Giuseppe Conte e la rana bollita di Noam Chomsky

il principio della rana bollita di Noam Chomsky

Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana.

Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare.

La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa.

L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla.

Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.

Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.

Tratto dal libro “Media e Potere” di Noam Chomsky

1° Step : L’acqua è fredda, la rana nuota tranquilla

Parallamente, in tempi di COVID-19, la gente resta tranquilla ed ascolta le parole pacate del Premier e ripete #iorestoacasa fino al 3 aprile.

Era il 9 marzo quando Giuseppe Conte, dopo i primi pannicelli caldi, ovvero i blandi provvedimenti che riguardavano, dapprima solo una dozzina di Comuni del Nord e poi alcune regioni / province del Nord decise di sferrare il colpo duro all’intero Paese.

Un pegno che ha dovuto pagare a Matteo Salvini per fargli accettare i provvedimenti, invece necessari, nelle sole regioni leghiste ?

« Ho deciso di adottare misure più forti, più stringenti, per riuscire a contenere l’avanzata del coronavirus e tutelare la salute di tutti i cittadini che è il nostro obiettivo primario. […] Noi siamo costretti a scegliere e imporre dei sacrifici [rinuncia ai Diritti Umani e costituzionali, NdR]. […] E per questo che sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare in #iorestoacasa. […] Ci sarà l’Italia zona protetta, saranno quindi da “evitare” sul tutto il territorio della penisola gli spostamenti [limitata la Libertà di movimento, Diritto Costituzionale, NdR]. […] Aggiungiamo in questo provvedimento anche un divieto degli assembramenti all’aperto e in locali aperti al pubblico [soppressa la Libertà di riunione, Diritto Costituzionale, NdR] ».

L’11 marzo Conte ritorna in diretta Facebook : « Il mio grazie va anche a tutti voi, che state rispettando le misure che il governo ha adottato per contrastare la diffusione del virus. Vi ringrazio perché so che state cambiando le abitudini di vita [rinuncia ai Diritti Umani e costituzionali, NdR], state compiendo dei sacrifici. […] In un Paese come il nostro, bisogna procedere gradualmente, affinché tutti possano […] accettare i cambiamenti richiesti. Ora questo è il momento di compiere un passo in più […] ».

Il 24 marzo aggiunge : « Il nostro aspetto ordinamentale [Costituzione della Repubblica Italiana, NdR] non prevedeva una specifica emergenza di questo tipo. […] Lasciamo che i Presidenti delle regioni possano adottare anche provvedimenti, misure restrittive, se del caso anche più restrittive, misure più severe ».

Nello stesso messaggio al popolo, il presidente Giuseppe Conte, precisa : « si è creata un po’ di discussione e di dibattito sul fatto che l’emergenza durerebbe sino al 31 luglio 2020. Nulla di vero! Assolutamente No ! […] il 31 luglio 2020 è lo spazio dell’emergenza, ma noi siamo pronti in qualsiasi momento e ci auguriamo prestissimo, per allentare la MORSA di queste misure restrittive e, anzi, siamo confidenti e fiduciosi che ben prima di quella scadenza […] si possa davvero tornare alle nostre abitudini di vita, anzi ad un migliore stile di vita ».

2° Step : L’acqua è tiepida, la rana la trova gradevole

Sembra il pesce d’aprile, ma è solo l’1 aprile. Il ministro della salute che sebbene di nome fa Speranza, in realtà ce l’aveva già tolta poche ore prima anticipando il provvedimento.

Tuttavia le parole di Giuseppe Conte si mantengono ancora cariche di effetti speciali quando si mostra dispiaciuto nell’annunciare la proroga del #iorestoacasa fino al 13 aprile.

« Non siamo nella condizione, lo voglio chiarire, di poter allentare le misure restrittive che abbiamo disposto, non siamo nella condizione di poter alleviare i disagi e risparmiarvi i sacrifici a cui siete sottoposti. […] E’ la ragione per cui ho appena firmato il nuovo DPCM […] che proroga l’attuale regime delle misure, così come sono state disposte, sino al 13 aprile ».

3° Step : L’acqua è calda, la rana è indebolita, non ha forza di reagire

L’acqua è calda, la rana è indebolita, non ha la forza di reagire, come del resto lo è il popolo italiano, ormai incapace perfino di indignarsi di fronte alla nuova penitenza.

E’ il 10 aprile, Venerdì Santo per i credenti, e Giuseppe Conte ritorna sugli schermi delle TV a reti unificate e soprattutto con Facebook. Stavolta i suoi toni sono decisi e paternalistici, ma anche di autocompiacimento, quando annuncia la nuova proroga del #iorestoacasa fino al 3 maggio.

« Ho appena predisposto un nuovo DPCM con cui proroghiamo le misure restrittive sino al 3 maggio. Una decisione difficile […]. Il Comitato tecnico-scientifico ci ha dato una conferma, i segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti. Ci sono evidenti indicazioni che le misure di contenimento, sin qui adottate dal governo, stanno dando dei frutti. Stanno funzionando ».

4° Step : La temperatura cresce ancora, la rana muore bollita

Prossimamente … gli italiani faranno la stessa fine, bolliti in un mare di debiti, senza lavoro, senza tutto !

Il principio della rana bollita è un principio metaforico raccontato dal filosofo e anarchico statunitense Noam Chomsky, per descrivere una pessima capacità dell’essere umano (zombie) moderno: ovvero la capacità di adattarsi a situazioni spiacevoli e deleterie senza reagire, se non quando ormai è troppo tardi. Questo principio viene applicato quotidianamente nella società moderna attraverso delle subdole tecniche di manipolazione di massa e delle coscienze.

Questo accade perché il permanente ingozzamento di informazioni da parte dei media satura i cervelli che non riescono più a discernere, quindi a pensare con la loro testa, e diventano alienati di un sistema che li governa a proprio piacimento.

Un po’ come la rana apprezzava il momento in cui l’acqua si riscaldava pian piano. La verità è che queste persone sono già mezze bollite, sono i dormienti, i zombi di questa società. La loro fine sarà identica a quella della rana bollita [1].

Note :

[1] tratto dal sito web “Tragicomico.it”.

Credits : Photo by Drew Brown on Unsplash

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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2 risposte

  1. Roberto Della Rovere ha detto:

    La bollitura della rana non mi preoccupa tanto per le imposizioni di stare a casa, quanto per il disastro economico che subirà il paese alla ripresa e del quale LA MASSA DEL POPOLO NON HA ANCORA LA PERCEZIONE. C’è il rischio dell’innesco di un effetto domino tra perdite di posti di lavoro e aumento della spesa sociale dello stato da un lato e chiusura di parecchie partite IVA medie e piccole con conseguente calo del gettito fiscale dall’altro. Quali provvedimenti economici verranno applicati a fine anno alla rana cotta?

  2. caccapupu ha detto:

    magari ti svegli elegante

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