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Libertà

Perché l’Italia è al 58° posto per libertà d’informazione

8 Maggio 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

giornale-in-fiamme

Cos’è la libertà d’informazione? Lo spiega Reporter Sans Frontieres nel suo 20° rapporto del “World Press Freedom Index” pubblicato questa settimana.

« La libertà di stampa – scrive – è intesa come l’effettiva possibilità per i giornalisti, come individui e come gruppi, di selezionare, produrre e diffondere informazioni di interesse generale, indipendentemente da ingerenze politiche, economiche, legali e sociali, e senza minacce alla loro sicurezza fisica e mentale ».

Tutto il contrario, insomma, di ciò che avviene in Italia, dove l’informazione soffre di chiare e pesanti:

  • ingerenze del mondo politico ( il regime Draghi a livello nazionale, certi sindaci a livello locale ),
  • nonché ingerenze del mondo economico ( la Confindustria, soprattutto ),
  • e, soprattutto, dove vige un’informazione allineata al Pensiero Unico.

Secondo il rapporto 2022 di Reporter Sans Frontiere, l’Italia è al 58° posto nella graduatoria mondiale per libertà d’informazione. Segue la Romania e la Macedonia del Nord e stacca di pochi centesimi di punto il Niger, il Ghana e il Kosovo.

Libertà d’informazione in Italia? Solo se risolte queste criticità!

Reporter Sans Frontieres elenca con attenzione e chiarezza i problemi in Italia nel campo della libertà di stampa [2]:

  • « i professionisti dell’informazione a volte cedono all’autocensura, sia per la linea editoriale seguita dai loro media, [anche] per paura di possibili azioni legali come denunce per diffamazione »;
  • Il regime al potere, prima quello guidato da Giuseppe Conte, ora quello ancora più monarchico guidato da Mario Draghi, « sta ostacolando l’adozione dei vari disegni di legge che sono stati proposti per preservare e anche migliorare il libero esercizio della professione giornalistica. La criminalizzazione della diffamazione non è ancora stata abolita »;
  • « L’universo dei media dipende sempre di più dagli introiti pubblicitari e da eventuali sussidi pubblici dovuti alla crisi economica » atteso « il progressivo calo delle vendite di giornali e riviste»;
  • alle volte persino « vengono orchestrate campagne intimidatorie online per “punire” professionisti che hanno il coraggio di esplorare temi delicati, come i rapporti collusivi tra clan mafiosi e rappresentanti politici locali ».

Per altri, come Simone Di Stefano, le criticità del mondo dell’imformazione sono pure ancora altre, come spiega in un tweet.

Insomma i problemi sulla libertà d’informazione sono ben più complessi e strutturali da quelli delineati dalla stampa di regime che ne fa solo un problema di ordine pubblico.

–

Fonti e Note:

[1] Reporter Sans Frontieres, 3 maggio 2022, “Classement mondial de la liberté de la presse 2022 : la nouvelle ère de la polarisation”.

[2] Reporter Sans Frontieres, 3 maggio 2022, “Italie”.

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Stampa italiana contro Reporter Sans Frontieres: noi paese libero

8 Maggio 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Reporter-sans-frontier

Reporter Sans Frontieres (RSF), la ONG francese che da anni si occupa di tutelare i giornalisti e la stessa libertà di stampa, ad inizio maggio ha pubblicato il 20° rapporto del “World Press Freedom Index” [1].

Al solito, in testa per libertà di stampa risultano i paesi scandinavi ( Norvegia, Danimarca e Svezia occupano le prime tre posizioni, mentre la Finlandia è “solo” quinta, dietro l’Estonia ma prima dell’Irlanda, del Portogallo e del Costa Rica ) e in coda Corea del Nord (180°), Eritrea e Iran.

Interessante rilevare come noti presunti baluardi di “democrazia”, quali gli USA di Joe Biden siano 42mi, anche perché « il governo degli Stati Uniti continua a perseguire l’estradizione dell’editore di Wikileaks Julian Assange ».

Nessuna sorpresa invece a scorgere l’Italia al 58° posto, dopo la Romania e la Macedonia del Nord e tallonata da Niger, Ghana e Kosovo. Un’Italia che, anche grazie all’ampliamento delle voci che compongono la classifica, insomma precipita di 17 posizioni rispetto lo scorso anno.

I media filo-regime: Manca la libertà di stampa? Colpa dei no-vax!

C’è meno libertà di stampa, in Italia, quindi?

