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Cosa nasconde il nuovo Decreto Draghi sulla scuola

8 Agosto 2021 by Natale Salvo Lascia un commento

scolara-studente-scuola-mascherina

Il Decreto Legge n. 111 è stato pubblicato il 6 agosto 2021 sulla Gazzetta Ufficiale dello stato ed è quindi già in vigore.

Siamo difronte l’ennesimo prodotto dal governo “dei migliori” per « fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 ». Talmente “migliori”, questi ministri, che il decreto può ben trovare posto nel “Museo del ridicolo”.

Solo un presidente della repubblica ignavo del suo compito di difesa della Costituzione e delle leggi ordinarie dello stato può autorizzare e sottoscrivere un tal atto!

Il campione del ridicolo è certamente il primo comma dell’articolo 1.

« Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza … il consiglio dei ministri … al fine di assicurare il valore come comunità e tutelare la sfera sociale e psico-affettiva della popolazione scolastica [stabilisce] che l’attività scolastica e didattica … siano svolte in presenza »!

Il governo Draghi, in sostanza, emana un decreto straordinario e urgente per concedere l’ovvio e ordinario svolgimento della “scuola in presenza”.

Una scuola in presenza che potrà essere però, naturalmente, derogata da sindaci e presidenti delle regioni. E che, probabilmente, lascerà già spazio alla DAD, alla didattica a distanza, sin da ottobre.

In proposito, Sergio Abrignani (Comitato Tecnico Scientifico), secondo quanto riporta oggi il giornale Il Messaggero, mette già le mani avanti: « solo accelerando con i vaccini potremo evitare nuove chiusure ad ottobre ».

Rispunta il Nazismo? A scuola, Draghi vuole studenti “collaborazionisti”

Il secondo comma dello stesso articolo 1 del Decreto Legge n. 111, poi ribadisce la “nuova normalità”, il bavaglio: a scuola « è fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai sei anni ».

Col comma 3 dell’articolo 1, poi, si entra direttamente nel penale, nel senso che la norma è già una violazione del diritto penale e in particolare del diritto alla privacy.

« Per le classi composte da studenti che abbiano tutti completato il ciclo vaccinale o abbiano un certificato di guarigione in corso di validità [ ma non il tampone negativo, quindi ] … è possibile derogare [ dall’obbligo di mascherina ] ».

  • Come si potrà sapere – in violazione della legge sulla privacy – se uno studente è vaccinato o meno?
  • Si attiveranno i servizi di spionaggio e delazione?
  • Si prometteranno maggiori razioni di cioccolatta agli studenti “collaborazionisti”?
  • I poveri studenti no-vax saranno indotti all’abbandono scolastico o – come di moda oggi – alla propria eutanasia?
Da leggere:  Giornata contro l’Omofobia: Ma c’è ancora chi accosta gli omosessuali ai pedofili

Ieri, in proposito, il quotidiano La Verità era piuttosto chiaro nel commentare: « Spunta pure la gogna di stato per gli alunni non vaccinati ». Il giornale spiega: « anni a parlare di privacy, inclusività e rispetto … [e invece] partirà la caccia ai renitenti ».

Draghi: niente soldi per sdoppiare le classi a scuola, ma 100 milioni per “test dello sputo”

Il sesto comma del decreto Draghi, oltre a prevedere l’oramai noto ricattatorio obbligo di “green pass” per docenti, personale ausiliario della scuola e studenti universitari, trasforma i presidi in gendarmi cui, ogni mattina, i docenti dovranno mostrare il proprio “lasciapassare” a scanso della sospensione dal lavoro.

Lo stato, come noto, è incapace di reperire le risorse economiche necessarie per “sdoppiare” le classi e assicurare spazi minimi vitali d’almeno tre metri per studente – come garantito ai detenuti –, e non di 1,86 mq come oggi, e lezioni di qualità in sicurezza.

Quello stesso stato, però, nel Decreto Legge n. 111 finanzia con 100 milioni l’attività di « predisporre e attuare un piano di screening della popolazione scolastica » (su base volontaria ci s’immagina). Si tratta del famoso “test dello sputo”. 100 milioni gettati nella spazzatura, insomma.

Ancora, all’interno del Decreto, lo stato « autorizza la spesa di 358 milioni di euro per l’anno 2021, al fine di consentire il tempestivo pagamento delle competenze al personale supplente chiamato [dai presidi, con nomine di raccomandati ad personam e non dalle graduatorie, NdR] per la sostituzione del personale assente ingiustificato [così si chiamano i docenti no-vax, ora, NdR] ».

Insomma, Draghi prepara il famoso “esercito di riserva” di Marx per ricattare il personale scolastico di ruolo.

Quanto sopra, salvo già ovvia proroga, si applica fino al 31 dicembre 2021, cioè sino al « termine di cessazione [provvisorio, NdR] dello stato di emergenza ».

–

Fonti e Note:

[1] Gazzetta Ufficiale n. 187 del 6 agosto 2021, Decreto Legge n. 111 sul green pass a scuola [PDF].

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