Sindacati di base: la crisi è sistemica del capitale
« La pandemia ha messo in evidenza il fallimento assoluto del neo liberismo ». Nara Cladera, in rappresentanza del sindacato francese SUD Solidaire, ha messo subito il dito nella piaga stamani nella prima sessione del “Forum europeo del sindacalismo alternativo” in corso a Roma presso la sede dell’UniCobas.
Sud Solidariere (Francia): la corsa ai profitti causa crisi climatica
Nara Cladera poi ha proseguito il suo intervento esplicitando come anche la crisi climatica sia « conseguenza del sistema capitalistico; della corsa senza fine di ottenere ai profitti ».
La sindacalista francese ha partecipato l’informazione dell’invio di materiale medico in solidarietà ai colleghi lavoratori, denunciando però come il presidente Zelenski sta anche « cercando di attaccare i diritti dei lavoratori ucraini ».
Nara Cladera ha quindi annunciato come in Francia sia già stato proclamato un sciopero generale per il prossimo 29 settembre prossimo « con proposta unitaria aumento sui salari ».
« L’internazionalismo è una nostra priorità con la costruzione con una rete di solidarietà e di lotta », ha concluso la sindacalista francese di SUD Solidaire, auspicando che « in ogni iniziativa di lotta ci deve essere un gruppo che porta anche simbolicamente sostegno, anche con presidi davanti ambasciate ».
Confederacion Intersindacal (Spagna): un problema il governo Sanchez
Al Forum poi è intervenuto Vicent Maurì, della Confederacion Intersindacal Spagna, denunciando le politiche del governo spagnolo: « è vero che ha aumentato il salario minimo inter-professionale, ma ha mantenuto l’architettura di lavoro realizzata dal precedente governo di destra e pertanto restiamo critici anche nei confronti del governo Sànchez ».
« Il 15 ottobre è prevista una grande manifestazione da parte del movimento dei pensionati che, assieme al movimento femminista, è quello che mantiene viva la lotta in Spagna », ha informato Vicent Maurì.
« Non reclamano solo temi relativi alle pensioni – ha aggiunto – , ma anche a favore della classe lavoratrice quali un aumento salariale difronte un’inflazione del 10%, difesa servizi pubblici e sanità pubblica ».
« Il governo propone aumenti solo del 2,6% mantenendo la perdita economica dei lavoratori », ha precisato Vicent Maurì.
Il sindacalista della Confederacion Intersindacal poi ha concluso constatando come « purtroppo abbiamo il problema che il governo spagnolo è di sinistra ed ha l’appoggio dei sindacati concertativi, e dei padroni che sono sono contenti di queste politiche palliative ».
SUD (Svizzera): uniti contro questa crisi sistemica del capitale
Sul tema illustrato dalla collega francese è ritornato Aristides Pedraza, della Federazione Sindacale SUD Svizzera.
Il sindacalista svizzero denuncia come « la guerra è solo una parte di una cosa più profonda: la crisi sistemica del modo di dominazione capitalistica e statale. Siamo davanti ad un momento storico chiave. La polizia inglese propone di impiegare l’esercito contro i lavoratori in sciopero ».
In merito al tema della guerra in Ucraina, oggetto anche del dibattito, ha « va sostenuta una politica di pace perché la guerra la pagano sempre i popoli e gli operai », ha aggiunto Aristides Pedraza.
« Questa fase nuova ci chiama a doveri nuovi a noi che siamo del sindacalismo di base. Dobbiamo unificare tutti i lavoratori che lottano », ha chiesto il sindacalista svizzero.
Pedraza, quindi concludendo, ha reclamato ai colleghi la predisposizione di « un manifesto » che parli di questa « crisi sistemica ».
SGB (Italia): ripristinare la scala mobile a tutela salari da inflazione
Norma Santi, USI CIT, ha dimostrato apprezzamento per lo sciopero unitario dei sindacati di base dell’11 ottobre 2021 e ha sostenuto la necessità dell’importanza di un dialogo per mantenere questa relazione tra sindacati.
L’Unicobas, intervenendo, ha denunciato come « la pandemia ha causato la perdita dei permessi di soggiorno come conseguenza della perdita del posto di lavoro ». Ancora, ha denunciato le restrizioni al diritto di sciopero imposte in Italia dalla legge 146/90.
Secondo Rossella Chirizzi, del sindacato italiano SGB, oggi occorre « puntare sull’argomento spinoso delle spese militari, a danno delle spese per il welfare, e il conseguente invio di armi all’Ucraina ».
La sindacalista SGB ha poi denunciato come: « noi siamo pervasi in Italia di politici e sindacati che si professano pacifisti ma non han fatto alcuna azione o proposta per fermare la guerra e invece sostengono invito di armi ».
Infine, Rossella Chirizzi ha ricordato come « i salari in Italia non crescono da 20 anni, anzi sono diminuiti » e lanciato una proposta: « la questione del ripristino della “scala mobile” che adegua i salari man mano che l’inflazione aumenta ci sembra un punto importante ».
ADL (Italia): l’Europa si stacchi da asservimento da USA e negozi pace
Marco Galli (ADL Varese), allarmato, ha avvisato del « rischio guerra mondiale o nucleare a causa della guerra di carattere imperiale con cui la Russia vuole affermare il suo ruolo e l’America lo vuole impedire ».
Marco Galli ha denunciato in proposito come « l’Europa è incapace di svolgere un ruolo politico e sta pagando un prezzo pesantissimo ».
Il sindacalista italiano di ADL ha concluso l’intervento denunciando il « forte investimento in campo militare durante la crisi ».
« Bisogna finirla con questa guerra, trovare una soluzione di pace, l’Europa deve svolgere un ruolo di mediatore e farla finita di fare pagare questa crisi ai lavoratori! », ha chiesto.
La sessione si è conclusa sulla necessità di ricercare la possibilità di realizzare una giornata di lotta comune europea che dovrebbe avere una base comune che parli dei problemi dei lavoratori e soprattutto dei salari e del loro potere d’acquisto.
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