Secondo il Corriere della Sera, no. La colpa è solo delle Fake News: « La disinformazione, un’arma che fomenta le contrapposizioni », titola il giornale del gruppo RCS presieduto da Urbano Cairo ( proprietario anche della tivù La7 ) [2].

La soluzione? « La Commissione Europea sta preparando il Media Freedom Act, che prevede per la prima volta di istituire per la legge in Ue standard comuni », ci fa sapere sempre il Corriere.

Standard comuni o appiattimento dell’informazione?

Open, creatura de Enrico Mentana che del tigì de La7 di Cairo è il direttore, contesta « l’idea, ormai consolidata negli anni, di un Paese dove vige la disinformazione, o comunque un’informazione non corretta », alimentata dal « fatto che il nostro Paese si trovi dietro a Tonga o Gambia » [3]. In particolare, i redattori di Open contestano una « metodologia [ di valutazione ] imperfetta ».

La colpa del calo in classifica, in ogni caso, anche per Open, sarebbe da addebitare alla « ostilità » dei no-vax contro i giornalisti.

Corriere e Open, purtroppo, proprio a confermare come l’informazione in Italia sia gravemente malata e indegna d’un Paese civile e democratico, continuano a manipolare le notizie nell’interesse del regime al potere.

Reporter Sans Frontiere: è il Pensiero Unico l’assassino della libertà

Reporter Sans Frontieres, infatti, scrive ben altro [4]. Lamenta, semplicemente, che la « polarizzazione » dell’informazione rappresenta « un fattore di intensificazione delle tensioni »:

  • da un lato la stampa unilateralmente a favore del governo ( e quindi ad esempio pro-vax ),
  • e dall’altro i social ( specie su Telegram ) dove ancora circola un’informazione non governativa.

Secondo Reporter Sans Frontieres, insomma, l’informazione, se libera, dovrebbe essere meno di parte, non dovrebbe imporre il Pensiero Unico del regime ma offrire un ventaglio di punti di vista per consentire al cittadino di farsi la propria.

–

Fonti e Note:

[1] Reporter Sans Frontieres, 3 maggio 2022, “Classement mondial de la liberté de la presse 2022 : la nouvelle ère de la polarisation”.

[2] Corriere, 3 maggio 2022, “Cattive notizie per la libertà di stampa «La disinformazione, un’arma che fomenta le contrapposizioni»”.

[3] Open, 5 maggio 2022, “Come funziona e cosa dice la classifica sulla libertà di stampa di Reporters Without Borders”.

[4] Reporter Sans Frontieres, 3 maggio 2022, “Italie”.

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Il GM di scacchi Karjakin paga il clima di russofobia!

23 Aprile 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Il clima di cui scrivevamo poco più d’un mese fa, ovvero di « caccia alle streghe » o russofobia ottusa e fanatica, si sta sempre più diffondendo in Europa.

Le sanzioni contro la Russia si sono allargate a colpire non solo il governo Putin bensì ogni cittadino di quel Paese.

Più recentemente, a fare le spese di questo neo maccartismo è stato Sergey Karjakin uno dei più importanti giocatori mondiali di scacchi [1].

La FIDE, la Federazione Internazionale degli Scacchi, infatti, ha comunicato [2] di averlo squalificato per sei mesi tanto da comprometterne la partecipazione alla sfida per il titolo mondiale.

Sergey Karjakin è accusato di aver postato sul proprio profilo Twitter la propria posizione politica in merito alla situazione in Ucraina.

Cosa ha scritto Karjakin su Twitter per essere squalificato dalla FIDE

La “colpa” del giocatore di scacchi russo è, in particolare, di aver « pubblicato una lettera di sostegno al presidente russo Putin e all’operazione speciale contenente, tra l’altro, accuse contro il governo ucraino per genocidio » [3]. Karjakin, ancora, per la FIDE, si è arrogato pure il diritto di sperare nella « smilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina », e di fare riferimenti alla « strage di Odessa affermando che le autorità ucraine hanno protetto le persone responsabili della tragedia ».

Nell’esaminare la posizione del campione di scacchi, la FIDE ha rilevato come sia vero che l’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo conceda ad « ogni individuo il diritto alla libertà di espressione » ma anche che la stessa Convenzione preveda delle restrizioni a questo diritto « per la prevenzione di disordini o reati, per la tutela della salute o della morale, per la tutela della reputazione o dei diritti altrui ».

Con la sua condotta, secondo la FIDE, autorità con sede a Losanna, in Svizzera, Sergey Karjakin ha « potenzialmente screditato gli scacchi e la FIDE » (!): da qui la squalifica.

Il russo Karjakin : sono dalla parte della Russia e del mio presidente!

Appare a chiunque evidente, leggendo i concreti e documentati tweet di Karjakin, come l’accusa della FIDE sia totalmente velleitaria, tanto da ricordarci la vecchia favola del “Lupo e dell’agnellino” di Fedro.

« Molte persone mi chiedono se rimpiango il mio sostegno pubblico all’operazione speciale? – ha commentato Sergey Karjakin sempre su Twitter – La mia risposta è semplice. Sono dalla parte della Russia e del mio Presidente. Qualunque cosa accada, sosterrò il mio Paese in qualsiasi situazione senza pensarci un secondo! ».

Sergey_Karjakin su Twitter

—

Fonti e Note:

[1] Sergey Karjakin, oggi 32 anni, dal 2003 ovvero da quando aveva 21 anni, è Gran Maestro di scacchi.

Attualmente è classificato dalla Federazione Internazionale di Scacchi (FIDE) al n. 17 al mondo tra i giocatori in attività, con 2.747 punti. Ma, tra il 2008 e il 2010, fu anche il n. 2 al mondo.

[2] FIDE, “FIDE Ethics imposes a six-month ban on Karjakin” [ scarica PDF in ENG: Decisione FIDE squalifica Sergey Karjakin ].

[3] La Lettera di sostegno alla “operazione speciale” della Russia in Ucraina, iniziata lo scorso 24 febbraio 2022, in realtà è la “sottoscrizione” del pensiero di Anna Shafran espresso su Telegram.

Ecco la traduzione integrale del testo:

Ci sono persone a cui piace la guerra? Penso che se c’è, allora sono una minoranza. E meno di tutti gli amanti della guerra sono tra i generali e gli ufficiali. Perché sanno perfettamente qual è il prezzo della vittoria.

C’è molto rumore sui social network ora che la guerra in Ucraina dovrebbe essere finita. Ma è esattamente quello che stanno facendo le nostre persone educate in questo momento. Chi ha una cattiva memoria, posso ricordarvi l’imposizione della pace in Georgia. Fino al 08/08/2008 – continue provocazioni e sparatorie al confine, perdita di vite umane. Dopo – pace, silenzio e tranquillità. E nessuno in Georgia pensa nemmeno di tentare di attaccare l’Ossezia del Sud e l’Abkhazia, per non parlare della Russia.

Non siamo stati noi a iniziare la guerra in Ucraina, ed è iniziata molto tempo fa, con le prime persone uccise nemmeno nel Donbass, ma nelle strade di Kiev nel gennaio 2014. Ma ora abbiamo l’opportunità di porre fine a questa lunga guerra.

Pertanto, è estremamente sorprendente per me vedere coloro che chiedono alla Russia di fermarsi ora. Coloro che sono veramente per la pace, si rivolgano con parole di sostegno ai loro amici e parenti in Ucraina. Gli anni di foschia presto si placheranno. L’ostilità artificiale si fermerà.

Coloro che portano le bandiere ucraine nelle strade russe si stanno semplicemente ingannando. Il mondo è più vicino ora che mai. Inoltre, il rischio di provocazioni è alto, perché i veri nemici della pacifica Ucraina ora hanno davvero bisogno di video di “aggressione”. Questo deve essere capito prima di tutto.

Sono per la pace e la tranquillità sul suolo ucraino. E poiché gli stessi abitanti dell’Ucraina hanno fallito, è nostro sacro dovere aiutarli. I nostri soldati sono venuti in pace. Qualsiasi sostegno al regime di Kiev è sostegno alla guerra.

Anna Shafran

Archiviato in:Guerra Russia-Ucraina Contrassegnato con: Libertà

Proteste anche a Trapani di No Pass e Free Vax

25 Luglio 2021 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Circa un centinaio di persone – addirittura 200 secondo il giornale online “Primapagina Trapani” – si sono incontrate ieri davanti la Prefettura per esprimere la propria protesta contro il “lasciapassare” per accedere in certi locali imposto dal governo Draghi, nonché contro l’incombente vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19.

Non c’erano bandiere di partito e alcun coordinamento, solo un tam-tam sui social ( Whatsapp, Telegram, Facebook ) che ha avvisato le persone dell’evento.

Le persone radunate erano medici, professori, impiegati, operai, anziani, giovani di Trapani ma anche provenienti dalle vicine città di Marsala e Salemi. Qualcuno era venuto perfino da Castelvetrano.

