegamento tra il 5G e la COVID-19. Non vi sono prove che il 5G sia nocivo per la salute umana ».
  • « L’UE difende con convinzione il buon funzionamento dei vaccini, ma non si prevede di imporre vaccinazioni di massa ».

Forse la sicurezza di tali affermazioni rappresenta un rimedio peggiore del male fatto !

Ma, una breve indagine, mi permette di scoprire come la EU, la Federazione Europea, abbia istituito, sin dal 2015 per la verità, una propria Task Force per combattere le Fake News provenienti – a loro dire – dalla Russia.

Si tratta della East StratCom Task Force che monitora i pericolosissimi media pro-Cremlino (!!!) e poi svela le Fake News sul sito web EuvsDisInfo (solo lingue inglese, tedesco e russa).

Ecco il grande Data Base Europeo delle Fake News pro-Clemlino !

Qui è stato realizzato un Data Base che, al momento in cui scriviamo, raccoglierebbe 8.223 notizie false pubblicate dai presunti media pro-Clemlino. Tra queste, 209 sarebbero state diffuse solo in Italia. La ricerca evidenzia soprattuto nei siti web Sputnik Italia e Geopolitica.ru.

Tra quelle indicate come Fake News quella pubblicata da Spuntik che sostiene come « L’Unione Europea così com’è stata costruita dall’élite è un’unione senza anima » e che « l’80% degli italiani ritiene che il modello di società attuale non funzioni e che il liberalismo sia in crisi ».

Opinione naturalmente smentita dai “Verificati dei Fatti“ della presidente von der Leyen.

Tuttavia fa sorridere, solo per fare un altro esempio, quella pubblicata da Geopolitica.ru e che la Task Force europea definisce disinformazione : « in Italia i bimbiminkia sempre più sono dominanti ». E’ un falso, assicurano i nostri intelligenti e sicuramente pagati a peso d’oro agenti anti-bufale !

Ho capito che con gli agenti anti-bufale europei siamo in buone mani, con loro che ci difendono possiamo dormire sonni tranquilli tra due cuscini!

Signori lettori, ora mi è tutto chiaro : la guerra fredda sembra non sia finita!

La caccia alle streghe dei media non alleati invece appena iniziata !

Il caso della video intervista al medico Stefano Montanari, pubblicata sul canale Byoblu, e cancellato da YouTube è il primo atto di guerra.

Byoblu : l’intervista a Montanari cancellata da Youtube

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Credits : CC-BY-4.0: © European Union 2019 – Source: EP

Archiviato in:Estero, Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: coronavirus, Europa, Informazione, Libertà, Russia

Fiandre, contratto di governo: diventare un popolo ariano?

5 Ottobre 2019 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Siamo nel cuore dell’Europa e del Mondo Occidentale. In quell’Europa dove esiste un Commissario alla “Protezione dello stile di vita europeo”, quello dello Stato di Diritto spero. Siamo nelle Fiandre, regione belga di lingua nerlandese (olandese).

Oggi il Parlamento delle Fiandre deve votare la “fiducia” al nuovo governo. Qui, da tempo, governa la Destra, i “nazionalisti”, i “fratelli” dei leghisti italiani diciamo. Anni d’opposizione e di chiedere l’indipendenza delle Fiandre dal Belgio, alcuni anche l’annessione ai Paesi Bassi. Poi, una volta andati al governo, anche a quello Federale, la parola indipendenza è scomparsa dalla loro agenda politica. Ma si va verso una divisione “di fatto”.

Le sigle dei partiti si chiamano N-VA, CD&V e Open Vld; il “contratto di governo” tra le tre formazioni politiche, “pesa” 298 pagine ed è stato sottoscritto lo scorso 1 ottobre.

Puoi scaricalo da qui [in lingua originale nerlandese, sigh!]

Vi si legge: «E’ essenziale preservare l’identità fiamminga», di «simboli condivisi», di «intensificare gli sforzi per vivere di più “con” e meno “fianco a fianco”», che non vuol dire – secondo me – integrazione ma cancellazione dell’identità culturale di chi arriva nelle Fiandre.

