Usare lo smartphone: 5 regole per il proprio benessere

Disintossicarsi dallo smartphone si può. Basta darsi delle regole e … seguirle soprattutto.

Ecco, di seguito, alcune delle possibili regole di condotta d’auto-imporsi per migliorare il proprio benessere digitale e riprendere il controllo di se stessi e del proprio tempo.

Inizia con i tuoi dispositivi e invita poi amici o familiari a unirsi a te in analoghe scelte !

Regola n. 1: Buona notte !

La più semplice delle regole è sicuramente quella di tenere spento il telefono mobile durante la notte.

Interrompiamo la condanna alla reperibilità 24/7 !

Almeno in questo periodo di auspicato relax evitiamo di essere disturbati da una improvvisa telefonata notturna o da una semplice notifica. La fine della colazione potrà poi coincidere con la riaccensione dello smartphone.

Rimanere connessi anche dopo le 21:00, dopo aver cenato, continuare a reagire attivamente a contenuti visti sui social, non aiuta il cervello ad ascoltare quelli che sono i reali bisogni di un corpo che, stanco, arriva a fine giornata. Le luci blu che quegli schermi emanano dicono al nostro corpo di non produrre melatonina, l’ormone che fa capire all’organismo che è notte e che bisogna dormire.

Meglio leggere qualcosa, un libro; cosa peraltro fondamentale per crescita personale.

Una variante più stringente di questa regola potrebbe essere quella di aggiungere un giorno particolare, la domenica ad esempio, durante la quale tenere assolutamente spento lo smartphone. Naturalmente, sarebbe opportuno avvisare i propri contatti di questa scelta aggiungendo l’avviso, alla firma e-mail, alla bio del proprio social o della chat preferita: “sono offline ogni domenica” !

Disconnettersi può essere un modo potente per riconnettersi con se stessi e i propri cari.

Regola n. 2: Creare aree off limits

Potrebbe essere opportuno designare alcune aree della propria casa come vietate all’accesso degli smartphone.

Ad esempio la zona pranzo e quella notte, quella destinata al riposo appunto.

In queste aree, cioè, potrai quindi rilassare il cervello e dedicarti esclusivamente a quello per cui sei in quell’area. Naturalmente queste aree saranno vietate anche alla semplice ricarica del tuo telefono mobile.

Regola n. 3: Silenziare lo smartphone a pranzo / dopo pranzo

Non c’è nulla di peggio che una chiamata, spesso di qualche collega stakanovista, durante pranzo o al suo termine mentre, anche per il contemporaneo effetto dell’insulina durante la digestione, l’improvviso “calo di zuccheri” ci svuota d’ogni energia e il richiamo del divano o del letto diventano incontrastabili.

Mentre ci concediamo questo piccolo momento di riposo, è possibile attivare la funzione “non disturbare – modalità riposo” del proprio smartphone. In questo caso, automaticamente, da un lato il telefono si pone in modalità “silenzioso” e, dall’altro, il display assume una colorazione a “scala di grigi” che ne rende meno stimolante l’uso da parte nostra.

Regola n. 4: Disattivare le notifiche

Notifiche, avvisi e badge sono progettati per attirare continuamente la propria attenzione sullo smartphone.

E’ possibile recuperare il proprio tempo diminuendo il loro effetto. Disattivate le notifiche e i messaggi badge. Sarà sufficiente poi ricavarsi durante i momenti di pausa della giornata durante i quali controllare eventuali messaggi ricevuti e, se del caso, rispondere.

Regola n. 5: Disistalla, disistalla, disistalla

Una soluzione drastica, certo, che potrebbe lasciarci un attimino spaesati all’inizio, ma che alla fine si rivelerà come una vera liberazione: cancelliamo più applicazioni possibili.

Credits: Photo by Creative Christians on Unsplash

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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