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Vaccino

D.L. n. 24/2022 – ripresa servizio personale sospeso

28 Marzo 2022 by Sindacato CUB Scuola Lascia un commento

In data 24 marzo 2022, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto n. 24 che detta nuove e diverse azioni nei confronti del personale scolastico renitente alla vaccinazione anti Sars-Cov 2.

A norma dell’articolo 15 dello stesso Decreto, il provvedimento è entrato in vigore dall’indomani ovvero da venerdì 25 marzo.

Lo scrivente sindacato è conscio delle Vostre difficoltà ad operare difronte a una norma che appare illogica in quanto prevede,

– da un lato il rientro in servizio dei docenti,

– ma, dall’altro, fa agli stessi divieto di “contatto con gli alunni” benché essi siano sani di salute e persino giuridicamente certificati liberi da contagio tramite “green pass base”.

Tuttavia vanno risolte le questioni sollevate dal nuovo provvedimento.

Cub Scuola: il rientro in servizio decorre dal 25 marzo 2022

La prima grande questione è quella della data di decorrenza del reintegro al lavoro e della maturazione del diritto alla retribuzione.

Appare, allo scrivente, chiaro che tali soggetti vanno reintegrati – tramite emissione di decreto di annullamento della precedente sospensione.

In proposito giova ribadire che il D.L. n. 24 è entrato in vigore il giorno 25 marzo.

Non appare superfluo ricordare che, in caso di conflittualità tra due norme esistenti ( l’articolo 4.-ter e il nuovo articolo 4-ter.1 dell’aggiornato D.L. 52/2021 ), secondo la gerarchie delle fonti, la risoluzione delle antinomie avviene seguendo l’ordine cronologico: la norma legiferata successivamente abroga quella precedente!

A tale scopo forse è utile che che vi condivido:

  • la circolare emessa dal Ministero dell’Interno, per il personale della Polizia di Stato [ Scarica da qui PDF: Personale Polizia di Stato, Circolare 25 marzo 2022, n. 333 A ],
  • nonché la circolare del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri [ Scarica da qui PDF: Comando Generale Carabinieri - Circolare 25 marzo 2022, n. 83 121-3 ].

La prima afferma chiaramente: « si precisa che i dipendenti tuttora sospesi dovranno essere riammessi in servizio a decorrere dal 25 marzo 2022 ».

La seconda esplica che il personale va riammesso in servizio con data 25 marzo indicando come “assenza giustificata” le giornate trascorse tra il termine di legge e l’effettiva comunicazione al dipendente del diritto alla riammissione.

E’ di tutta evidenza che la RESPONSABILITÀ CIVILE per la ritardata riammissione ricasca PERSONALMENTE sul Dirigente Scolastico renitente al rispetto della norma di legge.

Cub Scuola: quali sanzioni ai docenti no-green pass?

La seconda grande questione è quella di esaminare il caso di rifiuto di procurarsi il “green pass base” da parte del docente.

Certamente la norma chiarisce che sino al 30 aprile tale soggetto non può essere ammesso all’interno dei locali scolastici. Non individua, tuttavia, lo scrivente – cessata la sanzione della “sospensione” – quale debba essere la condotta del Dirigente in tale eventualità dal punto di vista retributivo.

Cun Scuola: questioni operative del reintegro in servizio dei docenti

Tutto ciò premesso, restano da esaminare le questioni prettamente operative:

1) presso quale plesso scolastico dovrà recarsi il docente ad offrire la propria prestazione lavorativa?

2) quale idoneo salubre locale il Dirigente ha individuato ove svolgere l’attività stabilita?

3) quale l’orario di lavoro che dovrà svolgere?

4) quali le misure di precauzione saranno dal Dirigente individuate, quale datore di lavoro e responsabile della tutela della salute dei lavoratori quindi, a tutela del personale non vaccinato da eventuale contagio da virus Sars-Cov-2 all’interno dei locali dal Dirigente gestiti?

5) atteso che il docente deve prestare un’attività in corrispettivo dello stipendio ricevuto e della propria dignità di lavoratore, infine, quale sarà l’attività, all’interno delle sue mansioni, cui dovrà attendere?

E’ parere dello scrivente sindacato che sarebbe opportuno che al docente fosse offerta la possibilità di svolgere la prestazione con la formula “smart work”, ovvero dal proprio domicilio e tramite propri strumenti informatici.

Ciò per ragioni di economia logistica e di sicurezza sanitaria.

Nel richiedere l’immediata emissione, con decorrenza 25 marzo, del Decreto di annullamento della sospensione e la contestuale re-immissione in servizio del personale già sospeso, si saluta con ogni osservanza.

