Meloni: Subito presidenzialismo, poi le “colonie”

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Davanti un’Aula della Camera che, dai posti che ospitavano i suoi camerati, faceva giungere scroscianti applausi, Giorgia Meloni, nuova leader della Destra e neo incaricata presidente del consiglio, ha illustrato il suo “libro dei sogni”, il programma dei prossimi cinque anni di governo del Paese.

Nell’immediato, naturalmente, il governo promette interventi per creare « un argine al caro energia » ad arte creato proprio dagli speculatori che questo nuovo governo ben rappresenta.

Subito dopo sarà avviata la riforma più importante: una riforma costituzionale che « consenta all’Italia di passare da una “democrazia interloquente” a una “democrazia decidente” ». « Vogliamo partire dall’ipotesi di un semipresidenzialismo sul modello francese », ha spiegato.

In altre parole, il sogno della destra: fine del governo “collettivo” di stile “comunista” e Paese a guida leaderistica ed autoritaria. Un ritorno al ventennio cui tanto la Destra è pubblicamente legata.

Sempre nel campo istituzionale Meloni ha assicurato che intende « dare seguito al processo virtuoso di autonomia differenziata ».

Con Giorgia Meloni l’Italia punta al neo-colonialismo in Africa

Ma è il neo colonialismo a legare il governo Meloni al passato: « ci piacerebbe – ha affermato la neo presidente del consiglio – recuperare finalmente, dopo anni in cui si è preferito indietreggiare, il ruolo strategico che l’Italia ha nel Mediterraneoper contrastare il preoccupante dilagare del radicalismo islamista, soprattutto nell’area subsahariana ».

Nella corsa alla “natalità” ovvero all’aumento dell’indice riproduttivo delle “femmine”, obiettivo anch’esso che ricorda il ventennio, il governo punterà a « conciliare i tempi casa-lavoro sostenendo i comuni per garantire asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura dei negozi e degli uffici ».

Meloni come una novella Robin Hood al contrario

Come una Robin Hood al contrario, il governo Meloni promette di togliere il reddito di cittadinanza ai poveri per dare ai ricchi il taglio tasse.

Si comincia, spiega la leader, dalla necessità – per far fronte all’inflazione giunta all’11,1% su base annua – di « accrescere il reddito disponibile delle famiglie, partendo dalla riduzione delle imposte sui premi di produttività, dall’innalzamento ulteriore della soglia di esenzione dei cosiddetti fringe benefit ».

Si prosegue, tra gli obiettivi annunciati, con la « all’estensione della tassa piatta per le partite IVA dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato » e il « taglio di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori per alleggerire il carico fiscale delle prime e aumentare le buste paga dei secondi »

Meloni contro gli ultimi: poveri, carcerati e migranti

Il quadro “redistributivo” al contrario si completa con l’attacco al « reddito di cittadinanza » che sarà garantito solo « a chi privo di reddito ha figli minori di cui farsi carico ». Gli altri accettino di fare gli schiavi per un tozzo di pane o morire di fame.

Il nuovo governo promette anche guerra contro « l’ambientalismo ideologico » e la “criminalità” con investimenti a favore di « un nuovo piano carceri ».

Altri “criminali” verso i Meloni si proporrà di intervenire in sede europea sono gli immigrati. La proposta è quella annunciata da Simone Di Stefano di CasaPound nel 2018: « blocco delle partenze dei barconi dal Nordafrica, accompagnato dalla creazione sui territori africani di hotspot gestiti da organizzazioni internazionali, dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto a essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l’ha ».

Fonti e Note:

[1] Camera, “Resoconto stenografico dell’Assemblea Seduta n. 4 di martedì 25 ottobre 2022”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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