L’amore e l’amicizia nell’era dei social media

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Internet ci fa gentile omaggio della morte dell’anonimato.

Questa erosione dell’anonimato è un prodotto di social media pervasivi, di servizi di hosting gratuito di foto e video e – la cosa forse più importante – di un mutamento di opinione delle persone riguardo a cosa debba essere pubblico e cosa debba essere privato.

La condizione di essere sorvegliati e visibili è stata derubricata da minaccia a tentazione.

Condurre la propria vita sociale in modalità elettronica non è più una scelta, ma una necessità.

La morte sociale attende quei pochi che ancora non si sono collegati.

La prova che devono superare per poter aspirare al riconoscimento sociale cui ambiscono li costringe a trasformarsi in merce, in prodotti capaci di suscitare attenzione e attrarre domanda e clienti.

E’ condizione necessaria per essere ammessi a far parte della società rimodellata a immagine e somiglianza del mercato.

Le persone sono costrette a vendersi sul mercato e in mettersi in cerca del miglior offerente.

Essi sono promotori di merci, e al tempo stessi le merci che promuovono. La sfida e l’impresa non è semplicemente diventare, ma costruire se stessi.

La nostra vita (e ancor più quella delle giovani generazioni) è scissa tra due universi, online e offline.

Una vicinanza offline fatta di rari episodi e una online enormemente variegata.

La vicinanza cui si rinuncia era forse più gratificante, ma assorbiva tempo ed energie.

Quella che si ottiene in cambio è sicuramente più rapida, non richiede sforzo (o quasi).

Ma parecchi la ritengono assai meno adatta a placare la sete di una compagnia degna di questo nome.

La vicinanza così acquisita, infatti, sarà precaria e valida solo fino a nuovo avviso.

Ciò che hai acquisito è una rete, non una comunità. E prima o poi ti renderai conto che le due cose, rete e comunità, si rassomigliano come il giorno e la notte.

Sulla comunità puoi contare come su un amico vero, di quelli che si riconoscono nel momento del bisogno, mentre le reti esistono soprattutto per condividere svaghi.

Le reti sono caratterizzati da legami deboli, che vanno bene quando si tratta di innescare nuove idee e far circolare informazioni.

Le due opzioni corrispondono a due modelli diversi di individualità. Da una parte il modello economico, il cui presupposto è che gli individui agiscono sempre razionalmente in base al proprio interesse.

Il modello alternativo è dato dall’amore. Questo modello permette all’individuo di abbandonare l’io egoistico di una volta e dedicarsi agli altri.

Tratto dal pensiero di Zigmunt Bauman pubblicato su «Sesto Potere».

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