Galli: vaccino obbligatorio, Crisanti “non farei il primo”

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Un « finalmente » che la dice lunga sull’indipendenza della stampa italiana. E’ l’avverbio usato da Alessandro Troncino, redattore del Corriere della Sera, per annunciare l’arrivo del salvifico vaccino anti-Covid19.

Un « finalmente » che esprime soddisfazione, per l’avverarsi di una speranza, per il concludersi dell’attesa : « Ci avviciniamo al momento in cui anche in Italia saranno somministrate le prime dose dei vaccini » [1], spiega.

Il dibattito sull’avvio della campagna di vaccinazione di massa anti-Covid19 inizia ad accendere sulla stampa.

Galli, infettivologo : Vaccino obbligatorio per medici, insegnanti

Secondoil professor Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, intervistato sempre dal Corriere [1] « bisognerebbe cominciare con le persone incaricate di pubblico servizio, personale sanitario, ma anche forze dell’ordine e insegnanti, e con le persone più fragili, dunque malati e anziani ».

Per Galli, « quanto all’obbligatorietà, […] per le categorie del pubblico servizio il vaccino andrà posto chiaramente come condizione per continuare a esercitare l’attività ».

Crisanti, microbiologo : io non fare il primo vaccino che arriva

La pensa, tuttavia, in ben altra maniera il microbiologo Andrea Crisanti che, sulle stesse pagine del Corriere [2] si dichiara diffidente : « Vorrei […] leggere una pubblicazione che sia certificata dalla comunità scientifica, la sola garanzia di validità, che in questo momento però non c’è. La validità non la può decidere un’azienda o la politica ».

« Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino. Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio. Perché vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie », insiste Crisanti a Focus Live, per come riportato dal Corriere [3].

Un vaccino non ancora sicuro ma forse obbligatorio, e che, probabilmente, non debellerà il virus : non è escluso che la vaccinazione debba essere ripetuta ogni anno come accade con l’influenza.

Perché allora imporlo? Perché non dedicarsi più alla prevenzione ( protocolli di sicurezza di lunga durata ), ed allo studio della cura?

Fonti & Note:

[1] Corriere della Sera del 20 novembre 2020: “Vaccino Covid: distribuzione, effetti collaterali, tempi. Domande e risposte

[2] Corriere della Sera del 20 novembre 2020, “Crisanti: Non sono un no-vax, ma il vaccino va testato. Non vorrei ci si pentisse”.

[3] Corriere della Sera del 20 novembre 2020, “Crisanti: «Il vaccino a gennaio? Io non lo farei». Polemiche”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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