Il Governo Conte (PD-M5S) ci sta prendendo per il culo !

Giuseppe Conte diretta Facebook

Balbettante, incerto, talvolta perfino incomprensibile con le frasi incomplete, insomma inutile.

Così, in breve, si può etichettare il discorso televisivo di ieri sera di Giuseppe Conte, presidente del consiglio dei ministri, di fatti già scaduto.
Manca solo l’etichetta con la raccomandazione “Da consumarsi prefebilmente entro il 15 luglio“.

Ma non sarebbe sufficiente.

Va’ aggiunto che si è trattato di un discorso di universale delusione, dai cittadini ai commercianti, fino alla Chiesa !

Al discorso è seguita la pubblicazione sul sito del Governo dell’ennesimo DPCM.

Chi ha avuto la forza di leggerne le settanta pagine (leggasi settanta) come potrebbe definirlo ?

  • imbarazzante,
  • stressante,
  • logorroico,
  • smodatamente prolisso
  • loquace,
  • oppure più semplicemente ripetitivo ed eccessivamente lungo ?

Ben 70 inutili pagine finalizzate a stressare i lettori ed indurli alla rassegnazione.

Non ci sarà alcun allentamento delle misure coercitive che ci tengono reclusi a casa, ma col l’induscutibile diritto di seguire gli show di Barbara D’Urso e di rivedere le solite telenovele in TV !

Restano l’odiosa autocertificazione e i controlli polizieschi sui movimenti

Niente stop all’odiosa “auto-certificazione” che giustifica l’uscita di casa, conseguentemente niente stop alla fastidiosa, e quasi unanimemente malvista ormai, presenza delle Forze Pubbliche in strada per verificare il nuovo, ennesimo, modulo.

Che pena vedere quelle divise a fare domande “dove vai, perché va, cosa fa?”, mentre di meglio potrebbero fare per il popolo onesto, arrestando gli spacciatori, i delinquenti ed i malavitosi, ad esclusione dei grandi boss oramai quasi tutti liberi nelle loro case.

Da un lato il DPCM allarga le maglie dei divieti e consente – termine assurdo in una Democrazia Costituzionale – di uscire dal Comune, ma non dalla propria Regione di residenza, per andare a trovare un parente stretto (genitori, fratelli, figli) pur solo in presenza dell’immancabile mascherina di carnevale.

Dall’altro lo stesso DPCM firmato da Giuseppe Conte vieta (rectius raccomanda) agli anziani e alle persone affette da multi-patologie (obesità, diabete, ipertensione, BPCO, ect) di uscire di casa. Naturalmente senza indicare l’età dalla quale partirebbe l’anzianità : 60, 70, o 80 anni ?

Meglio avrebbe fatto raccomandando pasti leggeri senza allergeni, lattosio e conservanti.

Questo in sintesi il ptezioso documento del Conte, dopo lunga consultazione con le sue Task Force ed i suoi ministri targati PD, LeU e M5S : un cocktail di strampalate contraddizioni.

E’ consentito l’assembramento, fino a 15 persone, per un funerale, ma lo stesso numero di credenti non potrà partecipare alla messa, niente cocktail-party per auguri nelle feste di matrimonio, di compleanno, etc. né, soprattutto, manifestazioni politica o sindacale.

Il Governo ha paura delle contestazioni che potrebbero essere il detonatore delle proteste dei servi ?

Conte rinvia la fase 2 al prossimo DPCM, l’effetto rana bollita continua

Questa sarebbe a Fase.2, oppure si tratta della proroga della Fase 1 ?

In quale allegato si può leggere il calendario delle riaperture di scuole, negozi, chiese, palestre, teatri, stadi, case chiuse e manicomi ?

Niente, al di la delle stentate parole microfonate di quell’uomo abbandonato al suo destino che, però, è cosciente di essere arrivato al capolinea.

Il DPCM pubblicato in tarda nottata non riporta nulla di interessante per il ritorno alla vita non vegetativa.
Si dovrà attendere il prossimo DPCM, la settimana prossima, sempre previo sermone dello ore vespertine.

E così, di settimana in settimana, la rana e il popolo spento continueranno a bollire … fino ad indebolirsi del tutto e morire, ma si badi non di coronavirus, ma di depressione e, chissà, se anche per suicidio liberatore.

Non ci potranno portare via i nostri Diritti e Libertà, ci difenderemo

Naturalmente si potrà andare al lavoro, in fabbrica e naturalmente anche non rispettando il distanziamento sociale di un metro ove non possibile. L’importante – scrive Giuseppe Conte nel suo DPCM – che ci siano mascherine e detersivo disinfettante a disposizione.

L’attività lavorativa dentro locali chiusi non è un assembramento, se lo dice lui ed i suoi scienziati !

Mentre in altri Paesi non si è MAI chiuso ( la Svezia su tutti ), mentre altrove addirittura RIAPRONO persino le scuole ( la Francia solo per esempio ), qui restiamo reclusi a casa, controllati dalla Psico-Polizia, imboniti da una stampa tutt’altro che libera da interessi economici ( La Repubblica ora è stata acquistata dalla famiglia Agnelli come lo era La Stampa ) o politici di parte ( Il Giornale è chiaramente l’Organ House della Lega Nord ).

E mentre partiti politici d’opposizione e rappresentante del mondo dell’economia reclamano piccoli interessi di parte, nessuno, nessun partito, nessuna organizzazione sociale, denuncia che la sospensione – sarebbe meglio dire la perdita – dei Diritti Umani prosegue.

Eppure solo due giorni fa si è ricordato l’anniversario del 25 aprile, della Liberazione.

Liberazione da chi e da che, verrebbe da domandarsi.

Siamo in Guerra, ha detto Giuseppe Conte; mentre dall’altra sponda del fiume Giulietto Chiesa gridava « Siamo in Guerra ma non ci potranno portare via i nostri Diritti, la nostra Libertà, perché ci difenderemo in tutti i modi ».

Il secondo si riferiva ai Lanzichenecchi che occupano il Parlamento, in un epico discorso durante la campagna elettorale del 2018 della sua Lista del Popolo.

Giulietto ci ha lasciato ieri. Ma il suo epico discorso resta in Rete.

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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