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Ti trovi qui: Home / SALUTE / Pandemia Sars-Cov-2 / Coronavirus : L’ISTAT da i numeri, Repubblica da le Fake News

Coronavirus : L’ISTAT da i numeri, Repubblica da le Fake News

8 Aprile 2020 by Natale Salvo Lascia un commento

« ISTAT: Coronavirus, nel Nord morti quadruplicati nei primi 20 giorni di marzo ».

Questo il titolone uscito dal potente altoparlante del quotidiano La Repubblica dello scorso 1 aprile [1]. La notizia è falsa, o per meglio dire, il titolo è vero, ma il giornale riporta un dato statistico falso.

Probabilmente non è un titolo di rilevanza penale, da art. 658 del Codice Penale, giusto per essere esattamente corretto, poiché il pericolo di essere contagiato dal coronavirus effettivamente c’è, come esiste l’allarme capillarmente diffuso alla popolazione.

Si tratta, tuttavia, di una Fake News che ingigantisce i dati reali con l’unico fine, apparente, di speculare sulla morte, sul terrore e per vendere più giornali con la relativa pubblicità.

Che La Repubblica scriva che il numero dei morti si è quadruplicato “nel Nord” è un azzardo.

L’ISTAT ha pubblicato nei giorni scorsi una tabella che raffrontava i morti, indipendentemente dalla causa specifica del decesso, nel periodo compreso tra il giorno 1 ed il successivo 21 marzo 2020, rispetto al precedente periodo del 2019.

La predetta tabella non era esaustiva, ma era limitata ai decessi avvenuti in 1.084 comuni, cioè ad 1/8 (12,50%) dei comuni italiani e, quindi, non tutti.
Insomma, solo un campione e peraltro disomogeneo.

Anche il sottotitolo « I dati drammatici sulla mortalità in Italia: decessi cresciuti a Bergamo del 400 per cento » può qualificarsi Fake News.

I dati ISTAT riportano, per lo sfortunato comune lombardo, e per il periodo preso in esame, l’aumento del 294%. Non lieve, ovviamente, ma non certo del 400%. E’ possibile che il quotididiano La Repubblica si limiti all’analisi del numero dei deceduti di solo sesso maschile, il cui dato ISTAT – in effetti – schizza al 402,6%. Ma il giornale non lo precisa facendo così credere che l’intero dato comunale è cresciuto, drammaticacamente, del 400%.

Perché ?

Lo scopo è evidente : amplificare l’allarme e calamitare l’attenzione del lettore, ma nella migliore delle ipotesi.

Scarto l’ipotesi di una sistematica e scientifica volontà di contribuire a terrorizzare la popolazione e, conseguentemente, sostenere l’azione del governo PD-M5S che ha deciso il confinamento a casa della popolazione. In buona sostanza, la limitazione dei Diritti civili e costituzionali riconosciuti al genere umano. Ma quest’ultimo tema l’ho già affrontato. Per approfondirlo lascio il link sottoindicato.

Coronavirus : da oggi siamo un Paese a libertà limitata !

Assodata la carenza di professionalità della stampa “autorizzata” dal regime, addentriamoci nell’esame dei dati pubblicati dall’ISTAT.

I dati dell’ISTAT : variazioni dei decessi di marzo tra il 2020 e il 2019

Riporto i dati più significativi di alcuni comuni capoluogo che, avendo più abitanti e dunque più morti, anche in periodi di ordinarietà.

ComuneMorti
2019
Morti
2020
Var.
Num.
di cui
età +85
Var.
%
Alessandria7991127+ 15,0%
Aosta273472+ 25,9%
Imperia3145146+ 45,2%
Savona4665196+ 41,3%
Milano8851.039154107+ 17,4%
Bergamo101398297149+294,1%
Brescia13428114721+109,7%
Pavia5578227+ 41,8%
Cremona541368239+151,9%
Mantova415096+ 22,0%
Modena1551594– 1 (!!)+ 2,6%
Pistoia6682169+ 24,2%
Grosseto5769128+ 21,1%
Lodi323868+ 18,8%
Verbania2034141+ 70,0%

I dati del comuni di Bergamo, Brescia e Cremona, appaiono effettivamente fuori media e quindi preoccupanti.

