PCI: 4 novembre? No alla retorica militarista!

Militari in marcia

Festeggiare il 4 novembre, data della firma dell’armistizio della prima guerra mondiale, è una « messinscena patriottarda che […] non può cancellare una realtà storica: essa fu una guerra imperialista in cui milioni di uomini delle classi subalterne furono mandati al macello in tutti i fronti di guerra ».

Con queste parole, il PCI, Partito Comunista Italiano, ha commentato la parata militare che si è svolta a Cagliari, alla presenza del ministro della difesa Guido Crosetto, in occasione del 4 novembre “festa” dell’Unità d’Italia e delle forza armate.

Soffermandosi sulla Sardegna, poi, il comunicato contesta vivacemente « l’occupazione di parti significative dell’Isola, come pure i giochi e le simulazioni di guerra che continueranno nonostante la forte opposizione della maggioranza del popolo sardo alle servitù e alle basi militari nell’Isola ».

« Da decenni – prosegue il documento del PCI – la Sardegna è obbligata a sopportare mortificanti limitazioni nel suo territorio; che subisce le conseguenze devastanti per la salute e per l’ambiente, a causa dell’avvelenamento dei suoli e per effetto dello spargimento di sostanze tossiche e radioattive allorché gli eserciti NATO effettuano qui i loro giochi di guerra ».

« Cosa devono festeggiare, dunque? », conclude il comunicato del PCI soffermandosi sull’attualità « dei bombardamenti israeliani, una vera e propria indiscriminata carneficina », e confermando il proprio « no alla retorica militarista, base ideologica delle aggressioni imperialiste ».

Fonti e Note:

[1] PCI, 4 novembre 2023, “La ricorrenza del 4 novembre: la commemorazione di una guerra imperialista che produsse milioni di morti in Europa”.

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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