Politiche 2018: Il PD con un programma insignificante

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Potrebbe sembrare incredibile, chi amministra nell’interesse del Popolo che rappresenta non dovrebbe soffrire di questa situazione. Eppure chi governa viene sempre penalizzato al momento del voto. Probabilmente perché ha mal comunicato i programmi in fase elettorale o forse perché non li ha rispettati, certo è che il Popolo boccia sempre i governanti.

La regola vale anche per il Partito Democratico, dato in crollo dai sondaggi.

Come se volesse disconoscere il malcontento, il partito di Renzi apre il proprio programma 2018 sostenendo che, grazie a lui, «nel giro di cinque anni il Paese si è rimesso in moto» (!?!).

Non è questa la sede per bocciare o meno l’attività trascorsa del governo Renzi-Gentiloni. Qui voglio scrivere solo del suo “nuovo” programma.

Peccato che il programma del Partito Democratico è povero di nuove misure, di interventi, ma si limita a proporre – quasi stancamente – lo “status quo”, salvo piccoli aggiustamenti.

Ne rimango deluso dato che non credo, come molti, che il Paese sia in una condizione idilliaca.

Per le pensioni? Nessuna novità.

Per la Giustizia? Il tema non è neanche nominato nel programma.

Per i lavoratori? Semplicemente per evitare il fenomeno del “dumping” – della concorrenza sleale perché sottocosto – si prevede, come lo prevede la Bonino, «un salario minimo garantito che varrà solo per chi non è coperto a un contratto nazionale».

Per il lavoro? Per incentivare l’offerta occupazione Matteo Renzi pensa a «ridurre il costo del lavoro», in particolare i contributi pensionistici dal 33% al 29%.

Per le Imprese? Estendere la detrazione fiscale da 80 euro al mese riconosciuta in atto ai lavoratori dipendenti ora anche ai titolari di partita IVA nella stessa fascia di reddito.

Per l’Ambiente? «Totale sostituzione delle auto blu, di rappresentanza, in auto verdi, ecologiche».

Un Programma sicuramente … onesto, fattibile, ma assolutamente insignificante.

Chi trovasse concrete altre proposte nel programma ufficiale depositato al Ministero dell’Interno e a me sfuggite è pregato di indicarle in commento.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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