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ID Digitale

Via le password, dal 2023 identità digitale con dati biometrici

8 Maggio 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

L’agenzia di stampa ANSA l’ha annunciato pochi giorni fa, anche se la notizia è passata inosservata: sta per arrivare « una vera rivoluzione nel settore della tecnologia », un nuovo passo verso l’identità digitale ovvero la sorveglianza di massa dei sudditi.

In sostanza, per accedere ad un sistema operativo, una applicazione o un sito web, non si dovranno più usare le normali password bensì, più “comodamente”, le proprie impronte digitali o l’immagine del proprio volto. Insomma dovremo condividere i nostri dati sensibili biometrici.

Dietro l’orwelliano progetto, presentato ovviamente come necessario progresso per garantire la sicurezza della navigazione internet, c’era da immaginarselo, i tre colossi del web: Apple, Google e Microsoft.

Spiega ancora l’ANSA: « di fatto, lo smartphone diventa la sola chiave per autenticarsi ai servizi: … dagli e-commerce alle applicazioni di streaming multimediale e archivi di documenti, foto e video sul cloud. [Ma anche] per entrare nel profilo social o conto bancario, app di posta elettronica e quant’altro » [1].

Tutto ciò, conclude l’ANSA, « grazie ad un sistema unico di login, basato sullo standard sviluppato dalla Fido Alliance ».

Fido Alliance: una “pietra miliare” per l’Identità Digitale sul web

Il sito web della Fido Alliance ci rivela ulteriori dettagli dell’operazione: « queste nuove funzionalità diventeranno disponibili su piattaforme Apple, Google e Microsoft nel corso del prossimo anno », scrivono [2].

Siamo difronte ad una « pietra miliare » della rete internet, sostiene Mark Risher, Senior Director of Product Management di Google.

Fido Alliance, nel confermare la futura « eliminazione delle password », ci “assicura” che « l’autenticazione della sola password è uno dei maggiori problemi di sicurezza sul Web e la gestione di così tante password è ingombrante per i consumatori » e che, invece, « l’autenticazione FIDO consente esperienze di accesso sicure e veloci su siti Web e app ».

Sulla “nuova normalità” d’accesso al web ed alle app, Fido Alliance conferma: « gli utenti accederanno tramite la stessa azione che intraprendono più volte al giorno per sbloccare i propri dispositivi, ad esempio una semplice verifica dell’impronta digitale o del volto o un PIN del dispositivo », ovvero siamo difronte alla fine di quel poco di anonimato che restava sul web!

–

Fonti e Note:

Credits: Photo by Sajad Nori on Unsplash

[1] ANSA, 7 maggio 2022, “Addio password da ricordare, basterà lo smartphone”.

[2] Fido Alliance, 5 maggio 2022, “Apple, Google and Microsoft Commit to Expanded Support for FIDO Standard to Accelerate Availability of Passwordless Sign-Ins”.

Archiviato in:Sorveglianza di Massa Contrassegnato con: ID Digitale

Ucraina, ecco Diia: ID Digitale, nonostante la guerra

19 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

« Cosa pensi di questo passaggio alla tecnologia digitale? Pratico o preoccupante? », domanda ai lettori l’autore di un articolo sulla diffusione dell’Identità Digitale ( ID Digitale ) in Ucraina pubblicato su un sito francofono.

« Abbiamo scoperto che l’Ucraina è un campione digitale. In una mossa per digitalizzare e centralizzare tutto, il 6 febbraio 2020 il governo ha lanciato un’applicazione chiamata “Diia” [“Azione”, in italiano, NdR] che riunisce carte d’identità, passaporti, licenze, registri di vaccinazione, registrazioni, assicurazioni, rimborsi sanitari, prestazioni sociali. Un modello che finora era conosciuto solo in Cina con il famoso credito sociale », prosegue l’articolo [1].

Già da due anni, gli ucraini possono scaricare l’applicazione statale “Diia”, che propone i servizi sopra accennati e tanti altri.

Il progetto della “Diia” è frutto dell’impegno del giovanissimo Mykhailo Fedorov, ministro ucraino per la “trasformazione digitale” appena trentenne.

Di Fedorov esiste persino una “scheda” sul sito del Word Economic Forum (WEF) dove si spiega che « il suo progetto dello “stato in uno smartphone”, mira entro il 2024 ad avere il 100% di tutti i servizi governativi disponibili online, con il 20% dei servizi forniti automaticamente senza l’intervento di un funzionario » [2].

Un modello che finora era conosciuto solo in Cina con il famoso credito sociale: lo "stato in uno smartphone" Condividi il Tweet

Diia, lo stato nello smartphone: cosa chiede, cosa offre

“Diia” è stato scaricata, ci conferma il Google Play, da oltre 10 milioni di persone. Molti, se si considera che l’Ucraina conta solo 42 milioni di abitanti e che non è destinata ai soggetti di età inferiore ai 14 anni.

Inquietante certo che l’app “Diia” si autodefinisca “lo stato nello smartphone” e, tra i vari dati di cui chiede l’autorizzazione all’accesso ci sono quelli biometrici delle impronte digitali.

L’app memorizza la tua foto legale.

Con “Diia” puoi anche:

  • prenotarti per la vaccinazione Covid-19 e mostrare il tuo “greenpass”,
  • pagare le tasse o le multe,
  • firmare petizioni online (e-Democracy).
  • L’app vale pure come “carta dello studente” per accedere ai servizi scolastici,
  • e, persino, tramite il sistema BankID e il chip NFC puoi autorizzare dei pagamenti della banca.

