Scissione nel Partito Comunista “di Rizzo”
Quindi abbiamo un nuovo soggetto comunista. Si chiama “Costituente Comunista” ed è nato lo scorso 18 dicembre da una scissione del Partito Comunista “di Rizzo”. Il suo portavoce nazionale è Dario Leone [nella foto], sociologo e saggista abruzzese.
A Marco Rizzo contestano di essersi « piegato nella logica dell’alleanza “antisistema” che tutti accoglie, senza un’idea di società condivisa nel costante tentativo di nascondere e poi liquidare i simboli del lavoro e il nome comunista ».
Costituente Comunista: non un partito ma un collante per l’Unità dei Comunisti
« Non siamo, né mai saremo l’ennesimo partito microscopico, ma un movimento politico-culturale di scopo che da subito mette ogni suo compagno a disposizione di ciascun partito marxista – leninista, partendo dai temi e dalle lotte condivisi », precisano subito a scanso di equivoci [1].
Conseguentemente, per la neonata “Costituente Comunista” l’obiettivo resta quello di « promuovere e lottare per l’unità di tutti i Comunisti in una fase storica controrivoluzionaria e che, per tale specificità, pone l’obiettivo rivoluzionario della trasformazione socialista della società ».
Anzi secondo loro proprio « urge un profondo senso di responsabilità che conduca tutti i comunisti in una casa comune ».
Giambarba: Marco Rizzo s’è alleato con l’estrema destra
Tra i primi ad aderire anche Michele Giambarba, molisano, che, nella sua lettera di dimissioni dal Partito Comunista “di Rizzo”, ha tenuto a sottolineare: « il PC ha intrapreso un “esperimento” costruendo un’alleanza anomala, mal digerita da gran parte dei nostri militanti che in varie zone d’Italia, loro malgrado, hanno condiviso tale esperienza assieme a soggetti di estrema destra » [ Ancora Italia, NdR ].
Le parole di Giambarba esprimono amarezza quando è costretto a rivelare come Rizzo abbia definito « la bandiera rossa diventa “una coperta di Linus” [evidentemente da lasciare a casa] ».
Pesanti poi le accuse di Giambarba secondo le quali dentro il Partito Comunista si starebbe per svolgere un Congresso « preconfezionato dal retrogusto “monarchico” che porta il partito in un baratro profondissimo ».
L’ex segretario regionale molisano del PC scende più in dettaglio nell’accusa: « sezioni e federazioni che spuntano come funghi e che, non faccio fatica a immaginarlo, saranno tutte propense verso Italia Sovrana e Popolare ».
Da qui, il necessario passo delle dimissioni.
Giunge quindi troppo tardi il cambio della guardia nel PC tra Marzo Rizzo e Alberto Lombardo [3] che, d’altro canto, sembra essere intenzionato a proseguire il proprio cammino dentro/a fianco a “Ancora Italia Sovrana e Popolare” [4].
Dopo il discreto successo elettorale, l’area dell’ex Italia Sovrana e Popolare, dopo quelli di “Riconquistare l’Italia” – che hanno abbandonato al momento il progetto [5] – continua a perdere pezzi.
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Fonti e Note:
[1] Controvento, 20 dicembre 2022, “Costituente Comunista, ecco l’appello verso l’unità”.
[2] Controvento, 19 dicembre 2022, “PC: Michele Giambarba lascia: nasce la costituente comunista”.
[3] FronteAmpio, 22 gennaio 2023, “PC, cambio della guardia: da Rizzo a Lombardo”.
[4] FronteAmpio, 22 gennaio 2023, “Lombardo (PC): non basta sventolare la bandiera”.
[5] FronteAmpio, 31 dicembre 2022, “Muore Italia Sovra, nasce Ancora Italia Sovrana“.
Non ci voleva molto a capirlo ma se adesso lo dicono pure quelli del PC (ex) ci sono i crismi dell’ufficialità.
Il PC sta facendo all’estremo quello che PD & Co. stanno facendo al centro. Rovinano la nostra reputazione mettendo simboli e nomi di sinistra a servizio di politiche di destra. Ciò è molto grave e andrebbe affrontato.