Accettati questi princìpi, gli stranieri non subiranno più alcuna discriminazione – assicurano.

La stampa francofona belga ci aiuta a comprendere il testo riportandone alcune parti, senza commenti. Si tratta di parti chiaramente xenofobe e discriminatorie, che violano apertamente il diritto delle minoranze, sia esse minoranze nazionali o etniche, che religiose o linguistiche, stabiliti, il 18 dicembre 1992 con la “Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite 47/135”.

Come riportavo nell’articolo “In questo Paese, le minoranze che diritti hanno?”, la risoluzione dell’ONU inizia così: «Gli Stati proteggeranno l’esistenza e l’identità nazionale o etnica, culturale, religiosa e linguistica delle minoranze all’interno dei rispettivi territori».

Invece qui ci troviamo con una Regione, le Fiandre, che stabilirebbe – riporta il giornale 7su7 – una “clausola di nerlandese”, ovvero un obbligo di usare la lingua identitaria locale. Inoltre le comunità religiose, quindi anche le moschee, per essere “riconosciute”, e eventualmente fruite di sussidi, dovranno sottomettersi ad un non meglio specificato «periodo d’esame di 4 anni».

Gli insegnanti, a scuola, inoltre, non potranno indossare alcun segno che faccia intendere la loro eventuale confessione religiosa.

Tra le altre previsioni in materia di migranti, riporta il giornale L’Echo: i nuovi arrivati dovranno pagare 180 euro per poter partecipare ai corsi di lingua nerlandese e ulteriori 180 euro per partecipare al test finale; per l’accesso ai sussidi sociali, sarà data priorità a chi risiede nel Comune da almeno 10 anni (non più 5 come adesso).

Infine, le Fiandre disdetteranno la propria partecipazione all’Unia (sostenuta per il 10% del budget, circa 800 mila euro annui). L’Unia è un Istituto per la pari opportunità e per la lotta contro il razzismo.

Le Fiandre, si legge nelle premesse del “Contratto di governo”, ambiscono a diventare «un punto di riferimento indiscusso nell’Unione europea».

Un punto di riferimento negativo sembra di capire. «Nel bene o nel male, purché se ne parli», si potrebbe concludere parafrasando un brano de Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde (1890).

Archiviato in:Estero Contrassegnato con: Europa, Fiandre, Xenofobia

Turchia: Erdogan licenzia tre sindaci curdi; è colpo di stato, per le opposizioni

20 Agosto 2019 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Recep-Tayyip-Erdogan-AKP

«Un colpo di stato civile si è svolto il 19 agosto con la nomina di amministratori fiduciari nei nostri comuni». Lo ha dichiarato [1] Sezai Temelli, co presidente del Halklarin Demokratik Partisi (HDP), il Partito Democratico dei Popoli, all’indomani che il Ministero degli Interni della Turchia, ha deciso di rimuovere i sindaci eletti delle città di Van [2], Diyarbakir e Mardin, località con forte presenza curda amministrate proprio all’HDP.

Al posto loro, come commissari straordinari, sono stati nominati i governatori provinciali delle stesse città. Esattamente come avvenne, per mano dello stesso governo, nel 2016 quando ad essere rimossi furono 94 sindaci. Il governo di Ankara accuserebbe i tre sindaci di avere legami col Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), organizzazione paramilitare curda dichiarata “terrorista”.

La vicenda, agli osservatori esterni, potrebbe sembrare assurda se solo si fa riferimento alla straordinarietà del provvedimento che non fa seguito ad alcuna inchiesta o procedimento giudiziario. Ma non si tratta di un un fulmine a ciel sereno !

Già lo scorso 12 agosto, appena conclusa la Eid al-Adha (la “festa del sacrificio”) un’importante festività musulmana, il governatore Mehmet Emin Bilmez aveva emesso un’ordinanza [3] che vietava, per la durata di quindici giorni, nella provincia di Van, ogni genere di corteo, incontro, riunione, e perfino l’emanazione di comunicati stampa. Il provvedimento evidentemente liberticida è stato giustificato col fine di «garantire la sicurezza nazionale, proteggere l’ordine pubblico».

