“Nessuno tocchi Caino”: chiudere le sezioni del 41 bis

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« Nella Bibbia non c’è scritto solo “occhio per occhio, dente per dente”, c’è scritto anche: “Il Signore pose su Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l’avesse incontrato”. Nessuno tocchi Caino vuol dire giustizia senza vendetta » [1].

Lo scorso 16 dicembre s’è concluso il X congresso di “Nessuno tocchi Caino”, l’associazione presieduta da Rita Bernardini che si batte per l’abolizione della pena di morte ma che, più recentemente, ha sposato anche la filosofia secondo la quale anche la pena dell’ergastolo è una pena di morte mascherata.

Nel merito, il X Congresso si è concluso con l’impegno degli organi dirigenti « ad adoperarsi per chiudere tutti i bracci della morte e le strutture o i regimi altrettanto mortiferi quali sono le sezioni del 41 bis, i reparti e le forme di isolamento prolungato superiore a quindici giorni consecutivi senza significativi contatti umani che, insieme all’isolamento indefinito, Le Regole Mandela considerano una forma di tortura o un trattamento o punizione crudele, inumana e degradante » [2].

Il Congresso, svoltosi a Milano, al carcere di “Opera” davanti a 300 persone, di cui 150 detenuti, in rappresentanza dei 3000 iscritti all’associazione, ha confermato la definizione di carcere quale « istituto inutile, patogeno e criminogeno », e chiesto « un ampio provvedimento di amnistia e di indulto ».

In proposito, si sono ricordati i dati degli « oltre 60.000 detenuti stipati in 47.000 posti regolamentari », e, più in particolare, gli 84 suicidi in carcere del 2022 e i 63 del 2023 al momento del Congresso.

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Fonti e Note:

[1] Associazione “Nessuno tocchi Caino”, “Chi Siamo – Obiettivi”.

[2] “Nessuno tocchi Caino”, 16 dicembre 2023, “Il X congresso di Nessuno tocchi Caino”.

Qui puoi scaricare ” Le Regole Mandela ” [PDF], Standard Minimi delle Nazioni Unite sul trattamento dei detenuti, adotatte con Risoluzione n. 20 del 29 settembre 2015 dell’Assemblea Generale elle Nazioni Unite.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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2 risposte

  1. Omar ha detto:

    Che una profonda riforma del carcere e della giustizia sia necessaria in italia, è fuori di discussione, ma è fondamentale secondo me fare dei distinguo importantissimi.

    Il 41bis, è una forma di reclusione che si è resa necessaria nel nostro paese, e il cui smantellamento completto potrebbe veramente compromettere la sicurezza del nostro paese..

    La mafia ha sempre cercato di ottenere depenalizzazioni, e i partiti della mafia (che non ho paura di definire come tali) vanno sempre in quella direzione, reprimere il dissenso, gli scioperi e le proteste, e alleggerire le pene per i reati che loro commettono, legati a corruzione e abusi di potere.

  2. Redazione ha detto:

    Caro Omar , se la legge speciale “contro la mafia”, il 41bis, sono in vigore da 30 anni e la mafia non è stata sconfitta vuol dire che la strada repressiva non è quella giusta. Serve una strada sociale, economica, che “strappi” le “braccia” alla criminalità. In ogni caso, anche per il peggior assassino non si può augurare la morte (fisica o “virtuale” con ergastolo + 41bis ). Non siamo come loro, o no?

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