Politiche 2018, Comunisti: divisi ma con programmi comuni

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Ancora una volta la diaspora comunista non si ricompone e, nelle prossime politiche, sulla scheda elettorale troveremo due Liste a difendere gli interessi della classe dei lavoratori.

Partito Comunista

Il programma delPartito Comunista” guidato da Marco Rizzoè incompatibile con la permanenza dell’Italia nell’Unione Europea e nella NATO che sono strumenti nelle mani del grande capitale finanziario”. E’ previsto, altresì, “l’uscita dell’Italia dell’Euro” e “la chiusura delle basi americane e NATO sul territorio italiano, il ritiro delle truppe italiane in missioni NATO e ONU in territorio straniero”.

Il programma, in concreto, a favore dei lavoratori, prevede: il “salario minimo di 10 euro/ora; l’orario di lavoro a 32 ore settimanali; il ripristino della scala mobile; il ripristino dell’art. 18 e l’estensione dello Statuto dei lavoratori anche alle aziende al di sotto dei 15 dipendenti, il divieto di esternalizzazione dei servizi”.

In tema di pensioni, il Partito Comunista lotta per “l’età pensionistica a 60 anni”.

I precedenti obiettivi sarebbero finanziati da una “web tax al 20%” (contro l’attuale 3%) sui profitti realizzati “dai grandi colossi del web”, con “l’aumento della tassazione dei profitti da speculazione finanziaria”, “la tassazione dei grandi patrimoni individuali (oltre 3 milioni di euro)” e con “la cancellazione del vincolo del pareggio di bilancio”.

Inoltre il Partito lotta per “assicurare a tutti il diritto alla casa” anche coll’esproprio “senza indennizzo” dei patrimoni immobiliari “delle banche, delle assicurazioni, della Chiesa”.

Sinistra Rivoluzionaria

I temi sostenuti dal programma dell’alleanza tra “Partito Comunista dei Lavoratori” guidato da Francesco Grisolia e “Sinistra Classe Rivoluzione” guidato da Alessio Marconi sono gli stessi di quelli del “Partito Comunista”.

In particolare, in aggiunta, si segnalano la “nazionalizzazione del sistema bancario, senza indennizzo per i grandi azionisti”, il “contrasto frontale al lavoro nero, le aziende che ne fanno uso devono essere espropriate”, “abolizione delle agenzie interinali e il ritorno al collocamento pubblico”, “nazionalizzazione delle reti di trasporto, telecomunicazione, energia, acqua e ciclo dei rifiuti”.

Mentre i primi evitano di citare l’argomento, “Sinistra Rivoluzionaria” si schiera chiaramente anche al fianco dei lavoratori stranieri: con la “cittadinanza italiana per tutti i nati in Italia”, “Cittadinanza dopo 3 anni per chi ne faccia richiesta”, “diritto di voto per chi risiede in Italia da un anno”.

Per il resto, si segnala “l’abolizione dell’obiezione di coscienza del personale medico”, “l’abolizione delle leggi repressive del consumo di stupefacenti”, il “salario operaio per i funzionari sindacali”, “l’abolizione del Concordato e dell’8 per mille. Nessun finanziamento pubblico per le confessioni religiose”.

La Lista “Potere al Popolo” presentando un programma per nulla rivoluzionario non può essere considerata tra quelle di Estrema Sinistra rivoluzionaria.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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