Lo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in un discorso tenuto lo scorso febbraio, aveva annunciato il ripetersi dei provvedimenti del 2016 qualora, a marzo, fossero stati eletti sindaci, a suo avvivo, «legati alle organizzazioni terroristiche».

Le opposizioni: scendiamo in piazza; La polizia compie centinaia d’arresti

Sezai Temelli - HDP
Sezai Temelli – HDP

«Non accettiamo questo attacco contro la volontà del popolo», ha sentenziato Temelli. L’esponente politico ha quindi annunciato che «saremo testardamente nelle piazze tutti i giorni».

Rispedendo al mittente le accuse governative, Temelli ha invece esplicitamente accusato il governo di corruzione: «Quello che fanno a Diyarbakır, Van e Mardin è evidente. Il furto è ovvio. Attingono risorse dai subappaltatori». Il progetto politico del Halklarin Demokratik Partisi (HDP) – ha concluso il co-presidente del partito – è quello di ricercare la democrazia e «la pace per il popolo della Turchia, per il popolo siriano e per il popolo iracheno».

La polizia, tuttavia, ha reagito alle proteste nelle piazze con diverse operazioni che hanno condotto centinaia di persone in detenzione provvisoria. Tra loro, anche numerosi consiglieri e assessori comunali.

Di «colpo di stato», invece, ha parlato [8] Faik Öztrak vicepresidente e portavoce dell’altro partito di opposizione, lo storico e laico CHP, Cumhuriyet Halk Partisi, ovvero il Partito Popolare della Repubblica. Öztrak ha accusato il presidente Erdogan di violare «i confini tra il partito al potere e lo stato» e di strumentalizzare il terrorismo per violare la volontà nazionale.

Faik-Öztrak-CHP
Faik-Öztrak-CHP

I tre sindaci erano stati eletti, in maniera quasi plebiscitaria lo scorso 31 marzo.

A Van, città di 360.000 abitanti in Anatolia orientale, Bedia Özgökçe Ertan era stato eletto col 54% delle preferenze.

A Mardin, cittadina di 87.000 in Anatolia meridionale che sovrasta il confine siriano, invece, il sindaco Ahmet Türk aveva ottenuto il 56%. Oggi di cosa sta succedendo in quest’area si sa poco. Il sito internet municipale è “oscurato” [4].

Poco più a nord di quest’ultima città, sta Diyarbakir, città di 597.000 abitanti, la cosiddetta “capitale del Kurdistan”. Qui il sindaco Adnan Selçuk Mızraklı era stato eletto col 63% dei suffragi.

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Sito-Mardin

I partiti filo-Ergodan agitano il pericolo terrorismo

«La democrazia non è rappresentata solo dalle urne», ha provato a spiegare [5] Mahir Ünal, vice presidente del Adalet ve Kalkınma Partisi, il Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP) ovvero il partito del presidente Erdogan. Ünal ha ribadito le accuse, rivolte ai sindaci rimossi, di «aiutare e difendere l’organizzazione terroristica». Posizione sostenuta [6] con forza da Omer Celik, ministro degli interni e portavoce dell’AKP. Celik ha sostenuto che, nei Comuni commissariati, le strutture del comune venivano utilizzate per fornire servizi ai terroristi e persone associate al terrorismo venivano impiegate negli Enti. «La lotta al terrorismo è la prima condizione per la difesa della democrazia», ha concluso.

Il Milliyetçi Hareket Partisi (MHP), ovvero il Partito del Movimento Nazionalista, formazione politica estremista e nazionalista ed alleata di Erdogam ha rilasciato una dichiarazione per voce del vice presidente Semih Yalcin. Questi ha assicurato [7] che l’MHP «continuerà a sostenere i giusti sforzi del governo nella lotta contro il terrorismo». Accusando l’HDP di essere la «ala politica del PKK».

