Camera, mozione di Schlein (PD): Israele ha il diritto alla difesa

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Il Partito Democratico non perde occasione di far parlare male di sé nel Paese: l’ultimo episodio è avvenuto lunedì, alla Camera dei Deputati, ove si è discussa una “mozione” [1] avente per oggetto “la crisi in Medio Oriente” di cui prima firmataria è la segretaria Elly Schlein di cui, è noto, L’Unità chiede da tempo le dimissioni per la sua irrilevanza politica.

Già il titolo lascia perplessi: parlare di “crisi” dove la Corte di Giustizia Internazionale ipotizza ci sia un “genocidio” va ben oltre il “minimizzare”; non sorprende, tuttavia, dato che né il PD né la stessa Elly Schlein hanno ancora commentato (e neanche citato nella mozione) l’ordinanza della Corte de L’Aia ma han trovato tempo per felicitarsi col tennista Sinner per la vittoria di una coppa.

Il deputato del Partito Democratico Vincenzo Amendola, illustrando la “mozione”, ha reso ben chiaro quel che la Schlein indicava implicitamente: il PD sta con gli aggressori, con lo stato di Israele.

Nessuna condanna di Israele, infatti, nel discorso del parlamentare. Al contrario, condanna ad Hamas un’organizzazione terroristica » che ha commesso « atti orrendi ») e una richiesta di « giustizia per le atrocità del 7 ottobre ». Israele, invece, afferma Amendola « ha il diritto alla difesa ».

Sul genocidio poche parole: solo « dal 9 ottobre l’assedio totale alla Striscia di Gaza ha causato migliaia di vittime innocenti, soprattutto bambini ». Vittime che non sono vittime di Israele, bensì in quanto « ostaggio di un conflitto », di « una tragedia iniziata il 7 ottobre » ( non da 75 anni ovvero dalla nascita di Israele! ).

Concludendo l’intervento Vincenzo Amendola, a nome della Schlein, ha proposto di:

  • alzare « il livello dell’iniziativa politica dell’Italia dentro l’Unione europea per una soluzione al conflitto »,
  • in particolare proponendo una « conferenza di pace » ( tra chi, se l’interlocutore Hamas non è riconosciuto dall’Occidente? ),
  • occupare colonialmente Gaza ( « un’Europa che si faccia anche carico di una missione internazionale di interposizione » ),
  • per giungere al « riconoscimento dello Stato di Palestina » ( con quali confini se Israele ha colonizzato gran parte dell’area? ).

Per sottolineare la divisione della destra liberale italiana, i tre partiti che la compongono ( PD, Azione e M5S ) hanno presentato tre distinte mozioni sullo stessa tema, le prime due però sovrapponibili. In tal senso è pure utile sapere che Nicola Fratoianni, esponente di Sinistra Italiana, ha iniziato il proprio discorso con la condanna dell’azione del 7 ottobre condotta da quella che lui ha definito « organizzazione terroristica di Hamas ».

Stesse parole poi ripetute, coincidenza, da Andrea di Giuseppe di Fratelli d’Italia. Quest’ultimo, poi, ha concluso il proprio intervento sostenendo come « la sopravvivenza del popolo israeliano passa attraverso la sconfitta di Hamas, ma la libertà e la stabilità palestinese passano inevitabilmente dall’eliminazione di Hamas ».

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Fonti e Note:

[1] Camera dei Deputati, 29 gennaio 2024, dibattito su “Mozione 1/233” di Elly Schlein + altri del PD.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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