Bologna, parco don Bosco: fake i poliziotti feriti ?

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Nel tentato sgombero degli attivisti ambientalisti del parco don Bosco a Bologna, sarebbero « rimasti feriti 16 appartenenti alle forze dell’ordine » secondo la questura. Almeno secondo la velina pedissequamente pubblicata dalla stampa senza verifica alcuna [1].

Un modo per giustificare la violenza della polizia, da un canto. Solo per reazione, infatti, detta la questura ai giornali, « la polizia si vedeva “costretta” a respingere i manifestanti con l’uso degli scudi e con alcune cariche di alleggerimento » [ leggi sacrosante manganellate in testa e sugli arti di malcapitati a casaccio, incluso un anziano settantunenne che si è visto fratturato un braccio, NdR ]. E’ interessante rilevare, in proposito, come la questura non fornisca dettagli sull’entità delle presunte ferite patite dai suoi agenti.

In proposito, ci sembra interessante leggere quanto riporta – in generale, non specificatamente all’episodio di Bologna – il quotidiano francese Contre Attaque.

« Secondo una nota dell’ex National Crime and Criminal Response Observatory, tre quarti – 72% nel 2019 – di agenti di polizia feriti in missione sono stati feriti accidentalmente, in “mancanza di contatto con la persona da arrestare, o causati da un colpo accidentale” » [2].

Insomma: accidentali distorsioni di caviglie o dita dei piedi calpestate nella ressa. « Violenza immaginaria », commenta Contre Attaque.

La questura di Bologna, d’altro canto, indirettamente conferma l’inconsistenza delle “violenze” subite, esprimendo la propria soddisfazione per il “servizio” svolto alla Comunità: « nonostante le gravose difficoltà, il servizio di ordine pubblico ha permesso di completare quasi del tutto le operazioni di abbattimento [ degli alberi, NdR ] in programma per oggi » [1].

Contropiano lancia esplicite accuse di voler fare una « criminalizzazione della lotta » [3].

« La professione del poliziotto è molto meno pericolosa di quella dei lavoratori edili, marittimi o dei netturbini, che ogni anno subiscono decine di morti di cui i media non parlano mai », conferma il giornale francese Contre Attaque. Dati italiani alla mano, in effetti, lo scorso anno del migliaio di morti per infortuni sul lavoro – fatti salvi i casi di incidente stradale e i suicidi – non si conterebbe alcun poliziotto!

Pagella Politica scriveva nel 2019 che “Nessuno sa quanti sono gli agenti morti in servizio[4]. Tuttavia, secondo quanto si legge sul sito del Ministero dell’Interno, aggiornato a marzo 2020, qualche dato lo si rileva. Ad esempio, tra gli agenti di polizia di stato “vittime del dovere” si conterebbero – scarica qui il FILE: Vittime Dovere - agg. marzo 2020 – :

  • un morto e un ferito nel 2019,
  • solo 5 feriti nel 2018,
  • 3 deceduti e 5 feriti nel 2017,
  • 3 deceduti e 7 feriti nel 2016,
  • solo 6 feriti nel 2016,
  • ben 16 feriti – tanto quanto la questura ne accusa oggi nel solo caso di Bologna – e nessun morto nel 2014, e così via [5].

40 feriti e 7 morti in sei anni, quindi.

La stessa tabella mostra 28 feriti e 12 morti vittime del dovere tra i Vigili del Fuoco, nella stesso periodo per fare un paragone.

La narrativa delle presunte violenze subite, amplificata dalla stampa di regime però, serve ai sindacati di estrema destra della polizia per chiedere “mani libere” per agire con maggiore violenza ( « è ora di cominciare a fare qualcosa, è ora di dare dei segnali chiari agli uomini dei Reparti Mobili » [1] ). “Mani libere”, in questo caso sulle teste dei detenuti, che chiedono da tempo anche i colleghi della polizia penitenziaria [ per esempio a Trapani, NdR ] e, contemporaneamente, per chiedere l’abrogazione dei reato di tortura.

Insomma si vuole in Italia una repressione del malcontento popolare in stile cileno. E ogni narrativa di presunte violenze subite dalla polizia fa buon brodo.

Per raccattare voti tra gli agenti, infatti, la destra conservatrice ( FdI e Lega ) e quella “liberale” ( Forza Italia, M5S e PD ) sono sempre pronte ad accogliere ogni richiesta di un nuovo “giro di vite”.

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Fonti e Note:

[1] Padova Oggi, 3 aprile 2024, “Dieci agenti feriti durante gli scontri di Bologna: sindacati in rivolta”.

[2] Contro Attaque, 7 aprile 2024, “Le saviez-vous ? 72% des policiers se blessent tout seuls”.

[3] Contropiano, 8 aprile 2024, “Bologna: Il Don Bosco resiste a cemento, sgombero e violenza poliziesca”.

[4] Pagella Politica, 30 luglio 2019, “Nessuno sa quanti sono gli agenti morti in servizio”.

[5] Ministero dell’Interno, “Vittime del dovere”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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