Non è tuttavia tutto rose e fiori con “Diia”.

L’app ha un pessimo voto, solo 3.6 su 5, e le recensioni degli utenti non sono tutte positive. C’è chi si lamenta del mancato funzionamento che lo priva della disponibilità della “carta d’identità” o del “codice QR del greenpass” e chi non riesce più nemmeno ad “aprire l’app della banca”.

Tutta l’Europa corre verso l’ID Digitale e forse verso i crediti sociali

« I governi vogliono andare verso la digitalizzazione della vita quotidiana raggruppando quasi tutti i servizi sul telefono – conclude il sito web IphoneSoft sul quale abbiamo scoperto la notizia – ».

« Anche la Polonia – conclude il sito – ha un’applicazione mobile simile a quella dell’Ucraina, che è stata lanciata alla fine del 2019. In Estonia, il 70% della popolazione usa carte d’identità digitali, mentre il 99% dei servizi pubblici sono disponibili online. In Cina, infine, i cittadini hanno accesso a carte d’identità virtuali incorporate in un’applicazione mobile. Gli utenti possono usarli per identificarsi quando fanno il check-in in un hotel o per accedere a certi servizi governativi, con un sistema a punti che permette di ottenere ulteriori diritti per “buona condotta” ».

L’Italia è in ritardo, ma il ministro Vittorio Colao assicura che per il 2026 anche lo stato italiano raggiungerà l’obiettivo del pieno controllo delle informazioni dei cittadini.

–

Fonti e Note:

[1] IphoneSoft, 16 marzo 2022, “En Ukraine, un air de crédit social avec l’application Diia”

[2] Word Economic Forum (WEF), “Mykhailo Fedorov”.

Archiviato in:Sorveglianza di Massa Contrassegnato con: ID Digitale, Ucraina

ID Digitale: entro il 2026 lo stato centralizzerà tutti i nostri dati

19 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

« Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ha, tra i suoi obiettivi, quello di diffondere l’ID digitale, assicurando che venga utilizzata entro il 2026 dal 70% della popolazione » [1].

Dal lato della Pubblica Amministrazione, entro lo stesso anno, l’obiettivo è che « almeno l’80% dei servizi pubblici essenziali sia erogato online » [2].

Uno di questi, sicuramente comodo, è quello del cambio di residenza online ottenibile tramite dal portale dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), già partito lo scorso 1 febbraio per 39 Comuni “apripista” e che sarà gradualmente esteso a tutti i Comuni italiani [3].

Conseguentemente, « il 27% * delle risorse totali del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono dedicate alla transizione digitale. All’interno del Piano si sviluppa su due assi la nostra strategia per l’Italia digitale:

  • Il primo asse riguarda le infrastrutture digitali e la connettività a banda ultra larga.
  • Il secondo riguarda tutti quegli interventi volti a trasformare la Pubblica Amministrazione in chiave digitale » [4].

In sostanza, si vuole « realizzare pienamente la Gigabit Society ».

Dall’ID Digitale all’analisi dei dati da parte della polizia del pensiero il passo è breve

« La creazione di un unico profilo digitale, farà sì che le informazioni sui cittadini siano a disposizione “una volta per tutte” per le amministrazioni in modo immediato. La piena interoperabilità dei dati della Pubblica Amministrazione comporterà un esteso utilizzo dell’Identità e del Domicilio Digitale » [2].

« Ciò passa attraverso il garantire entro il 2030 [ ma « l’ambizione dell’Italia è di raggiungere gli obiettivi entro il 2026 », NdR ] una connettività a 1 Gbps per tutti e la piena copertura 5G delle aree popolate ».

« Disporre di grandi quantità di informazioni abiliterà l’utilizzo di strumenti di analisi ». Pertanto – spiega il Ministero per la transazione digitale – « si investe nell’immissione di nuovo personale sia nelle aree di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria, dedicate alla prevenzione e investigazione del crimine informatico » [5] .

Con l'identità digitale, tutte le informazioni sui cittadini saranno a disposizione dello stato “una volta per tutte”. Condividi il Tweet

In proposito, non va dimenticato che l’Unione Europea, con la scusa della lotta alla disinformazione, starebbe per imporre l’uso dell’ID Digitale anche per autenticarsi sui Social Network.

Tutto bello, se e sono se i nostri dati – anagrafici, sanitari, di giustizia, lavorativi, previdenziali – non siano impiegati contro il cittadino. Il rischio, infatti, sarà quello di vivere in un mondo distopico della “sorveglianza di massa“, del controllo totale e del transumanesimo ( l’interfacciamento della mente e del corpo con le macchine ).

–

Fonti e Note:

Credits: Photo by Mo on Unsplash

* 6,74 miliardi di euro nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e 6,71 miliardi di euro in reti ultraveloci.

[1] Ministero dell’Innovazione, “L’identità digitale nel PNRR”.

[2] Ministero dell’Innovazione, “Dati e interoperabilità”.

[3] Ministero dell’Interno – Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), “Dichiarazione cambio residenza”.

[4] Ministero dell’Innovazione, “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

[5] Ministero dell’Innovazione, “Il ruolo strategico della Cybersecurity”.

Archiviato in:Sorveglianza di Massa Contrassegnato con: Domicilio Digitale, ID Digitale

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No al green pass della vergogna!

Petizione contro il "green pass della vergogna" indirizzata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.

Sì, firmo ora!
440 firme

No al green pass della vergogna

Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

IL FORUM DI FRONTEAMPIO

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