I Commenti Internazionali: Erdogan annulli il provvedimento

Chiaramente schierati contro il provvedimento del governo, sia pure con la normale moderazione che contraddistingue le dichiarazioni politiche, i primi commenti internazionali.

Anders-Knape
Anders-Knape

«Profonda preoccupazione» per delle «pratiche che compromettono seriamente l’attuazione della democrazia locale» ha espresso [9] Anders Knape, Presidente del Congresso dei poteri locali e regionali dell’Unione Europea.

Maja Kocijancic, portavoce della politica estera e di sicurezza dell’UE, ha dichiarato [10] che la vicenda «solleva serie preoccupazioni in quanto mette in dubbio il rispetto dei risultati democratici delle elezioni del 31 marzo».

Kati Piri, a nome del gruppo Socialisti e Socialdemocratici (S&D) del Parlamento europeo di cui è vicepresidente, ha chiesto [11] «al governo di annullare questa decisione ingiusta».

Per Erdogan, tuttavia, queste dichiarazioni sono totalmente ininfluenti.

Archiviato in:Estero Contrassegnato con: Democrazia, Europa, Turchia

Maxi sanzione a Ryanair: il co-marketing è illegittimo !

7 Agosto 2019 by FronteAmpio.it 2 commenti

La Commissione europea ha ordinato alla compagnia irlandese “low  cost” Ryanair di restituire aiuti illegali incassati nell’ambito di contratti per incrementare i flussi aeroportuali. Stiamo parlando proprio del cosiddetto co-marketing !

Diverse testate internazionali, tra cui AeroTime News e IrishTimes, hanno pubblicato lo scorso 2 agosto la notizia, invece ancora tenuta nascosta dai Media italiani e, soprattutto, dalle grandi firme locali.

«Da un’indagine, durata un anno, è emerso che erano stati concessi 8,5 milioni di euro alla compagnia aerea tra il 2010 e il 2017 in cambio della promozione di Montpellier e dintorni come destinazione turistica sul sito web della compagnia aerea. La Commissione Europea ha, tuttavia, constatato che questo servizio di marketing costituiva, di fatto, un incentivo a mantenere le attività di Ryanair all’aeroporto di Montpellier (MPL). Poiché il finanziamento avveniva quasi interamente da Enti pubblici, regionali e locali, la Commissione ha concluso che tali contratti sono stati finanziati con risorse statali».

«La Commissione europea è giunta alla conclusione che i contratti di servizi di marketing conclusi tra l’Associazione per la promozione del turismo e Ryanair all’aeroporto di Montpellier sono illegali ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato. Ryanair deve ora rimborsare alla Francia l’aiuto di Stato illegale di 8,5 milioni di euro».

«Analoghe discrepanze sono già state rilevate in altri aeroporti in Francia, Germania e Italia», conclude AeroTime News.

La commissaria europea Vestager: Ryanair danneggia altre compagnie aeree

Margrethe Vestager

In un comunicato stampa della Commissione Europea, dello scorso 26 ottobre 2018, il Commissario europeo alla concorrenza, la danese Margrethe Vestager, già allora dichiarava: «Una concorrenza leale è essenziale per i consumatori, l’occupazione e la crescita, anche per gli operatori del trasporto aereo. Un vantaggio ingiusto a Ryanair danneggia altre compagnie aeree».

«Negli ultimi anni – continuava il comunicato del governo europeo -, la Commissione ha concluso una serie di casi riguardanti aiuti alle compagnie aeree volti ad attrarre o mantenere la capacità degli aeromobili in determinati aeroporti, ritenendo che non fossero in linea con le norme sugli aiuti di Stato, ad esempio riguardanti gli aeroporti di Nîmes, Pau e Angoulême in Francia, Zweibrücken e Altenburg-Nobitzin Germania, Klagenfurt in Austria e gli aeroporti sardi di Cagliari, Olbia e Alghero in Italia».

L’osservatorio legale sui trasporti Transportwatch, il 27 novembre 2018, precisava: «A partire dal 2010, l’Associazione per la promozione del turismo [di Montpellier, NdR] ha concluso dei contratti con Ryanair e la sua controllata Airport Marketing Services (AMS) a mezzo dei quali ha acquistato servizi di marketing destinati a promuovere la zona di Montpellier sul sito di Ryanair».

