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Cittadini per l’aria: le navi crociera bombe ecologiche

5 Giugno 2019 by Natale Salvo Lascia un commento

Nave crociera ormeggia a Trapani
Nave crociera in fase di ormeggio a Trapani

L’inquinamento dell’aria è un altro dei motivi per vietare il turismo crocieristico a Venezia. Il capoluogo veneto è la terza città europea più inquinata a causa delle emissioni delle navi crociera, preceduta solo da Barcellona e Palma di Maiorca, secondo il rapporto pubblicato oggi da Transport & Environment.

Nel capoluogo Veneto, ogni anno 68 grandi navi stazionano quasi 8.000 ore in porto a motori accesi, emettendo 27.520 kg di ossidi di zolfo: 20 volte la quantità dello stesso inquinante prodotta dalle automobili nell’intera area comunale, Marghera e Mestre comprese. A Venezia le navi da crociera emettono ogni anno 600.337 kg di ossidi di azoto e 10.961 kg di particolato.

Le navi da crociera ormeggiate ai moli devono tenere i motori accesi per garantire i servizi di bordo ai passeggeri. In questo modo però vengono liberati nell’aria fumi altamente tossici che compromettono la qualità dell’aria, l’ambiente e la salute dei cittadini.

A livello continentale il triste elenco delle emissioni è composto da 62 mila tonnellate di ossidi di zolfo, 155 mila tonnellate di ossidi di azoto, 10 mila tonnellate di polveri sottili e più di 10 tonnellate di CO2.

Le 203 navi da crociera che si spostavano per i mari europei nel 2017, hanno emesso circa 20 volte più ossidi di zolfo (SOx) dei 260 milioni di automobili circolanti nell’UE. Sempre secondo il rapporto, Costa Crociere e MSC Crociere sono le compagnie che emettono  la maggior quantità di inquinanti nei mari dell’Unione.

Le 203 navi da crociera che si spostano per i mari europei emettono circa 20 volte più ossidi di zolfo dei 260 milioni di automobili circolanti nell’UE Condividi il Tweet

Al quarto posto della classifica si rileva Civitavecchia, al dodicesimo posto troviamo Napoli, seguita da Genova. Poi La Spezia (18°), Savona (20°), Cagliari (30°), Palermo (35°), Messina (36°).

Da leggere:  Gli esperti: 2040, meno cibo e crollo della popolazione

Quattro su 5 delle città portuali più inquinate dell’UE si trovano nel Mar Mediterraneo. Questo dato ci ricorda che, nell’Europa meridionale, la normativa sulle emissioni navali è meno stringente. Nel Mare del Nord invece è in vigore una SECA (Sulphur emission control area) che ha portato al dimezzamento delle emissioni grazie a un limite al tenore di zolfo contenuto nei carburanti fissato allo 0.1%. Sempre nel Nord Europa a breve entrerà in vigore una NECA che consentirà di ridurre anche le emissioni di ossidi di azoto dalle navi.

Per Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria: «Non si può consentire che le vacanze su mezzi insostenibili di alcuni possano determinare un danno grave alla salute di molti».

 Veronica Aneris, responsabile nazionale per l’Italia di T&E, ha dichiarato: «Le città stanno giustamente mettendo al bando i diesel più dannosi per l’ambiente ma lasciano campo libero alle compagnie da crociera che emettono fumi tossici altamente dannosi sia per chi sta a bordo che per chi sta sulle coste adiacenti. Questo è inaccettabile».

«Lo studio conclude chiedendo l’attivazione di misure per la creazione di sistemi portuali a zero emissioni e l’adozione di un’area ECA nel Mediterraneo».

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