Tomas Hirsch: Un nuovo Umanesimo di Dignità e Libertà

Per il Nuovo Umanesimo, il nucleo della dignità umana sta nella sua libertà. Non stiamo certo parlando della “libertà” di comprare questo o quel frigorifero, ma del diritto di accettare o rifiutare le condizioni in cui ci tocca vivere e quello di agire in modo intenzionale per cambiarle.

Umanizzare significa prendere coscienza della propria libertà e metterla in moto per trasformare il mondo. Se l’essere umano non assume un ruolo di protagonista nella storia, questa tende a comportarsi come un sistema naturale che punta all’entropia, come sta succedendo oggi.

Questi condizionamenti si potranno superare grazie al risveglio intenzionale di individui e popoli e questo avverrà quando smetteremo di credere di essere ciò che non siamo: pezzi di un grande macchinario, o animali bipedi in lotta per la sopravvivenza.

Alla fine di qualunque analisi si arriva sempre allo stesso punto: noi esseri umani siamo degli eterni ribelli e quando questa ribellione scompare, come succede nel mondo di oggi, l’umano si diluisce.

Se riusciremo a superare il momento oscuro in cui ci tocca vivere, sarà perché la libertà si sarà instaurata al centro della vita sociale.

Per più di vent’anni, così, siamo stati abilmente ingannati dai predicatori del sistema, che hanno abusato del loro potere mediatico per imporre lo stile di vita e il modello economico-sociale più conveniente per gli interessi delle minoranze economiche, annullando qualsiasi forma di resistenza che avrebbe potuto venire dalla maggioranze su cui quelle decisioni influivano in modo negativo.

Fino ad ora l’intenso bombardamento propagandistico sembra aver raggiunto il suo obiettivo, dato il deplorevole stato di “zombificazione” che si può notare all’interno degli insiemi umani esposti alla sua influenza.

Grazie ad esso questi si lasciano condurre docili al proprio sterminio, ammaliati dal sogno di un ingresso imminente e tanto atteso nel paradiso dell’abbondanza materiale.

Rinchiudere la vita umana nella tautologia del “vivere per mangiare e mangiare per vivere” significa farla precipitare nell’assurdo. Di fatto, svuotando le attività umane di ogni senso stiamo producendo società malate, non solo dal punto di vista sociale (che già è molto), ma anche da quello psicologico. Se, infatti, l’attività collettiva si riduce a pura meccanica naturale, che progetto d’insieme si può stimolare?

Perché dunque stupirsi se aumentano la depressione, i suicidi, la tossicodipendenza e l’alcolismo? E con quali argomenti possiamo rimproverare i giovani per la loro mancanza di partecipazione? Hanno tutte le ragioni: a cosa dovrebbero partecipare, quando ciò che viene offerto loro dal punto di vista umano è il nulla assoluto?

Tomas Hirsch, leader del Partito Umanista cileno, è stato candidato alle presidenziali 1999 e 2005

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