Politiche 2022: Unione Popolare, un programma governista

L’Italia di cui abbiamo bisogno” è il pomposo titolo del programma firmato dall’ex magistrato ed ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris per “Unione Popolare”, il contenitore elettorale che include sostanzialmente Potere al Popolo e, soprattutto, Rifondazione Comunista.

Con tale programma, sostiene De Magistris, vogliamo « aprire la strada a un’Italia più giusta che guarda al futuro: in prima linea nella lotta alla crisi climatica, per una vita degna e una società libera ».

Unione Popolare, Lavoro: 1 milioni di assunti nel settore pubblico

Nell’area lavoro, la proposta prevede la « introduzione di un salario minimo legale di almeno 10 euro lordi l’ora, riduzione degli orari di lavoro [ senza esplicitare l’obiettivo, NdR] e, l’assunzione di 10.000 ispettori del lavoro ».

Alcune proposte non ci convincono e si sembrano, piuttosto, delle “sparate” di numeri ad effetto, alla Berlusconi per intenderci: « Piano di assunzioni da 1 milione di persone nel pubblico impiego, aumento delle pensioni minime a 1000 euro al mese, programma di costruzione di 500.000 nuovi alloggi pubblici per affrontare la grave carenza di case a canone sociale »!

Un invito a creare una “gambapensionistica privato-assicurativa ci sembra poi la proposta del « tetto massimo alle pensioni alte ».

Un occhio di riguardo all’elettore di destra può sembrare anche il « sostegno alle imprese che assumono giovani ».

Nell’area pace, presunta punta di diamante della proposta di Unione Popolare, positivamente si chiede lo « Stop immediato dell’invio di armi a tutti i paesi in guerra e ritiro dei soldati all’estero ». Altresì, « il superamento della NATO » e, al contrario, il rafforzamento dell’ONU.

Unione Popolare, Salute: più dentiere per tutti

Nell’area salute, la novità (!) delle proposte di De Magistris è rappresentata dal « lancio di un servizio di cura dentale pubblico che garantisca cure a prezzi economici, e gratuite per le fasce meno abbienti della popolazione ». In verità, in teoria esiste.

Unione Popolare, Saperi: più psicologici per tutti

Nell’area dei saperi, Unione Popolare propone, in particolare, la « eliminazione delle classi pollaio (non oltre 20) e conseguente aumento del personale docente e tecnico-amministrativo, con previsione del medico e psicologo scolastico ». Ma anche « libri gratis fino al termine delle scuole superiori. Mezzi pubblici gratis fino a 18 anni. Cinema e teatro gratis fino a 18 anni ». Probabilmente con la conferma del sistema dei “bonus”.

Unione Popolare, Ecologia: più soldi alla FIAT

Nell’area ecologica, quindi, De Magistris sostiene la « elettrificazione di tutto il trasporto pubblico ». Poi sostiene una « legge nazionale per portare a zero il consumo di suolo ». Qui infine pretende la « istituzione del Garante Nazionale dei Diritti degli Animali ».

Tuttavia, senza coerenza alcuna, si torna a sostenere la « istituzione di un fondo per l’automotive per rivitalizzare l’intera filiera ».

Unione Popolare, Tasse: più tasse per tutti

Sul lato fiscale, Unione Popolare propone i soliti cavalli di battaglia della sinistra: « introduzione di una tassa sul patrimonio partendo da una soglia di un milione di euro e aumento dell’imposta sulle successioni e sulle donazioni ». Erroneamente, però, non ne finalizzano gli introiti.

Unione Popolare, Libertà: processi più veloci e certezza della pena

Sul lato delle Libertà, quindi, le proposte politiche vanno dalla « abrogazione delle leggi Salvini-Conte e Minniti-Orlando che criminalizzano il conflitto sociale e la povertà » allo « stop all’abuso della custodia cautelare e certezza della pena ». Tra le altre misure ipotizzate: il sostegno ad un eventuale futuro nuovo DDL Zan, ad una legge sull’eutanasia legale, a « misure a sostegno della piena applicazione della legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza », il « non rinnovo del Memorandum Of Understanding con la Libia » che costringe alla schiavitù i migranti.

Il tema della democrazia diretta è, infine, liquidato con « promuovere forme di partecipazione dal basso, anche in forma consultiva e digitale ».

Si tratta insomma di proposte quasi tutte condivisibili per il popolo della sinistra.

Proposte di una forza che vuole sedere al tavolo del governo.

Quindi niente sogni, niente fugaci sguardi alla lotta al capitalismo, un programma che, in buona parte, potrebbe andare bene anche per il Partito Democratico.

Incomprensibile allora perché Potere al Popolo e Rifondazione Comunista non abbiano deciso di far parte della coalizione di Letta assieme magari a Verdi e Sinistra Italiana.

Fonti e Note:

Tratto da sito web “Unione Popolare“.

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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3 risposte

  1. Falian West ha detto:

    PD = pro guerra, pro invio armi in Ucraina, pro aumento spese militari.
    UNIONE POPOLARE = contro la guerra, contro l’invio di armi, contro l’aumento delle spese militari.

    E’ incomprensibile come l’autore di questo articolo non si sia accorto di queste profonde differenze che di fatto impossibilitano l’unione di queste due forze politiche.

  2. Natale Salvo ha detto:

    Gentile lettore, esiste la differenza tra i programmi tra i partiti di governo ( PD, Lega, Forza Italia, M5S ) e quelli “anti sistema” o Unione Popolare. Questi ultimi sono tutti contro la guerra in Ucraina. Tuttavia un programma non si valuta solo su un punto. E’ chiaro che il programma di UP sia di tipo “governista”, se vuoi concreto, ma vuoto di ogni connotazione rivoluzionaria, anti capitalista.

  3. Nicolò Vignanello ha detto:

    Non capisco le novità, nel pubblico impiego davvero ci saranno tantissime assunzioni per un fatto umano: dopo trent’anni di stop alle assunzioni ovvio che i dipendenti pubblici scarseggino. Difatti si stanno svolgendo decine di concorsi.
    Per il resto c’è differenza tra chi vuol riformare il sistema è chi lo vuole cambiare.

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