I motivi della protesta: Il green pass è contro articolo 3 della Costituzione e discrimina i cittadini

Nessun comizio. Solo tanto parlottare tra loro, esprimendo la rabbia contro il recentissimo Decreto Legge n. 105 del 23 luglio 2021 [1] approvato dal governo Draghi (PD-M5S-Lega e Forza Italia) che – tramite l’estensione del cosiddetto “green pass” – discrimina la popolazione tra “vaccinata” e “non vaccinata”.

Il problema non è quello di non poter prendere il caffè al bar, ma proprio la discriminazione in sé. L’essere trattati, salvo prova contraria ( un costoso tampone ), come dei “presunti malati”.

Un incontro pacifico, quello di Trapani, come i tanti altri svoltisi in contemporanea in tutta Italia ( si contano almeno 80 manifestazioni con complessive almeno 30 – 40.000 persone [2] ), che si è protratto per circa due ore a partire dalle 17:30.

La stampa di regime all’attacco: protestare è offendere i morti di Covid!

La stampa di regime e molti semplici cittadini su Facebook non hanno perso occasione per stigmatizzare la pacifica protesta dei loro concittadini, coi soliti “luoghi comuni”.

« Circa duecento i partecipanti al flash mob, tutti accalcati senza mascherine e senza rispettare le norme di distanziamento », accusa il giornale online Il Locale News [3]. Che poi stigmatizza come la manifestazione avvenga: « Mentre in tutta Italia continuano a salire i contagi e i numeri dei ricoveri in terapia intensiva ».

Niente di più falso, ovviamente. Ma lo scrivono: su una popolazione di quasi 5 milioni di abitanti, dati ufficiali della Regione Sicilia alla mano,

  • i nuovi contagi sono solo 550, rappresentano ovvero appena lo 0,000113754% della popolazione;
  • i ricoveri in intensiva sono appena 20;
  • i decessi, sempre troppi anche se si trattasse di incidenti sul lavoro o incidenti stradali, o suicidi per depressione, sono stati 9.

Gli fa eco il giornale online “PrimaPagina Trapani”: « se oggi potessero parlare, cosa direbbero ai presenti le quasi 130 mila vittime di Covid registrate solo in Italia? Non sarebbero di certo complimenti » [4].

  • L’opinione degli scettici verso epidemia influenzale Sars e verso il presunto valido e sicuro vaccino, insomma, è legittima o no?
  • Hanno costoro, come ogni italiano, il diritto di esprimerla ?
  • E possono essere discriminati dagli altri e dallo Stato per avere un’opinione diversa ?

Costituzione e Diritto ad avere una diversa opinione sui vaccini

Facciamo rispondere alla Costituzione, quella italiana e sconosciuta ai più pieni d’acredine commentatori di Facebook:

Art. 3 : “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione […] di opinioni politiche […]”.

Art. 17 : “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi […]”.

Art. 21 : “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Art. 32 : “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” (e, ad oggi, tale obbligo non c’è, salvo che per i sanitari).

Forse l’unico commento serio è quello pragmatico del giornale online TP24: « In green pass divide e fa discutere ma dal 6 agosto entrerà in vigore » [5].

Non la pensano così i cittadini radunatisi oggi a Piazza Vittorio Veneto che nei prossimi giorni valuteranno le azioni concrete per difendere i propri Diritti Umani, sanciti dalla Costituzione italiana.

–

Fonti e Note:

[1] Decreto Legge n. 105 del 23 luglio 2021 (scarica il PDF).

[2] Open Online, 24 luglio 2021, “«No al Green pass», insulti a Draghi e svastiche: da Milano a Roma, manifestazioni in tutta Italia contro il certificato verde”.

[3] Il Locale News, 25 luglio 2021, “I «no green pass» in piazza anche a Trapani”.

[4] Prima Pagina Trapani, “Trapani, i “No green pass” scendono in piazza e si assembrano senza mascherine”.

[5] TP24, 25 luglio 2021, “Trapani, in 200 in piazza per protestare contro il green pass”.

Archiviato in:Diritti Civili Contrassegnato con: Libertà, No-Vax, Trapani

Psicologi e Psichiatri: da gestione Covid danni alla Psiche

17 Luglio 2021 by FronteAmpio.it Lascia un commento

I provvedimenti con cui i governi Conte e Draghi hanno affrontato la pandemia influenzale Sars-Cov-2 hanno creato « forti scosse sul versante psicologico e comportamentale a carico della popolazione ».

A sostenerlo 900 psicologi, psicoterapeuti e psichiatri italiani che hanno redatto e diffuso, in proposito, un documento [1] di allarme in merito alle modalità di gestione del periodo Covid-19.

