Senato, Difesa: Il governo propone aumentare il numero dei droni

droni: il MQ-9 Reaper

Il Governo avrebbe programmato «l’acquisizione di aeromobili a pilotaggio remoto con peso al decollo di 1500 chilogrammi in grado di operare sino a 14.000 metri di altezza per un massimo di 24 ore». Lo schema di decreto è all’esame della Commissione Difesa del Senato. Si tratterebbe di 10 sistemi di pilotaggio e 20 velivoli, con relativo supporto logistico e addestrativo che sarebbero forniti da Piaggio Aerospace (società che di italiano ha il nome ma di proprietà di un fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti). Per 15 anni i costi sono stimati in circa 766 milioni di euro. In capo all’Italia è prevista una penale, in caso di recesso, per un importo pari a quasi il 75 per cento della commessa.

Lo scorso 13 marzo, il relatore Mario Turco (Cinque Stelle), tarantino, docente di ragioneria, ha espresso dubbi sul progetto d’investimento: «il programma appare carente in relazione al calcolo della convenienza economica. Non vi sono infatti confronti con altri prodotti simili e con altre modalità di acquisizione basate sul leasing ovvero sul noleggio (ampiamente utilizzate, per contro e a titolo di esempio, in Germania). Inoltre l’Italia avrebbe già operativi 13 aeromobili a pilotaggio remoto di produzione americana (denominati “Predator”), di cui solo per 5 di essi sarebbe prevista la sostituzione per sopravvenuta obsolescenza e che vantano un costo unitario di circa 20 milioni di euro a fronte dei 38,3 di quelli destinati a sostituirli».

Il senatore e bancario genovese Vito Vattuone (Partito Democratico), al contrario, ha posto l’accento sulla «particolare rilevanza che il programma riveste per il Paese, sia in relazione allo sviluppo di nuove tecnologie, sia in relazione ai profili occupazionali, che potrebbero arrivare a comprendere, includendo anche l’indotto, circa 2000 posti di lavoro». D’accordo con collega del Partito Democratico si è dichiarata la senatrice e giornalista romana Isabella Rauti (Fratelli d’Italia) sia in riferimento alle «indubbie ricadute positive da un punto di vista occupazionale» quanto per «valorizzare l’industria italiana in un settore dall’alto valore aggiunto» (probabilmente non ha compreso che la Piaggio non è un’industria italiana, NdR).

Per altro verso, a sostegno del programma militare anche il senatore Andrea Causin (Forza Italia), presidente del patronato ACLI di Venezia nonché imprenditore del settore energetico e dei rifiuti, per il quale «la tecnologia a pilotaggio remoto rappresenta un pilastro portante della futura difesa aerea, al punto che anche in ambito NATO si sarebbero sollecitati i Paesi a raggiungere sul punto una sostanziale autosufficienza».

Per il senatore ex Cinque Stelle Maurizio Buccarella, avvocato leccese, «andrebbe valutata attentamente la possibilità di ricorrere a scelte alternative che fanno perno, tra l’altro, su sistemi d’arma già collaudati e meno onerosi». Per Buccarella, inoltre, «le considerazioni svolte in relazione ai profili occupazionali del programma non possono costituire un elemento determinante in relazione alle esigenze di difesa del Paese».

Il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia) ha sottolineato di aver «sempre sostenuto le scelte strategiche italiane in materia di difesa, a cominciare dalle missioni internazionali» (!).

Tutte discussioni inutili, probabilmente.

Il sottosegretario del Ministero per lo sviluppo economico, Crippa, la scorsa settimana, tuttavia ha segnalato l’intenzione del Governo relativa a una rimodulazione del programma, incentrata sull’acquisto e sull’evoluzione tecnologica del drone P1-HH (comprendente quattro sistemi di pilotaggio remoto), con un impegno finanziario non eccedente i 250 milioni di euro.

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *