Servizio Carro Attrezzi: serve trasparenza nella gestione!

A Trapani, la gestione del servizio rimozione veicoli viene affidata a due ditte su chiamata da parte del Comando della Polizia Municipale.

Il Comandante giustifica il sistema vigente con una ordinanza sindacale del lontano 1990, la n. 43 del 7 aprile 1990.

Da valutare la legittimità della gestione del servizio carro attrezzi!

Risulta francamente assurdo giustificare la presente gestione del servizio rimozioni con una ordinanza sindacale del lontano 1990. Specie se si considera che è superata da una norma che ne prevede l’uso solo per situazioni contingibili e urgenti (ex art. 50, comma 5, ed art. 54, comma 4, dell’Ordinamento degli Enti Locali, Decreto legislativo 267/2000).

Il servizio, invece, potrebbe essere affidato in Concessione come previsto dall’art 354 del “Regolamento di esecuzione del Codice della Strada”.

In sintesi siamo difronte una pratica che priva il Comune degli incassi derivanti dall’aggio di una concessione e che garantisce guadagni valutabili intorno ai 250.000 a due ditte private.

Come se non bastasse, dall’art. 4, lett. B, dello Statuto dell’ATM (Azienda Trasporti Mobilità Spa), società che ha come socio unico il Comune di Trapani, si evince chiaramente che la stessa ha, come scopo sociale, anche la rimozione coatta dei veicoli, cioè quella stessa attività che il Comune di Trapani, senza che sia stata espletata alcuna gara, almeno dall’anno 90, affida a poche ditte private.

Siamo difronte a un’evidente anomalia, a una prassi di cui verificare la legittimità. Serve verificare, soprattutto, l’eventuale compatibilità al testo normativo ed ai principi di efficacia, efficienza ed economicità – vedi anche “penali” per inadempimenti, “garanzie e coperture assicurative” e “durata” del Contratto presenti nel “Codice degli Appalti” (Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, poi modificato dal Decreto Legislativo 50/2026).

Servizio carro attrezzi: la parola alla Magistratura!

Della faccenda, come movimento “Città a Misura d’Uomo”, abbiamo interessato prima un consigliere comunale che ha presentato un’interrogazione al sindaco, poi interloquito direttamente col Comandante la Polizia Municipale e, risultati infruttuosi tali interventi politici, abbiamo presentato due distinti esposti alla Procura della Repubblica di Trapani ed alla Corte dei Conti di Palermo.

E’ legittimo garantire a due ditte private un introito economico sottratto alla libera concorrenza del mercato e senza che la cittadinanza di Trapani ne percepisca alcun utile significativo?

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