Rassegna Stampa 29 marzo 2021: Focus su Renzi e ANM
Le polemiche su Matteo Renzi e sui magistrati animano la nostra rassegna stampa di lunedì 29 marzo 2021. Il leader di Italia Viva è reo di essersi recato in vacanza in Baherin, per assistere al gran premio di formula uno, nonostante i divieti per i viaggi per i comuni mortali italiani.
Così titola “Il Fatto Quotidiano” diretto da Marco Travaglio: « Matteo d’Arabia: quale sarebbe il lavoro che lo esenta dai divieti? Gli italiani reclusi in casa e Renzi in Baherin al GP ».
Le toghe rosse invece vengono accusate di voler saltare la fila e pretendere un trattamento prioritario per la vaccinazione.
E’ “Il Giornale” a informarci di questa richiesta con un titolo pesante: « La vera casta. Ricatto delle toghe: vaccinateci o ci fermiamo. L’ANM è pronta a rallentare l’attività giudiziaria ».
C’è sempre solo il Covid: i tamponi, i vaccini, mentre le attività chiudono
Naturalmente le notizie principali dei giornali ruotano sempre attorno al tema dello stato di emergenza sanitario.
Tra le più simboliche del momento, quelle riportate da:
- “Il Piccolo”, giornale di Trieste ( « I tamponi prioritari per il ritorno in classe. La regione chiede al governo una corsia preferenziale per i test sugli studenti per evitare focolai » );
- “Il Tirreno”, giornale di Livorno ( « Ressa per le vaccinazioni. Ore di coda e litigi a Carrara per un’errore dell’ASL. Poi arriva la polizia » );
- “Latina” ( « Ristori da fame per bar e ristoranti. La denuncia della Confesercenti: i nuovi aiuti incidono sul 4% delle perdite. Così è impossibile andare avanti » );
- “Unione Sarda” ( « A giugno il passaporto sanitario. La speranza di viaggiare e accogliere turisti legata al documento UE »).
Sono tutti segnali di assenza di idee e di programmazione da parte di governo e regioni che si affidano solo a spontaneismo e speranze per superare la crisi sanitaria ed economica, nonostante siano trascorsi 14 mesi dalla proclamazione dello stato di emergenza da parte del governo Conte II ( PD-5 Stelle ).
Ovvio che non possono mancare anche oggi gli attacchi ai nemici: ora sono i No Vax. Individuare un nemico è il sistema più semplice per distogliere l’attenzione della massa dalle incapacità politico-gestionali del governo.
E quindi “La Provincia Pavese” deve ricordarci: « Ospedali e RSA: uno su 4 è No-Vax. Dei 16.000 operatori sanitari ( medici, infermieri, Oss, tecnici e amministrativi ), in quattro mila hanno scelto di non vaccinarsi. Percentuale peggiore nelle case di riposo: il 42% non è immunizzato ».
Inspiegabile quest’allarmismo se non colla volontà di ricercare un nuovo argomento per terrorizzare gli italiani !
Premesso che non esiste l’obbligo vaccinale contro il Covid-19, se i soggetti fragili si vaccinano e sono protetti non si comprende allora quale possa essere il problema se, invece, un impiegato amministrativo o un tecnico di laboratorio facciano una libera diversa scelta.
Inserire quest’ultimi nella percentuale dei pericolosi no-vax serve solo a gonfiare numeri e le letture dei quotidiani.
Scarsa, invece, l’attenzione verso chi muore di vaccino.
Solo il “Giornale di Sicilia” ricorda, infatti, in prima pagina, « l’insegnante morta a 46 anni undici giorni dopo la somministrazione dell’AstraZeneca ».
Le altre: i padroni all’attacco delle pensioni, i lavoratori che muoiono
Pochissime le notizie degne d’attenzione sui giornali che non riguardino lo stato di emergenza.
Ne abbiamo selezionate però due.
Il titolo di “Italia Oggi” ( « Pensioni, le 10 scorciatoie. Da quota cento ai fondi di solidarietà, dai lavoratori precoci agli usurati, da opzione all’Ape sociale, al contratto di espansione, all’isopensione » ) è il segnale d’annuncio di una prossima battaglia dei padroni confindustriali contro i diritti dei lavoratori.
Il titolo di “Latina”, infine ( « Schianto in auto. Infermiere muore al rientro dal lavoro » ), ci ricorda tanto il tema della ancora scarsa sicurezza delle strade e degli autoveicoli che tante dimenticate vittime miete giornalmente, quanto quello delle vittime sul lavoro. Il “Latina” ci avvisa che all’origine dell’incidente, infatti, c’era « forse un malore ». Probabilmente un malore dovuto a turni di lavoro stressanti, a tempi di riposo insufficienti.
Ma le emittenti tivù nazionali e la politica non affrontano questi temi. I lavoratori sono solo carne da macello da sacrificare sotto l’altare del PIL.
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Credits: Photo by Museums Victoria on Unsplash
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