Natale Salvo

Sindacato CUB SCUOLA Trapani

Archiviato in:Circolari Contrassegnato con: Cub Scuola, green pass, Lavoro, Vaccino

Cub Scuola: docenti no vax avevano ragione

28 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

« Le ultime recenti ordinanze dei Tribunali di Palermo, Catania, Brescia mostrano formalmente quel che già sapevamo: era probabilmente incostituzionale il Decreto del governo che, da un lato, imponeva l’obbligo vaccinale per il personale scolastico e, dall’altro, comminava la sanzione della sospensione del lavoro per i renitenti, ai docenti no vax », dichiara il sindacato CUB Scuola, Università e Ricerca in un comunicato stampa.

« Il Decreto Legge n. 24 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 marzo, quindi, giunge in ritardo a riparare, in parte, il danno in precedenza fatto dallo stesso governo. Il personale sospeso, ridottosi ad una aliquota di 3.812 docenti in tutta Italia, può rientrare al lavoro e tornare a percepire lo stipendio », prosegue il sindacato autonomo.

CUB: Ai docenti no vax ora le scuse e gli stipendi arretrati!

Per Natale Salvo, segretario del CUB Scuola, Università e Ricerca di Trapani, tuttavia restano insolute due questioni:

  • « occorre sanare il danno economico subito dagli docenti no vax, dal personale scolastico in generale, restituendo loro le retribuzioni di febbraio e marzo ,
  • e, ancor di più, occorre restituire l’immagine che merita al personale scolastico non vaccinatosi: non erano questi degli irresponsabili come additati, ma soggetti che esercitavano una legittima scelta »!

Il sindacato CUB, pertanto, denuncia come irricevibili le dichiarazioni stampa di Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionali presidi, che ha sostenuto che ai docenti non vaccinati che rientrano « gli si paga lo stipendio per non lavorare ».

Al preside Giannelli il CUB risponde: « il personale scolastico, sin dal giorno 25 marzo, data di entrata in vigore del Decreto n. 24, è a disposizione dei dirigenti scolastici per svolgere le previste “attività di supporto alla istituzione scolastica”. Sta alla sua capacità individuare i compiti da assegnare al personale ».

Archiviato in:Comunicati Stampa Contrassegnato con: CUB, scuola, Vaccino

Arriva il Decreto: docenti no-vax ancora mobbizzati!

27 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

scuole-chiuse-covid

E’ scaduto l’illegale “stato di emergenza”, i tribunali in più occasioni hanno dichiarato incostituzionale la sospensione dal lavoro, ma il regime, per contentare la “folla” come la chiamava Gustave Le Bon, prosegue nel mobbizzare i docenti no-vax.

Col Decreto Legge n. 24 del 24 marzo 2022, il cosiddetto decreto “riaperture”, il regime al potere in Italia si è superato in quanto a illogicità delle “regole” per il cosiddetto “superamento dello stato di emergenza sanitaria”.

Mario Draghi, il portavoce di questo regime, sicuramente anche grazie al fattivo contributo dei fidi Brunetta e Speranza, è riuscito a scontentare tutti.

Il Decreto Legge n. 24: ancora una norma contro i docenti no-vax

Sicuramente il Decreto Legge n. 24 scontenta i docenti da mesi sospesi da lavoro e stipendio per il mancato adempimento dell’incostituzionale obbligo vaccinale.

Il giorno primo aprile potranno rientrare sul luogo di lavoro e tornare a percepire lo stipendio, ma a che prezzo?

Eccolo:

  • tornando a essere sottoposti alla tortura del “tampone” ogni 48 ore;
  • senza poter avere “contatto con gli alunni”, ovvero impediti a svolgere l’attività lavorativa scelta partecipando a un concorso o comunque a un bando pubblico;
  • emarginati e mobbizzati, rinchiusi in una stanzetta o in uno sgabuzzino, senza un compito preciso per trascorrere il tempo sino al suono della “campanella”;
  • multati persino di 100 euro, anche se non cinquantenni, per il mancato adempimento della vaccinazione.

Infatti il Decreto Legge n. 24 ribadisce che « la vaccinazione costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni ».

Tuttavia, i docenti « fino al 30 aprile 2022, per l’accesso ai luoghi di lavoro, devono possedere e, su richiesta, esibire una delle certificazioni verdi COVID-19 da vaccinazione, guarigione o test, cosiddetto green pass base ».

Appare del tutto illogico che docenti sani, e certificati sani pure da un tampone negativo, non possano svolgere la propria prestazione!

Il Decreto Legge n. 24 scontenta pure presidi e colleghi docenti

Scontenti tuttavia anche i dirigenti scolastici, responsabilizzati nel:

  • dover individuare un locale idoneo ove i docenti dovrebbero lavorare,
  • e dei compiti inesistenti da affidare loro,
  • e, nel contempo, delle misure non sanitarie per proteggere i non vaccinati dal contagio del virus all’intero dei locali di lavoro.

