• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Privacy
  • Cookie

FronteAmpio

Pensiero Libero & Plurale

  • Inizio
  • Chi Siamo
  • Manifesto
  • Informati!
  • Contatti
Ti trovi qui: Home / MEDIA / La libertà d’espressione limitata da una norma fascista

La libertà d’espressione limitata da una norma fascista

14 Novembre 2018 by Natale Salvo Archiviato in:MEDIA

stampa e norme fasciste

Per garantire il pluralismo e libertà d’espressione, occorre « incentivare gli editori a non essere in conflitto di interesse né con altri settori di business né con la politica per garantire a tutti un’informazione libera e imparziale ».  Così sostiene si leggeva ieri sul « Blog delle Stelle ».

Esistono, infatti, secondo quest’articolo, chiari « interessi industriali e intrecci con il partito di riferimento » in diversi editori che contrastano con l’obiettivo di assicurare queste garanzie. La proposta è quella di una immediata trasparenza su questi « intrecci » e una legge sul « conflitto d’interessi ».

Questa è la posizione del Movimento Cinque Stelle; al di la del linguaggio un poco folkloristico usato nei confronti di alcuni giornalisti (« puttane e sciacalli », come riporta Repubblica il 10 novembre).

I giornalisti professionisti contro il Movimento Cinque Stelle

Alcuni giornalisti – in specie l’associazione « articolo 21 », per come riporta Pressenza – tuttavia replicano respingendo gli « attacchi volgari e inaccettabili contro l’informazione e i giornalisti ». Secondo loro, i giudizi Movimento Cinque Stelle sono semplici « azioni mirate a screditare una categoria di professionisti». Per tale motivo ieri i giornalisti professionisti hanno protestato in alcune piazze italiane e sostenuto lo slogan #giùlemanidall’informazione.

La libertà d’informazione? Compressa dal corporativismo

A mio parere, il termine « giornalista professionista » non è sinonimo né di informazione né di libertà d’espressione.

A dirlo, già nel 1945, il futuro presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi, quando, a proposito dell’Ordine dei Giornalisti, scriveva : «Giornalisti sono tutti coloro che hanno qualcosa da dire … L’albo obbligatorio è immorale, perché tende a porre un limite a quel che limiti non ha e non deve avere, alla libera espressione del pensiero».

A distanza di oltre 70 anni, le parole di Einaudi appaiono ancora attuali.

Ecco come la libertà d’espressione viene negata

L’art. 19 della “Carta Universale dei Diritti dell’Uomo” sostiene: «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e d’espressione, incluso il diritto di … diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo».

[bctt tweet=”«Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo».” username=”fronteampio”]

L’art. 21 della Costituzione Italiana conferma: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione» e «la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni».

La stampa, in realtà, è soggetta a autorizzazione poiché «nessun giornale o periodico può essere pubblicato se non sia stato registrato presso la cancelleria del tribunale» – vedi art. 5 legge n. 47/1948 (“Disposizioni sulla Stampa”).

L’art. 3, sempre della legge n. 47/1948, aggiunge l’obbligo, per «ogni giornale o altro periodico» di «avere un direttore responsabile».

L’art. 46 della legge n. 69/1963 (“Ordinamento della professione dei giornalisti”) poi precisa: «Il direttore ed il vicedirettore responsabile di un giornale … devono essere iscritti nell’elenco dei giornalisti professionisti … oppure in quello dei pubblicisti».

La finalità censoria è rilevabile dall’origine fascista delle norme.

Fu proprio il dittatore fascista Benito Mussolini, infatti, ad essere il promotore della Legge 2307/25 (cui seguì il Regio decreto 26 febbraio 1928, n. 384) «la quale disponeva che i giornali potevano essere diretti, scritti e stampati solo se avevano un direttore responsabile riconosciuto dal prefetto».

L’art. 46 della legge n. 69/1963 ricalca alla virgola l’art. 19 del R.D. n. 384/1928.

Ricorda Wikipedia, che allora «le notizie politiche giungevano nelle redazioni direttamente da Roma, dagli uffici del Ministero della Cultura Popolare». Oggi è diverso?

