Smart City e Smart Control Room: il controllo è totale!

Smart City. Città “intelligenti”. Sembra il regno del benessere, ma potrebbe anche essere l’impero del male e della distopia: vedi ad esempio con la “Smart Control Room” (SCR) di una smart city.

Un futuro che è già oggi, almeno a Venezia.

« La centrale è stata realizzata con tecnologia di TIM, ed è un pilota che ha permesso di mettere a punto un modello che è già stato replicato in altri posti d’Italia » [1] ( Firenze, Torino, Bari, Matera, etc. ).

La Smart Control Room: ecco come funziona

All’interno della “Smart Control Room” circolano dati di ogni genere, spiega Dagospia: « Sembra di entrare in un film di fantascienza » [2].

« La parete è tappezzata di monitor che inquadrano i punti nevralgici del centro storico, ci sono tabelle, grafici. (…) Una sorta di grande sentinella che sorveglia Venezia attraverso un centinaio di monitor capaci di restituire le immagini di 360 telecamere e 40 contatori di persone piazzati su ponti, calli, canali, dove transitano i turisti. La cui presenza viene rilevata attraverso l’accesso alle celle telefoniche » [2].

Informazioni che, presto, potrebbero essere integrate dalle telecamere dei droni per la sorveglianza.

« Su una parete della smart control room c’è un grande videowall contenente qualche decina di schermate diverse. Alcune mostrano in diretta le immagini a 25 fotogrammi al secondo che arrivano da circa 600 telecamere. A loro volta ognuno davanti a tre schermi ciascuno, siedono fino a un massimo di otto addetti, ognuno con compiti e livelli di accesso diversi » [4].

Un sistema che, volendo, può consentire di « procedere all’identificazione » [2] di un soggetto che abbia commesso un’infrazione e sanzionarlo.

La sorveglianza di massa parte dagli smartphone

Ma anche di scoprire che « esistono migliaia di posti letto che eludono il fisco e [soggetti che] andrebbero stanati: … secondo i dati dei telefoni cellulari ci sarebbero circa 20.000 turisti in più che hanno soggiornato in Laguna, turisti dei quali non esiste traccia ».

« Una serie di modelli di machine learning, poi, aiutano … anche a fare previsioni su quello che potrebbe succedere ».

« Il progetto potrà inoltre prevedere la possibile integrazione con altri sistemi di monitoraggio esistenti, quali quelli di aeroporto, porto, ferrovie, Anas, rete autostradale, Mose e sistema museale », spiegano dal Comune di Venezia [3].

« Serve a studiare, e se possibile prevedere, certi comportamenti di residenti e turisti; il tipo di attività che si possono svolgere grazie alla Smart Control Room è “abbastanza immenso”; secondo Simone Venturini, assessore al Turismo, è “un controllo totale” », riporta il Post [4].

« Gran parte di ciò che ha a che fare con gli spostamenti delle persone è gestito invece attraverso i dati provenienti dalle celle telefoniche a cui si agganciano i telefoni cellulari di residenti, pendolari e turisti. “Acquisiamo dall’operatore telefonico i dati derivanti dal traffico che ciascuna sim produce quando si collega con l’antenna” ».

Un sistema che integra tecnologie quali « 5G, Internet of Things, Big Data Analytics, Artificial Intelligence e Cloud Computing ».

« Il tempo permetterà la creazione di serie storiche e l’elaborazione di sistemi previsionali sempre più attendibili per supportare l’operato dell’amministrazione … per analisi predittive » [5].

Fonti e Note:

[1] Dday, 28 aprile 2022, Roberto Pezzali, “Con Venezia “smart city” emergono gli evasori fiscali. Come funziona la Smart Control Room”.

[2] Dagospia, 16 maggio 2022, Andrea Pasqualetto – Corriere della Sera, “Venezia si affida al Grande Fratello per salvarsi dal turismo selvaggio”.

[3] Comune Venezia, 30 dicembre 2018, “I passi per arrivare alla “Smart Control Room”: la sede e la parte tecnologica del progetto realizzati entro il 2019”.

[4] Il Post, 10 giugno 2022, “La stanza dove si vede tutto quello che succede a Venezia”.

[5] Forum PA, 25 febbraio 2021, Mauro Tommasi, “Smart Control Room: come funziona il cervello digitale di Venezia”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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