L’Europa s’arrenda, l’ISIS ha vinto!

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Parigi, Bruxelles, Nizza. Sono solo alcune delle “battaglie” più eclatanti della guerra fra l’Occidente e lo Stato Islamico (ieri Al-Qaeda, oggi l’ISIS). Poi c’è Dacca, e poi ancora tanti altri casi meno pubblicizzati sui media italiani.

Se lo Stato Islamico (ISIS) aveva come obiettivo quello di seminare il panico nella vecchia Europa, allora dobbiamo ammettere che c’è riuscito!

L’ISIS incute terrore in Belgio

Polizia-BelgioDue episodi di questi giorni, avvenuti in Belgio, sono a certificare la paranoia terroristica da un lato e securitaria dall’altro che sta avvolgendo l’Europa. Un terzo, minore, l’ho vissuto personalmente in un mio recente soggiorno a Charleroi (Belgio). Si tratta di casi che potrei definire esilaranti, in altri periodi.

Dal ragazzo che si aggirava in maniera “sospetta” (in cappotto) a Bruxelles e che ha comportato il blocco della città per oltre cinque ore botti-petardiprima di scoprire che fosse un ricercatore universitario che stava studiando i wi-fi [la notizia su LeSoir.be], alle “bombe” (in realtà dei piccoli petardi) esplose in piazza a Liegi per gioco da dei ragazzini che han comportato un fuggi fuggi generale ed accurate indagini [la notizia su LaMeuse.be]… alla polizia che mi ferma a Charleroi per le mie foto “sospette” all’architettura di quella città …

L’ISIS ha vinto: in Europa terrore e riduzione libertà

Quello che qui voglio spiegare è chiaro: se l’ISIS ha centrato il suo obiettivo terroristico ha vinto! Ed ha vinto perchè ha costretto i governi “democratici” europei a limitare le libertà democratiche di ognuno di noi per “combattere” il terrorismo.

donna-ISISA noi europei non resta, quindi, che ammettere la sconfitta, consegnare i nostri Paesi e sperare nella benevolenza dei nuovi governanti (onestamente dopo i danni causati da i vari Berlusconi, Monti e Renzi, non posso credere che un qualsiasi Capo dell’ISIS possa fare di peggio in Italia).

C’è qualche donna che già mi ha risposto di temere che le verrà imposto di vestirsi decentemente e magari pure col velo, di non mangiare carne di maiale e non bere birra, di uscire di casa se non accompagnata da marito, genitore o fratelli e vietato di guidare l’auto.

Penso che non sono queste le importanti conquiste liberati che dobbiamo temere di perdere!

Penso che abbiamo già perso molto di più, in realtà:

  • la libera circolazione (il trattato di Schengen sempre più spesso sospeso),
  • la segretezza della corrispondenza (le nostre telefonate e mail personali, le nostre ricerche su Google o “aggiornamenti di stato” su Facebook sempre più intercettate da polizia e servizi in violazione di Privacy e Costituzione),
  • la libertà di pensiero e di espressione (coi tribunali sempre più pieni di processi a chi s’arroga il diritto di pensare).

In Francia, come è forse noto, da mesi vige lo “Stato di Emergenza” termine che sott’intende ad un aumento indiscriminato dei poteri della polizia a danno dei diritti e delle libertà individuali o collettive.

Contro l’ISIS una sola strada possibile: Arrediamoci!

220px-Quintus_Horatius_FlaccusQuindi, arrendiamoci. Riconosciamo la sconfitta. Forse né avremo più pace e serenità. A chiederlo credo che non sia solo io, siamo oramai in molti, come – ad esempio – Jonathan Dehoust, uno studente universitario belga [come riporta LeVif.be].

Ricordiamoci del detto di Quinto Orazio Flacco: “Graecia capta ferum victorem cepit “ ovvero “La Grecia conquistata dai romani, conquistò il selvaggio” cioè “Roma conquistò con le armi la Grecia, ma questa con la lettere e le arti riuscì ad incivilire il feroce conquistatore rozzo ed incolto”.

Possiamo stare tranquilli quindi, salvo che pensiamo che la nostra cultura (le lettere e le arti) non siano poi così elevate da incivilire i conquistatori dell’ISIS.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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