L’aspirapolvere pubblica foto intime su Facebook

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La vicenda della donna la cui foto seduta al gabinetto finisce su Facebook, riportata dai giornali nostrani in questi giorni [1] – ma la cui origine fa riferimento ad una rivista americana del MIT [2] -, può suscitare ilarità. Invece rappresenta forse l’ultimo campanello d’allarme.

Le immagini sono state “rubate” dal robot aspirapolvere della serie Roomba J7 di iRobot, di cui Amazon ha recentemente avviato l’acquisito per 1,7 miliardi di dollari.

Ogni “robot” domestico può spiare la casa e chi ci vive

Bene spiegava Panorama già due anni fa [3]: « esiste una regola non scritta che ci dice che ogni dispositivo dotato di software e hardware può essere in qualche modo hackerato ».

L’articolo spiegava come « nonostante non abbia un microfono, qualsiasi dispositivo che utilizza la tecnologia Lidar può essere manipolato per la raccolta dei suoni », ovvero « per estrapolare conversazioni o addirittura cosa veniva guardato in televisione mentre l’aspirapolvere era in funzione ».

« Uno di questi robot potrebbe essere la cimice perfetta per intercettare informazioni sensibili che ci si ritorcono immediatamente contro ».

In tutto ciò va considerato che « solo nel 2021 sono stati venduti circa 23,4 milioni di robot aspirapolvere in Europa e nelle Americhe » [2].

Oltre che la rivista del MIT [2], che suggeriamo di tradurre e leggere per l’elevato dettaglio, anche Dagospia [4] spiega bene come ciò possa avvenire tecnicamente.

« Come se non bastasse – aggiungeva ancora Panorama – … le mappe realizzate dai robot [aspirapolvere, NdR], che sono immagazzinate in Cloud, pongono potenziali violazioni della privacy … l’accesso a informazioni come le dimensioni della nostra casa, che suggeriscono il livello di reddito e altre informazioni relative allo stile di vita ».

Prima dell’aspirapolvere, c’era la bambola spia

Più vecchia è la storia della bambola “My Friend Cayla”, commercializzata nel 2014 e, dopo un vespaio di polemiche sparita dagli scaffali dei negozi perché, hackerabile via bluetooth, consentiva di ascoltare le conversazioni familiari o di parlare dall’esterno con la bambina che la possedesse. Oggi un esemplare della bambola è esposta allo Spy Museum di Berlino [5].

Insomma, ogni “giocattolo” moderno può rappresentare un pericolo oggi, sotto vari aspetti.

« Non abbassiamo la guardia! », concludeva allarmata Panorama. E vale ancor di più oggi, e senza alcuna ilarità.

Fonti e Note:

[1] Tra gli altri, Libero, 23 dicembre 2022, “L’aspirapolvere robot ci spia, uno choc: la foto (molto) intima di una donna…”.

[2] MIT Technology Review, 19 dicembre 2022, Eileen Guo, “A Roomba recorded a woman on the toilet. How did screenshots end up on Facebook?”.

« I dispositivi [aspirapolvere, NdR] di fascia alta sono passati alla visione artificiale, un sottoinsieme dell’intelligenza artificiale che approssima la vista umana addestrando algoritmi per estrarre informazioni da immagini e video, e/o Lidar, una tecnica di rilevamento basata su laser utilizzata dalla NASA e ampiamente considerata la più tecnologia di navigazione accurata ».

[3] Panorama, 15 dicembre 2020, Pierguido Iezzi, “Il robot aspirapolvere multifunzione: pulisce e ci spia”.

[4] Dagospia, Umberto Rapetto, 3 dicembre 2020, “L’aspiravolvere vi spia?”.

[4] Wikipedia, My friend Cayla.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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