Depenalizzare i reati minori per avere vera Giustizia

giustizia

Si è provveduto a depenalizzare reato penale di ingiuria, ovvero dell’offesa ad una persona presente, con l’articolo 1 del Decreto Legislativo 15 gennaio 2016, n. 7.

Eppure nel 2017 erano ancora pendenti 24.332 procedimenti per il reato di ingiuria [1].

Depenalizzare il reato non voleva dire non dare rilevanza al decoro di una persona, ma di rimettere l’eventuale violazione e il risarcimento del danno patito, anche solo morale, al giudice civile. L’intento evidente del legislatore era quello di evitare di ingolfare il Sistema Giudiziario penale per beghe bagatellari.

Come l’ex articolo 594 (ingiuria) diversi altri reati ingolfano il Sistema Giudiziario italiano e distolgono l’impegno delle Forze dell’Ordine, degli Uffici Giudiziari (cancellieri e funzionari), dei Pubblici Ministeri e Giudici da procedimenti di ben maggiore gravità (minacce, lesioni personali volontarie, furto, truffa, danneggiamento, maltrattamenti, percosse, rapina, omicidio, ect).

L’ingolfamento della Giustizia fa sì che:

  • presunti colpevoli non vengono perseguiti,
  • colpevoli vengano condannati molto tempo dopo aver commesso il reato,
  • innocenti patiscono per lungo tempo procedimenti di cui vorrebbero liberarsene al più presto.

Ipotesi di reati da depenalizzare

In una ipotesi di futuro provvedimento legislativo per depenalizzare alcuni reati, suggerirei di intervenire, a titolo di esempio, in quelli di :

  • oltraggio a pubblico ufficiale (art. 341 bis Codie Penale) : 10.316 procedimenti nel 2017, secondo i dati ISTAT, di cui 4.374 direttamente archiviati dai Pubblici Ministeri [2],
  • diffamazione (art. 595 C.P.) : 15.220 procedimenti di cui 11.683 archiviati direttamente dal Pubblici Ministeri [3],
  • violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 C.P.) : 24.924 procedimenti di cui 11.093 archiviati direttamente dai Pubblici Ministeri [4],
  • ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato (art. 10 bis T.U. Immigrazione), introdotto dal governo berlusconi II dalla famigerata legge 30 luglio 2002, n. 189, meglio conosciuta come Bossi-Fini : 16.288 procedimenti di cui 7.418 archiviati direttamente dai Pubblici Ministeri [5].

Infine l’iper abusato :

  • resistenza a pubblico ufficiale (art. 336 / 337 C.P.), 25.313 procedimenti di cui 6.593 direttamente archiviati dai Pubblici Ministeri; un reato che viene praticamente aggiunto automaticamente a chi abbia a che fare con le forze dell’ordine nel corso di manifestazioni in luogo pubblico. Per tutelare le Forze dell’Ordine esistono già i reati generali di percosse (art. 581) o minaccia (art. 612 C.P.).

Oltre 100.000 inutili indagini di polizia e pratiche giudiziarie

Una depenalizzazione di tali reati penali, procedimenti che mai si concludono con la reclusione dell’eventuale reo vista la tenuità della condanna previste (anzi nel 50% dei casi si concludono con l’archiviazione fin dalla prima fase di indagine) comporterebbe la soppressione di circa 100.000 inutili accertamenti di polizia (raccolta di querele, interrogatori di testi, redazione di relazioni) e pratiche giudiziarie.

Stiamo parlando di circa il 12% degli 845.478 procedimenti correnti nel 2017 sempre dati ISTAT alla mano.

Poco serve aggiungere in merito all’evidente e consistente costo materiale delle indagini e dei procedimenti stessi che si andrebbe a risparmiare. Costo, chiaramente, che include quello dell’assistenza legale gratuita (ovvero a carico dello Stato) ai soggetti con basso reddito (siano essi querelanti che indagati).

Quello che importa è che Forze dell’Ordine potrebbero dedicare il tempo economizzato dal redarre inutili scartoffie al controllo del territorio e quindi alla prevenzione di reati ben più gravi.

Giova ricordare, infatti, che ben 2.142.952 denunce vengono archiviate perché l’autore del reato non viene identificato e che 443.163 (il 52%) di quelle per cui il presunto autore è noto (845.478 come si diceva) vengono archiviate senza l’avvio di alcuna azione penale.

Proprio in questi giorni, in questo sito web, abbiamo scritto della “inefficienza dello Stato di Polizia” attivo in Italia. Le più ampia depenalizzazione dei reati bagatellari non potrebbe che aumentare l’efficienza del Sistema Giustizia nazionale nel suo insieme.

Fermiamo la demagogia securitaria della Destra reazionaria

La verità è che mantenere la Bossi-Fini e il reato di ingresso illegale degli stranieri o di oltraggio a pubblico ufficiale hanno solamente una valenza demagogica a tutto favore di ben evidenti forze politiche.

Questo fu l’interesse del governo reazionario guidato dall’imprenditore televisivo pluricondannato Silvio Berlusconi che introdusse tali reati.

Tuttavia, le altre forze politiche, quelle cosiddette progressiste, al fine di non concedere un appiglio elettorale ai propri avversari, esse stesse mantengono in vigore tali provvedimenti quando al governo.

Come ce ne usciremo ?

Note :

[1] art. 594 del Codice Penale : « Chiunque offende l’onore o il decoro di una persona presente è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a euro 516 ».

[2] Abrogato nel 1999 (vedi legge 205/1999 art.18) e reintrodotto nel 2009 (vedi legge 94/2009 art. 1 co. 8 sotto il governo Berlusconi IV). – « Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni ». Il reato si estingue col pagamento di un risarcimento del danno morale.

[3] art. 595 del Codice Penale : « Chiunque, […] comunicando con più persone(, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a milletrentadue euro ». Le pene sono aumentate se l’offesa avviene attribuendo un fatto determinato, a mezzo stampa, o a un corpo politico o giudiziario. In ogni caso resta sotto i tre anni.

La denuncia per questo reato avviene, di norma, a carico di giornalisti al semplice fine di costringerli a desistere dallo scrivere su un determinato soggetto. Tali procedimenti spesso si concludono con l’assoluzione dell’imputato tanto da far affermare al presidente del Senato e magistrato Pietro Grasso, nel 2015, infatti sono risultate infondate 5.125 querele, circa il 90% di tutte quelle a carico dei giornalisti.

[4] articolo 570 Codice Penale : « Chiunque, abbandonando il domicilio domestico, o comunque serbando una condotta contraria all’ordine o alla morale delle famiglie, si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità genitoriale, alla tutela legale o alla qualità di coniuge, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da centotre euro a milletrentadue euro ».

[5] articolo 10 bis del Testo Unico sull’immigrazione : « Lo straniero che fa ingresso ovvero si trattiene nel territorio dello Stato, in violazione delle disposizioni […] è punito con l’ammenda da 5.000 a 10.000 euro. Il giudice, acquisita la notizia dell’esecuzione dell’espulsione o del respingimento […] pronuncia sentenza di non luogo a procedere ».

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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