Gli Psicologi: con le retrizioni alle libertà, il governo ha causato gravi effetti collaterali ai cittadini

I professionisti, con questo documento, vorrebbero sensibilizzare « i nostri governanti e la popolazione intera degli effetti collaterali e dei pericoli che certe azioni hanno e potranno avere sulla salute mentale e sul benessere della comunità a 360 gradi ».

In particolare, col lockdown e comunque con « la limitazione della libertà personale, [ il governo ] ha decretato l’avvio di una serie di dinamiche ben conosciute sul piano psichico e somatico [ fisico, NdR ] e di corretto funzionamento del sistema immunitario ».

In parole più semplici, il governo ha causato nei cittadini « umore depresso, perdita di motivazione, sospettosità paranoide nei confronti degli altri, propensione al danneggiamento di altri e di se stessi ». Inoltre, con la caduta del sistema immunitario, la propensione ad ammalarsi di altre forme di patologie fisiche.

Psicologi: La censura del governo sulla comunicazione ha deresponsabilizzato i cittadini

Altresì, i professionisti della psiche sostengono che anche la « esplicita forma di censura di altri punti di vista autorevoli, ma non riconosciuti dal mainstream, la progressiva concretizzazione di scenari orwelliani, l’Overdose tecnologica sono proporzionali ad un aggravamento della salute psichica e un impoverimento della cultura ».

D’altro canto, « la comunicazione non è stata sobria né chiara, assumendo spesso connotazioni più simili a quelle di un salotto televisivo o, sul versante opposto, veicolando un’idea di scienza dogmatica e riduzionista, ben lontana dalla complessità degli elementi in gioco ».

Ancora, « la comunicazione ufficiale non ha responsabilizzato i cittadini ma ha utilizzato come mezzo di controllo comportamentale la paura (contagi, sanzioni, minacce di prolungamento del periodo di emergenza, passaporti sanitari) ».

Psicologi: Ansia, depressione, disturbi alimentari e ossessivi, hanno colpito la popolazione

L’esito di questa errata comunicazione è presto detto: per psicologi e psichiatri, « i danni si sono evidenziati in modo pandemico e si evidenzieranno ulteriormente a breve e a lungo periodo. L’ansia generalizzata, infatti, produce effetti sul versante psicologico e comportamentale che si sono evoluti in disturbi post traumatici da stress o sintomi depressivi, burn-out, disturbi ossessivo compulsivi, disturbi antisociali, unitamente a problemi alimentari, disturbi del sonno, problemi psichiatrici. Tutto questo, sommato alla preoccupazione per il futuro, può sviluppare ulteriori effetti non prevedibili ».

I professionisti, in particolare, lamentano che « le interferenze sullo sviluppo personalogico dei bambini è brutalmente inficiato dall’impossibilità di relazionarsi con i coetanei ».

Psicologi, le proposte: Ripristinare informazione pluralista, informare sugli stili di vita sani

In conseguenza di quanto sostenuto, i psicologi e gli psichiatri firmatari del documento sostengono che si debba « ripristinare una comunicazione realmente democratica e pluralistica, libera e di confronto […] senza ritorsioni, minacce o pubbliche gogne mediatiche » nei confronti di chi abbia una diversa opinione.

Quindi servirebbe un’informazione positiva: « condurre uno stile di vita più sano irrobustisce e forgia il sistema immunitario. Mangiare sano [2], fare movimento, conoscere e gestire lo stress, non fumare né assumere sostanze tossiche [3], dovrebbe rappresentare un impegno per ognuno di noi, ed i mezzi di comunicazione dovrebbero trasmettere informazioni a tal riguardo senza posa ».

Condividiamo quanto scritto da chi conosce la Scienza della Psiche.

Temiamo che il governo, chi è al governo, non conosca questa Scienza o abbia altri nascosti scopi che divergono dal benessere della popolazione cui, invece, tendono i firmatari del documento scientifico.

–

Fonti e Note:

Credits: Photo by engin akyurt on Unsplash

[1] Comunicato PSI, 25 maggio 2021. Primi firmatari:  dottori Silvia Salese, Paolo Fanni, Luca Bertolotti.

[2] FronteAmpio, 21 aprile 2020, “Covid-19 e cibo spazzatura : intervista al dietista Pipitone“:

[3] FronteAmpio, 23 dicembre 2020, “La vera epidemia ? E’ quella del consumo di alcolici !“.

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No al green pass della vergogna!

Petizione contro il "green pass della vergogna" indirizzata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.

Sì, firmo ora!
440 firme

No al green pass della vergogna

Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

IL FORUM DI FRONTEAMPIO

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