L’ultima nata nel mondo delle chat: Teleguard

Teleguard [1], l’applicazione di messaggistica della svizzera SwissCows fondata da Andreas Wiebe, ha da poco compiuto un anno dal primo rilascio sul Google Play ( 17 gennaio 2021 ) e ha raggiunto i 100.000 download.

Nulla certamente rispetto all’ammiraglia del settore, “WhatsApp Messenger” [2], che, con i suoi 5 miliardi di download, è l’applicazione di messaggistica più diffusa al mondo .

I numeri di TeleGuard sono tuttavia sufficienti per iniziare ad attrarre la curiosità e l’attenzione degli utenti.

I concorrenti del mercato della messaggistica digitale

Indubbiamente, ovvio, il mercato della messaggistica è monopolizzato dal prodotto di Mark Zuckerberg e, a distanza, da Telegram ( oltre un miliardo di download dalla sua uscita il 6 settembre 2013 ).

Ma sono tante altre, in verità, le concorrenti di TeleGuard: Signal e Discord, ad esempio, che hanno raggiunto i 100 milioni di download ciascuna, essendo apparse sul Google Play tra le prime ( 2010 e 2015, rispettivamente ).

Poi Session e Threema ( uscita la prima nel 2020 e la seconda nel 2013, un milione di download ), Briar ed Element ( uscite rispettivamente nel 2016, 2018 e 2019, che contano oltre 500.000 download ciascuna ). Threema, l’unica con codice aperto ( open source ), tuttavia, è anche l’unica a pagamento: 3,99 euro.

Si tratta, evidentemente, nonostante Whatsapp e Telegram, di un settore di mercato particolarmente attivo.

Teleguard: perchè scegliere questa applicazione di messaggistica

Teleguard, come Session e Briar, presenta l’enorme vantaggio di non richiedere una registrazione, né il numero telefonico e né un indirizzo mail valido. Insomma, per utilizzarla non è necessario consegnare all’azienda alcun dato identificativo dell’utente. Ciò assicura un maggiore “anonimato”.

Dato che oramai tutte le citate applicazioni forniscono servizi di telefonia e video-chiamata internet o la possibilità di creare gruppi di utenti, è quella della privacy la nicchia dove maggiormente si concentra la concorrenza.

Un secondo consistente vantaggio di TeleGuard è rappresentato dal fatto che tutti i server che ricevono i dati dei messaggi sono ospitati in Svizzera circostanza che assicura il rispetto degli standard del diritto elvetico in materia di sicurezza. L’azienda garantisce, altresì, la conformità al RGPD europeo.

« Al fine di proteggere la vostra privacy, TeleGuard fa completamente a meno di statistiche e analisi dei visitatori. Dato che non raccogliamo alcun dato dai visitatori, non possiamo nemmeno determinare il vostro luogo di residenza. TeleGuard non utilizza il geo targeting », precisano.

SwissCows sostiene inoltre che « non raccogliamo log sulle connessioni. Questo significa che: non abbiamo registri sul tuo indirizzo IP, sull’orario della connessione o sulla durata della sessione. I messaggi vengono memorizzati solo fino a quando non vengono consegnati. Dopo la consegna, vengono cancellati immediatamente. In caso di mancata consegna, comunque tutti i file vengono automaticamente cancellati al più tardi dopo un mese. TeleGuard, inoltre, cripta ogni messaggio e tutte le telefonate con il miglior algoritmo di crittografia oggi disponibile: SALSA 20 ».

Non esistono attacchi noti al Salsa20, spiega Wikipedia.

In verità l’applicazione chiede, in sede di installazione il numero telefonico dell’utente ( ma è possibile collegarlo anche dopo, modificando il profilo ). Si può tranquillamente negare questo consenso, come quello del backup dei messaggi sui server di SwissCows.

Teleguard, il “costo” dell’anonimato: niente contatti dalla rubrica telefonica

L’anonimato ha un costo: non è possibile “condividere” la propria rubrica telefonica e, conseguentemente, “aggiungere” i contatti tramite il numero telefonico di ognuno.

Ci sembra pure corretto non regalare all’azienda “dati personali” di cui tu non sei titolare!

Per aggiungere amici su TeleGuard, quindi, la soluzione più semplice è quella di comunicare a ogni singolo contatto il proprio “TeleGuard ID”, un codice alfanumerico di nove cifre che identifica l’utente. Tuttavia, il disporre del codice non è sufficiente: ricevuta la richiesta, l’amico dovrà concedere l’autorizzazione ad aggiungerlo tra i contatti.

Gruppi, Canali e futura direzione di sviluppo di TeleGuard

Per aggiungere un contatto a un Gruppo, ciascuno si dovrà ottenere l’autorizzazione dal contatto. Ciò evita i tanti messaggi spazzatura che invece riceviamo quotidianamente tramite Whatsapp ( lì funziona al contrario, in verità, possiamo “bloccare” il contatto o “uscire” dal gruppo).

TeleGuard possiede anche i “Canali” ( qui si chiamano “Club” ), in stile Telegram, ai quali ci si può abbonare per seguirne gli aggiornamenti. Tuttavia, ad oggi, ne esistono solo tre!

« Al momento non è possibile commentare qui. Ma anche questa funzione sarà presto disponibile », fanno sapere sul sito web di TeleGuard.

Dalle impostazioni, è possibile proteggere ulteriormente l’accesso all’applicazione e quindi ai propri contatti e messaggi impostando un “codice di accesso” numerico di quattro cifre. E’ possibile rendere invisibile lo stato online e la ricezione dei messaggi, nascondere il nome dell’autore e/o il contenuto dalle notifiche “push”. Infine, è possibile utilizzare un “codice di controllo dei genitori” per negare l’accesso ai contenuti dei “Club”.

Diversamente da Briar, l’app consente lo screenshot. Diversamente da Session non è prevista una connessione tramite VPN.

L’applicazione è molto veloce e graziosa graficamente, ed è ancora in fase di sviluppo. Non esiste, infatti, la versione Desktop ma SwissCows assicura che « dovrebbe essere disponibile nella prima metà del 2022 », come, per fine 2022, dovrebbe essere realizzata una versione evoluta dell’applicazione: « TeleGuard Business ».

Fonti e Note:

[1] Teleguard.

[2] Il Sole 24 ore, 14 giugno 2016, “Facebook acquista WhatsApp per 19 miliardi di dollari”.

Facebook, e quindi Mark Zuckerberg, acquistarono Whatsapp per la cifra record di 19 miliardi di dollari il 19 febbraio 2014 quando l’app contava “appena” 450.000 utenti.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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