Siamo, in poche parole, proprio davanti allo stesso caso dell’associazione dei Comuni della provincia di Trapani che acquistava da Airport Marketing Services (AMS) pubblicità per il sito di Ryanair allo scopo, per nulla nascosto, di ottenere che una serie di linee aeree facessero scalo all’aeroporto di Trapani-Birgi.

Scrive la Commissione Europea, negli Atti della Procedura Sa.47867 : «I contratti di marketing conclusi direttamente con Ryanair/AMS senza alcuna procedura di gara sono per se selettivi. Per quanto riguarda i contratti conclusi in seguito ad una procedura di gara pubblica, la Commissione ritiene in via preliminare che anche questi debbano essere considerati selettivi, essendovi vari elementi che indicano che le gare erano state concepite sin dall’inizio per consentire la selezione di Ryanair come fornitore del servizio». [il testo della sentenza sarà diffuso a giorni, NdR]

Vicenda co-marketing Ryanair: il tempo ha dato ragione ai giusti

Avevamo visto lungo noi quando, il 25 luglio 2015, scrivevamo “Affare Ryanair: Ecco cosa compriamo con 2.250.000 euro!”; oppure il 30 luglio 2015, con “Si scrive AMS: è l’escamotage del Co-Marketing Ryanair”. O quando, il 10 febbraio 2015, riportavamo che la senatrice di Lecce Barbara Lezzi (Movimento 5 Stelle) in un’interrogazione parlamentare scriveva che l’accordo di co-marketing, in quel caso negli aeroporti pugliesi, era «in palese violazione della normativa comunitaria e nazionale in tema di appalti e concorrenza», ed, in particolare, in «palese contrasto con gli artt. 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea».

Ma aveva ragione anche il tanto vituperato sindaco generale Vito Damiano quando rifiutò di mettere la propria firma sotto la proroga di quel contratto di co-marketing firmato dal suo predecessore. Quel sindaco, uomo di legge, la legge la rispettava senza ricercare escamotage.

Il contratto di co-marketing è un contratto, checché ne dicano i soloni ed i sapienti di strada, e deve pertanto essere assoggettato ai suoi dettami [dal 2012, era in vigore l’art. 4, comma 6, del D.L. 95/2012 che non doveva essere “aggirato“, la legge non s’aggira si applica, NdR].

Le ragioni del diritto non si superano con gli “escamotage”

Avevano torto, invece, quelli del Comitato #senonvolononvoto e quei noti politici che, per ragioni di visibilità mediatica, hanno cavalcato le proteste di un gruppo di pochi, ma ben organizzati, personaggi. Su certa stampa si è detto e scritto di tutto e l’opposto di tutto, sono state ipotizzate strategie alla luce del sole ed in antri chiusi e misteriosi, quasi carbonari.

Ma, in questo territorio, spesso ha ragione chi grida più alto e non chi ha la ragione del diritto dalla parte propria. Salvo poi, ammantarci tutti, solo per l’occasione, di legalità nelle parate annuali durante le ricorrenze per i morti di mafia.

Tuttavia qualcosa si muove. Come già ricordava MeridioneNews, lo scorso 22 gennaio, sarebbe in corso una «indagine per falso in bilancio» da parte della Guardia di Finanza a carico di «quindici persone che hanno ricoperto incarichi negli ultimi tre Consigli d’Amministrazione dell’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto Vincenzo Florio di Birgi nell’ambito della gestione di co-marketing con Ryanair».

Probabilmente le due notizie non sono collegate, ma proprio ieri s’è dimesso il presidente di Airgest l’avvocato Paolo Angius. La notizia la dà ilSicilia.it. Le ragioni dichiarate? «sopraggiunti impegni professionali».

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No al green pass della vergogna!

Petizione contro il "green pass della vergogna" indirizzata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.

Sì, firmo ora!
440 firme

No al green pass della vergogna

Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

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