Libertà di stampa: Serve abolire l’obbligo della tessera corporativa

Nel 2008 il Movimento Cinque Stelle, in occasione del secondo “Vaffa Day”, raccolse migliaia di firme e nel 2013 presentò una proposta di legge. Il senatore M5S Giovanni Endrizzi intervenne il 3 agosto 2016 in occasione dell’esame del DDL n. 2271 sull’editoria.

Per raggiungere l’obiettivo di garantire la libertà d’espressione, probabilmente sarebbe sufficiente la semplice abrogazione dell’art. 46 della legge n. 69/1963 quello che prevede la registrazione d’un giornale solo in presenza d’un direttore responsabile iscritto all’Albo professionale dei giornalisti.

Ti potrebbero interessare:

charb - charlie hebdoJe suis Charlie, cinque anni dopo: libertà d’espressione o blasfemia? byoblu-claudio-messoraByoblu boicottato da YouTube, libertà a rischio grafico_effetti_avversi_vaccino_BelgioBelgio: La tivù di stato nega i 200 morti da vaccino rassegna-stampaGiornata della libertà di stampa. Cosa festeggiare?

Lascia un commento

SEGUICI SU MASTODON

Gli argomenti di questo sito ti appassionano ma non riesci a stargli dietro?
Unisciti al canale MASTODON di FronteAmpio per restare aggiornato. MASTODON è un nuovo social network, indipendente, attento alla privacy e senza pubblicità.
bottone-mastodon

Interazioni del lettore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Richiedi la Tua NewsLetter

Resta aggiornata/o, senza dipendere da Google o dai Social per raggiungerci e informarti. E’ gratuita, e arriva comodamente nella tua posta elettronica!

ARCHIVIO MENSILE ARTICOLI

ARTICOLI PIU’ LETTI NELL’ULTIMO MESE

  • L’Unità chiede le dimissioni della Schlein! 7 Novembre 2023
  • Intrappolati in una terza guerra mondiale senza fine 18 Novembre 2023
  • Il messaggio di pace di Daniel Barenboim e dell’orchestra di musicisti israeliani e palestinesi 17 Ottobre 2023
  • Irlanda: il presidente si schiera con la Palestina 23 Ottobre 2023
  • I bambini decapitati da Hamas? Fake News dell’Occidente 13 Ottobre 2023
  • Haaretz: strage al rave causata anche dal fuoco “amico” 20 Novembre 2023
  • Pressenza: gli USA all’attacco della stampa indipendente 11 Novembre 2023
  • Il caso Vioxx: il farmaco che uccise decine di migliaia di pazienti 7 Gennaio 2021
  • Poste Italiane: La denuncia dell’ex postino Carmine Pascale 27 Marzo 2023
  • Un anno di Fediverso, luogo di libertà e imperfezioni 19 Novembre 2023

GLI ULTIMI PUBBLICATI

  • Islam e Jihad: un dibattito contro l’islamofobia 3 Dicembre 2023
  • Nasce “Shoruq”, la comunità LGBTQIA+ di Trapani 3 Dicembre 2023
  • Senza più nucleare 2 Dicembre 2023
  •   Appello per la pace in Medio Oriente 30 Novembre 2023
  • “Dai diamanti non nasce niente”: EquAgenda 2024 e l’impegno per la Terra e i diritti civili 30 Novembre 2023
  • Le teorie della violenza strutturale 29 Novembre 2023
  • Milano – Presentazione libri ANPI 80esimo Anniversario della Resistenza 28 Novembre 2023
  • Mariolino va per mare, un libro per tutte le età che parla di umanità e migrazioni 27 Novembre 2023
  • Piacenza, i lavoratori Amazon in sciopero nel Black Friday 26 Novembre 2023
  • 25 novembre: violenza è mettere madri in galera! 26 Novembre 2023

Contenuti con licenza:

Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International License.

Meta

  • Registrati
  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Copyright © 2023 · Siamo su Mastodon · Accedi