Il testo del Decreto Legge n. 24, infatti, affida loro il compito di « utilizzare il docente inadempiente in attività di supporto alla istituzione scolastica », attività tutte da inventare specie nelle condizioni date.

Scontenti, infine, i colleghi vaccinati che vedranno decurtato di complessivi 30 milioni di euro i fondi destinati al rinnovo contrattuale e alle premialità.

Infatti, il Decreto Legge n. 24 calcola in « euro 29.207.391 per l’anno 2022 » il corrispettivo a carico dello stato degli stipendi doppi, da pagare cioè tanto ai docenti sostituti quanto agli appena residui 3.812 colleghi rientranti in servizio, ma non vaccinati e non utilizzabili in classe secondo il regime.

Le disposizioni non stabiliscono, infine, nulla per il personale ATA, amministrativi e collaboratori scolastici. Torneranno a svolgere, essi, invece, il proprio vecchio compito previo licenziamento dei loro sostituti?

La stampa del regime attacca e bullizza i docenti no-vax

Nel frattempo, per continuare a bullizzare questi 3.812 docenti, i mezzi di propaganda del regime non perdono occasione di rilanciare dichiarazioni infamanti.

Prima fra tutte quella del presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che afferma: « gli si paga lo stipendio per non lavorare » [1]. Non sono certo i docenti a non voler lavorare! Tutt’altro: gli viene impedito! E, in ogni caso, se non lavoreranno è colpa della sua impacacità di individuare e affidare un compito.

Segue la dichiarazione di Lucia Azzolina, preside, grillina ed ex ministra della pubblica istruzione. Questa bolla, giustamente, come una « assurdità » la norma, ma poi gioca indegnamente al mettere l’uno contro l’altro i docenti, vaccinati e non: i non vaccinati, per la Azzolina, sarebbero pagati « con i soldi del fondo che dovrebbe servire ad aumentare lo stipendio dei docenti » [2].

Anche la Rai, col suo televideo rincara la dose.

Nulla di buono, ci si aspetta per il prossimo anno scolastico.

–

Fonti e Note:

[1] ANSA, 26 marzo 2022, “Presidi, mansioni per i prof no vax inesistenti: ‘Pagati per non lavorare‘”.

[2] Open, 26 marzo 2022, “Docenti no vax a scuola? I presidi protestano: «Li pagheremo per non lavorare»”.

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Covid-19, scuola, Vaccino

Che fine ha fatto il Decreto sul “superamento emergenza”?

24 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Mario_Draghi

Sono passati sette giorni dalla conferenza stampa del capo del regime Mario Draghi sul “superamento emergenza” post pandemia Covid-19 e del “ritorno alla normalità”. Tuttavia, ancora il Decreto Legge annunciato per approvato non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Nell’era digitale, forse, Draghi crede che un semplice pubblico annuncio da un palazzo o da un balcone affinché la sua parole abbiano valore di legge.

Superamento emergenza: Decreto ai box, mascherine Sì o No?

O forse il testo “approvato” dal Consiglio dei Ministri n. 67 [1] bisogna di “rettifiche tecniche”,

  • richieste dell’ufficio giuridico e costituzionale del presidente della repubblica Sergio Mattarella [2],
  • oppure richieste dalla situazione epidemiologica in leggero peggioramento negli ultimi giorni.

« Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, [ha] avvertito che le mascherine al chiuso andrebbero tenute “almeno fino a giugno”: […] è probabile che una risalita dei contagi ci sarà”, con un picco “prevedibile tra giugno e luglio” », ci ha fatto sapere infatti ieri un canale Mediaset [3].

Un “suggerimento”, quello di Ricciardi, in palese contrasto colla dichiarazione del sottosegretario Andrea Costa del 18 marzo riportata su Twitter dall’account della trasmissione “Un giorno da pecora”: « dal primo maggio confermo abolizione mascherine al chiuso, ma sono sicuro che tanti italiani continueranno a portarla ».

#ugdp @CostaAndrea70 dal primo maggio confermo abolizione mascherine al chiuso, ma sono sicuro che tanti italiani continueranno a portarla#covid #pandemia

— Un Giorno da Pecora (@1giornodapecora) March 18, 2022

Andrea Costa: dobbiamo completare somministrazione 3a dose

La preoccupazione del regime sembra sia quella di costringere i doppio vaccinati alla terza dose.

Ad oggi, infatti, si sono fatti iniettare il “booster” ovvero la dose addizionale, solo 38.573.774 dei 49.332.269 soggetti vaccinati almeno con una dose ( 91,34% della popolazione over 12 ). All’appello, mancano più di 10 milioni di italiani. Molti di essi, vaccinati solo sotto il ricatto dei “certificati verdi digitali” e oggi pentiti, li stanno facendo scadere senza sottoporsi alla terza dose convinti dell’accantonamento a breve del “green pass”.