Da leggere:  Test Covid a Scuola: Governo ubbidisce a Rockefeller

Gli altri Comuni, invece, presentano oscillazioni tutto sommato normali. Rispetto alle morti dei tempi ordinari, le variazioni post-coronavirus sono in numero assoluto minime.
Possibile, d’altro canto, che da quelle parti si muoia solo per coronavirus e che le altre patologie mortali siano state debellate ?

Per altri versi, ritengo che proporre paragoni su un solo anno e non su un più lungo periodo – ad esempio: un decennio – rende il dato statistico inattendibile e quindi inidoneo per dimostrare l’assunto della situazione drammatica che vuole fare credere La Repubblica.

Due esempi per dimostrare l’inattendibilità dei dati ISTAT

Giovano un paio di esempi per corroborare questa mia affermazione.

In diversi Comuni prima indicati, i decessi di donne crescono di pochissimo quanto non calano :

  • A Savona crescono di sole 2 unità,
  • a Lodi di 3,
  • a Pistoia di 5,
  • a Pavia di 7,
  • a Milano di sole 28 (+5,4%),
  • a Mantova, addirittura, scendono del 10% (due unità),
  • a Modena calano addirittura del 14,1% (quattordici decessi in meno nel 2020 rispetto al 2019).

L’effetto coronavirus non esiste, quindi, per le donne ?

Al contrario, nel periodo considerato (1-21 marzo 2020), i decessi crescono considerevolmente in tre comuni della Sicilia rispetto all’anno 2019.

Per la precisione, in provincia di Trapani :

ComuneMorti
2019
Morti
2020
Var.
Num.
di cui
età +85
Var.
%
Erice202996+ 45,0%
Mazara2232121+ 45,0%
Pantelleria1872+300,0%

Ad Erice, in particolare, il dato degli uomini deceduti è cresciuto del 57,1 %; a Mazara del Vallo, invece, quello delle donne morte è salito del 60%.

UN DISASTRO ?

Come riporta anche il giornale online TP24.it, in provincia di Trapani i decessi per coronavirus, al momento, sono solo 4:

  • un mazarese di 78 anni, deceduto nell’ospedale a Marsala il 6 aprile;
  • un castellammarese, morto nell’ospedale di Partinico il 3 aprile;
  • un trapanese di 94 anni, spentosi il 31 marzo;
  • un marsalese, spirato il 27 marzo.

Non può sfuggire pertanto, che i decessi del periodo 1-21 marzo registrati nei Comuni di Erice, Mazara del Vallo e Pantelleria non sono addebitabili all’influenza da virus SARS-Cov-2, ma ad altre cause, quale la naturale vecchiaia, la salute minata dalle malattie ricorrenti (neoplasie, infarti, ischemie, …), gli incidenti sul lavoro, sulla strada e tanto altro, purtroppo.

Questo minuscolo campione di decessi, è stato utile per dimostrare che si muore anche senza il concorso del coronavirus, oltre a ribadire con forza che è colpevole amplificazione di allarmismo quello diffuso da La Repubblica e, in generale, dalla stampa e dalle televisioni di Stato, dalle private a diffusione nazionale, oltre alle minori di interesse locale.

Non voglio apparire negazionista, non voglio essere frainteso come sostenitore della non pericolosità del coronavirus o, addirittura, che non esista e che i ricoveri ed i decessi siano solo chiacchere di bar, ma desidero solo ribadire che è la “stampa autorizzata” dal regime a scrivere Fake News ed a diffondere allarme e terrore e che dal regime fanno sapere tutto il contrario.

L’invito, quindi, come al solito è quello di non credere ai politici del regime ed ai giornalisti “embedded”, ma ricercare sempre la fonte.

La fonte che ho commentato è qua, scaricabile, ed esaminabile individualmente, senza la mediazione di alcun soggetto interessato per denaro o per colore politico.

[scarica qui il file dell’ ISTAT sui decessi – richiede excel].

Note :

[1] Repubblica online, dell’1 aprile 2020
[2] Ad Alessandria, Imperia e Grosseto sono stranamente, in controtendenza col dato nazionale, i decessi di donne a crescere maggiormente : rispettivamente +25%, +92,3% e +26,5%.

Credits : Photo by Clay Banks on Unsplash

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