Anche l’Italia ebbe il suo Floyd : Riccardo Rasman

George Floyd - I can't Breathe

L’Italia è indignata di quanto accaduto a Minneapolis (USA) dove un nero di 46 anni, fermato dalla polizia perché sospettato di aver commesso un reato, è rimasto soffocato dall’energica azione di contenimento messa in atto da un poliziotto di pelle non nera.

Il nome di George Floyd campeggia in ogni tiggì e persino uno spot di Amnesty che ci ricorda la tragedia ruota tra i programmi della tivvù.

La stessa organizzazione umanitaria ha lanciato sulla propria pagina web una petizione indirizzata al governatore dello Stato del Minnesota.

Nell’appello, tra l’altro c’è scritto che « l’uso eccessivo e illegale della forza non necessaria da parte della polizia negli Stati Uniti, in particolare contro le minoranze, è profondamente inquietante e deve cessare immediatamente ».

La tragedia di George Floyd, a mio parere, andrebbe inserita in un razionale ed ampio programma di impiego delle Forze dell’Ordine, ma in tutto il mondo, quindi anche in Italia.

Fermarsi all’umana singola “disgrazianon riporterà in vita Floyd e non impedirà che l’evento si ripeta, sia negli USA sia in Italia.

L’attenzione mediatica al caso è chiaramente di natura strumentale:

  • Negli USA, perché è in corso la campagna per le elezioni presidenziali e i due candidati Trump e Biden cercano di ricavarne vantaggio, da un lato mostrando vicinanza alla famiglia della vittima e dall’altro con il proposito di repressione dura alla violenza della reazione popolare.
  • In Italia, d’altro canto, la stampa asservita al regime, col caso Floyd si garantisce una formidabile arma di distrazione di massa alla pesante crisi economica derivante dal lockdown decretato per contrastare l’epidemia di Covid-19.

Il caso Floyd francese : la polizia uccide Adama Traoré, nero

Conferme, al modo di fare strumentale del mondo politico e del circo mass-mediatico, giungono dal fatto che pochissimi italiani sono a conoscenza che simile altro caso è accaduto nel il 19 luglio 2016 in Francia. Proprio oggi – racconta Le Figarò del 3 giugno sono in corso pesanti rimostranze a Lille, Lione, Marsiglia ed a Parigi (qui con 20.000 manifestanti e 17 arresti) per chiedere la condanna del poliziotto che uccise Adama Traoré, altro nero di 24, a Beaumont-sur-Oise (Val-d’Oise), nelle stesse condizioni dell’americano Floyd, cioè per soffocamento da pressione col ginocchio sul collo.

Ancora meno, sicuramente, sanno che di “casi Floyd” l’Italia è piena.

Il caso Floyd italiano : la polizia uccide Riccardo Rasman, disabile

Uno dei più eclatanti accadde nel 2006, col soffocamento di Riccardo Rasman.

La sera del 27 otttobre 2006, Rasman, trentaquattrenne disabile triestino, aveva pensato di festeggiare la notizia della propria assunzione come netturbino alzando il volume del proprio stereo e pure facendo detonare un mortaretto in strada.

Il suo gesto creò disturbo ai vicini che allertarono la polizia.

Gli agenti intervenuti, dopo aver sfondato la porta di casa del giovane poiché questi non voleva aprirla, lo soffocarono e gli sfondarono la testa, con la forza dei pugni, perfino colpendolo con un’ascia e con un piede di porco [Fonte : Wikipedia].

Ci fu prima un tentativo di insabbiamento all’italiana, vale a dire che il pubblico ministero aveva proposto l’archiviazione del caso poiché, secondo lui, gli agenti di polizia erano intervenuti in adempimento del proprio dovere. Successivamente, però, nel 2011, tre poliziotti furono condannati con aberrante sentenza, a sei mesi di reclusione ma con la sospensione condizionale s’intende !

Rasman è solo uno della serie : Uva, Aldrovandi, Sandri, Turrisi, Bianzino, Eliantonio sono i nomi di altre persone decedute in Italia per “mano pesante” della Polizia.

Sul canale YouTube “Abusi di Polizia”, chi interessato, può approfondire questi casi.

La lezione è chiara : siamo di fronte ad un problema di “addestramento

Anche uno scemo rileverebbe che, se gli arrestati decedono inaspettatamente non può che esserci un evidente abuso nelle procedure di ingaggio e nell’addestramento degli agenti operanti, o forse pure nella “catena di comando”.

Anche un cieco constaterebbe che in Italia i diritti dei cittadini continuano ad essere ristretti e, al contrario, il potere delle Forze di Polizia sta straripando sino all’impunità.

Mentre critichiamo gli USA, dimentichiamo i Decreti Salvini

Il “nuovogoverno Conte II era nato, tra l’altro, col programma di “revisionare” i Decreti Sicurezza adottati dal governo Conte I (forse un omonimo !).

Dopo 271 giorni dall’insediamento del “nuovo” Conte, questo non ha ancora abrogato/modificato le determinazioni del predecessore Conte I.

Tra le norme sicuramente rivedibili quelle che consentono:

  • ai vigili urbani l’uso del taser, una pistola a scariche elettriche, letale per i malati cardiaci;
  • l’ aumento a dismisura dell’eventuale “oltraggio” ai pubblici ufficiali;
  • infine, l’istituzione dello specifico reato per i “blocchi stradali”.

Di tutto quanto testé detto, le TV e i giornali di regime non ne fanno cenno.

E non ne avevamo alcun dubbio.

Credits : Photo by Cooper Baumgartner on Unsplash

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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