Covid, Speranza ammette : Solo 323 posti di terapia intensiva occupati !

Camera-Deputati

Un dibattito, quello di stamani alla Camera dei Deputati, che aveva per oggetto la relazione del ministro della salute sulla proroga dello “stato di emergenza” sanitaria post-Covid, che s’è tramutato in una farsa quando, alla fine, al momento di votare, si è constatata l’assenza del numero legale.

Il ministro Roberto Speranza ( Liberi e Uguali ) aveva iniziato la sua relazione con delle grida di allarme : « Durante l’estate eravamo arrivati ad avere trenta persone in terapia intensiva, oggi siamo a 323 persone [ su 8.000 posti letto disponibili, NdR] ».

L’esponente governativo ha quindi ufficializzato che il Governo delibererà la nuova proroga lo “stato di emergenza” sino al prossimo 31 gennaio ed emetterà l’ennesimo DPCM – il diciasettesimo sembra – nel quale sarà incluso l’obbligo indiscriminato di porto di mascherina all’aperto.

Speranza, per spiegare la proroga dei provvedimenti, ha ripetuto la poesia elementare alla quale oramai siamo abituati :

« L’Italia in questo momento abbia un piccolo vantaggio rispetto agli altri Paesi europei e lo dicono i numeri certificati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’ECDC, ma questo vantaggio non può essere sprecato […] : noi dobbiamo continuare su quella linea della prudenza ».

Piccate le repliche dei deputati.

L’on. Guido De Martini (Lega Nord), nel suo intervento, ha accusato il Governo di non rispettare nel metodo il Parlamento, il Massimo consesso politico : « Venite a comunicarci il contenuto di decisioni già prese, decisioni che dovrebbero formarsi qui e invece si formano altrove; noi non sappiamo dove, come e quando. Per l’ennesima volta ci avete tagliato fuori anche da quest’ultimo DPCM. Il provvedimento entra in vigore domani e voi puntualmente venite in Parlamento oggi, all’ultimo secondo, per comunicarci quello che avete già deciso ».

La Destra : non siamo in emergenza, non serve lo “stato di emergenza”

In merito, il medico-oculista sardo De Martini ha evidenziato come « siamo oltre i 100 mila tamponi, quindi il paio di migliaia di malati che troviamo sono relativi anche al numero dei tamponi. Di più: una gran parte di questi che troviamo sono dei pazienti asintomatici. Per dire cosa? Che quello che ci deve guidare, secondo me, è un dato fondamentale, cioè il numero dei malati che abbiamo in terapia intensiva ».

« In questo momento il numero dei malati in terapia intensiva è pari a circa 300 in Italia, quindi, rispetto alla nostra possibilità di capienza – 8 mila posti – siamo molto al di sotto. Sulla definizione dello stato di emergenza, quindi, noi siamo contrari; […] perché in questo momento non c’è un’emergenza, cioè possiamo tranquillamente provvedere con gli strumenti ordinari », ha concluso il deputato della Lega Nord.

A dare man forte a De Martini, sicuramente in maniera involontaria, è intervenuto l’esponente dei Cinque Stelle campano Nicola Provenza.

Quest’ultimo, medico-gastroenterologo, ha sottolineato il dato essenziale : « La composizione percentuale dei casi attualmente positivi si mantiene costante. Mediamente – questi sono i dati – il 93-94 per cento sono asintomatici o oligosintomatici [1]; i pazienti ricoverati con sintomi rappresentano il 5-6 per cento del totale; quelli in terapia intensiva lo 0,5 per cento ».

Il deputato Provenza ha proseguito mostrando qualche dubbio sulla decisione di obbligare all’uso della mascherina : «Noi pensiamo che la popolazione vada proprio incoraggiata [non obbligata, NdR] a indossare le mascherine in situazioni specifiche secondo alcuni criteri, chiarendo quali sono i vantaggi che offre questa pratica ma tenendo conto – e devo dire anche questo con molta chiarezza – della densità della popolazione: una cosa è una strada di una città affollata – consentitemelo – ma altra cosa è una strada di campagna ». L’obbligo di mascherina potrebbe « alimentare un falso senso di sicurezza ». «Non trascurerei, poi, tutte le problematiche legate allo smaltimento delle mascherine », ha concluso il parlamentare grillino.