A confermare la preoccupazione del regime, ieri, è giunto un tweet del sottosegretario Andrea Costa: « Dobbiamo completare somministrazione della 3a dose per essere protetti da conseguenze gravi della malattia ».

Con fine stato d'emergenza non finisce pandemia. Dobbiamo completare somministrazione della 3a dose per essere protetti da conseguenze gravi della malattia. Però guardiamo alle prossime settimane con prudenza responsabilità ma anche con fiduciahttps://t.co/vxd22NqqD7

— Andrea Costa (@CostaAndrea70) March 23, 2022

Che Draghi, dunque, voglia tornare sui propri passi?

Forse.

Il presidente del consiglio, tuttavia, perderebbe la sua residua scarsa credibilità e rischierebbe di trovarsi contro la Corte Costituzionale che, a breve, esaminerà la legittimità dell’obbligo vaccinale anti-Covid 19 per lavorare.

–

Fonti e Note:

[1] Governo, 17 marzo 2022, “Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 67”.

[2] Quirinale, “Competenze uffici”.

[3] Tgcom24, 23 marzo 2022, “Covid, Speranza: “La pandemia non è finita, bisogna tenere le mascherine al chiuso””.

Archiviato in:Pandemia Sars-Cov-2 Contrassegnato con: Andrea Costa, Covid-19, Salute, Vaccino

Per la C.G.A. di Palermo incostituzionale l’obbligo vaccinale

23 Marzo 2022 by FronteAmpio.it 1 commento

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia (C.G.A. Palermo), l’equivalente siciliano del Consiglio di Stato, con ordinanza pubblicata il 22 marzo 2022, ha « disposto l’intera trasmissione degli atti alla Corta Costituzionale » di un procedimento che verteva sulla legittimità dell’obbligo vaccinale avviato lo scorso anno da un sanitario tirocinante.

Per la C.G.A. di Palermo due gli aspetti che appaiono incostituzionali

Il C.G.A. di Palermo, infatti, ha dichiarato « rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 4, commi 1 e 2, del Decreto Legge n. 44/2021 nella parte in cui prevede, da un lato l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e, dall’altro, per effetto dell’inadempimento all’obbligo vaccinale, la sospensione dall’esercizio dalle professioni sanitarie, per contrasto con gli articoli 3, 4, 32, 33 e 97 della Costituzione ».

Allo stesso modo, per la C.G.A. di Palermo, non appare infondata la questione di legittimità costituzionale « dell’articolo 1 della Legge 217/2019 [ la Legge Lorenzin, NdR ] nella parte in cui non prevede l’espressa esclusione della sottoscrizione del consenso informato delle ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori, e dell’articolo 4 del Decreto Legge n. 44/2021 nella parte in cui non esclude l’onere di sottoscrizione del consenso informato nel caso di vaccinazione obbligatoria, per contrasto con gli articoli 3 e 21 della Costituzione ».

In estrema sintesi, alla Corte palermitana, apparirebbero estremamente controversi:

  • tanto l’obbligo vaccinale,
  • quanto sproporzionata la sanzione della sospensione dal lavoro in caso di inadempimento all’obbligo.
  • Illogico pure estorcere un “consenso” difronte ad un obbligo di vaccinazione.

Il precedente del Tribunale di Catania

L’intero atto sembra allineato all’ordinanza del Tribunale di Catania del 14 marzo 2022 di cui abbiamo dato atto nell’articolo “Tribunale di Catania: incostituzionale sospensione senza paga?”, e che prevede anch’essa, la rimessione degli atti alla Corte Costituzionale per l’esame del Decreto Legge n. 44/2021 sull’obbligo vaccinale per il personale sanitario.

L’intero atto, firmato dal presidente Rosanna De Nictolis ed estensore Maria Stella Boscarino, è estremamente dettagliato nell’analisi – è lungo 50 pagine esatte – e non è del tutto favorevole al ricorrente, in quanto riconosce la legittimità di diverse valutazioni e decisioni del regime Draghi in merito alla situazione emergenziale causata dalla diffusione del virus Sars Cov 2.

Quindi sarà interessante valutarlo nella sua interezza, tanto nelle motivazioni, quanto analizzare l’iter logico attraverso il quale la C.G.A. di Palermo è giunta alle proprie conclusioni. Cosa che faremo com ulteriori prossimi articoli.

–

Fonti e Note:

[1] L’atto in PDF integrale: “ Ordinanza C.G.A. Palermo n. 351 del 22 marzo 2022 ” (30 MB).

Archiviato in:Studi e Documenti Contrassegnato con: C.G.A., CUB, Vaccino

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No al green pass della vergogna!

Petizione contro il "green pass della vergogna" indirizzata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.

Sì, firmo ora!
440 firme

No al green pass della vergogna

Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

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