“Fronte Ampio” è un luogo di libera e plurale espressione del pensiero.
“Fronte Ampio” tratta temi sociali e politici d’attualità italiani, ma anche quelli internazionali, specie se, in qualche maniera, interconnessi con i fenomeni nazionali.
Non ha una propria Verità assoluta. La Verità spesso, come due mezze mele, sta un pò in entrambe le parti.
Nessuno, quindi, vuole imporre un Pensiero Unico.
“Fronte Ampio”, anzi, sollecita espressioni anche divergenti per ricercare poi, nel dibattito conseguente, quella mediazione che raccolga il consenso di tutti.
Quindi può pubblicare contenuti originali chi si ritiene libertario, chi, invece, ambientalista, umanista o, ancora, socialista.
“Fronte Ampio” non ha un Capo, né un Direttore Responsabile.
Non avendo, questo blog, un aggiornamento periodico, infatti, in base alla legge n. 62 del 2001, non può essere considerato una “testata giornalistica” e quindi soggetto a questa burocrazia illiberale.
C’è un soggetto che ha registrato il “dominio” internet e ne è, quindi, proprietario.
Nessuno, qui, è al di sopra di alcun altro.
Quanto scritto impegna esclusivamente e personalmente l’Autore, sotto ogni punto di vista.
L’Autore, peraltro, s’impegna a escludere un uso del mezzo che possa essere, in qualche maniera, essere inteso come “attacco personale” al pensiero o alla condotta altrui, dovendosi intendere il dibattito nei termini di una discussione socio-filosofica astratta.
Gli Autori si riconoscono nei Valori fondanti il “Diritto Umano Universale” e, quindi, nello specifico nella “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 e nelle precedenti più alte espressioni del pensiero illuminista.
Gli Autori, altresì, difendono i Valori sostanziali espressi dalla “Costituzione Italiana”, nella sua forma originale pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 27 dicembre 1947, n. 298.
L’unico forte invito agli Autori è quello di contenere i propri “post” nella misura di circa 1.500 battute, spazi inclusi ovvero circa 250 parole [ ogni wordprocessor è dotato di apposito strumento di “conteggio parole” ], al fine di non abusare di un mezzo di comunicazione che, per sua natura, e per l’uso mobile sempre più frequente che se ne fa, stancherebbe il lettore.