Francesco Paolo Sisto (Forza Italia), avvocato penalista e docente universitario pugliese, è poi ritornato sull’inopportunità della proroga dello “stato di emergenza” decisa dal Governo Conte : « L’emergenza non è una prospettiva ma è uno status: è indispensabile verificare che ci sia una situazione di emergenza per poter legittimare una proroga ». Sisto ha quindi denunciato che « sotto la specie dell’emergenza, si sono consumati i più gravi attentati alla democrazia e anche alla democrazia parlamentare ».

« Quanti DPCM sono stati utilizzati per comprimere le libertà personali, molto spesso semplicemente per rispondere a una domanda di sopravvivenza quotidiana del Governo? Noi siamo preoccupati, da questo punto di vista, di un utilizzo esorbitante, illegittimo del DPCM, semplicemente per offrire risposte e superare i controlli parlamentari del Presidente della Repubblica e della Corte costituzionale », ha concluso l’esponente berlusconiano.

Il dibattito sull’app Immuni : Importante o costosa e inutile ?

Luca Nervo Rizzo (PD), persona che, a giudicare la biografia presente su Wikipedia, non ha mai lavorato al di fuori della politica, è intervenuto nel dibattito per « sostenere con forza la prevenzione vaccinale antinfluenzale […] e di far percepire l’importanza dello strumento di tracciamento telematico dell’App Immuni ».

A proposito dell’app Immuni, Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia), altro politico di professione, è stato caustico : « è molto irresponsabile che ancora non ci abbiate detto quanto è costata questa app in termini di consulenze, di pubblicità, di sponsorizzazioni, di prebende agli amici degli amici ».

« Mi fa un po’ ridere – ha proseguito il fiorentino Dolzelli – che lei [il ministro Roberto Speranza, NdR] viene qui a dirci che Immuni è stato un successo quando l’ex Ministro della Salute [Beatrice Lorenzin, ora colpita dal Convid-19, NdR], che oggi siede in maggioranza, era uno di quelli che non ha nemmeno scaricato Immuni ! Massima solidarietà ma questo successo di Immuni è tutto da dimostrare ».

Sgarbi : Mascherina all’aperto ? Una completa idiozia !

In conclusione di questa rassegna, mi sembra interessante citare anche l’intervento dell’on. Vittorio Sgarbi :

« Obbligare all’uso delle mascherine all’aperto tutti e senza riguardo per la distanza interpersonale è, scientificamente parlando, una completa idiozia e tutti quelli che capiscono un briciolo di epidemiologia e virologia lo sanno benissimo. Occorre individuare i rischi reali e non esagerarli, con una psicosi collettiva che impone agli italiani la paura di camminare da soli in un bosco. C’è qualcosa di folle! ».

« L’idea che la prevenzione sia il nome che si dà alla repressione, all’idiozia e alla minaccia di nuovi provvedimenti è tutta nelle parole del segretario del PD Zingaretti, che ha detto “toglieremo dalla vita sociale coloro che sono positivi” », ha concluso Sgarbi.

La maggioranza non ha battuto ciglio e si prepara a – per dirla come l’on. Guido De Martini – a fare quel che aveva già deciso di fare.

Viva l’inutile dibattito democratico, quindi.

Note :

[1] oligosintomatici (o paucisintomatici ) sono coloro nei quali « non si producono sintomi di rilievo, al punto da passare la malattia del tutto inosservata o da essere tutt’al più attribuita ad un lieve malessere passeggero o al peso degli anni ».

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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Una risposta

  1. Sandro ha detto:

    La vera emergenza in questo momento è il Continuo e sproporzionato messaggio mediatico che non ha altro effetto di provocare panico e paura nella popolazione e sempre più frequenti casi di malasanità, ci sono casi in cui agli infartuati come primo trattamento vengono imposti tamponi, siamo ai limiti della fantascienza ma purtroppo realtà…

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