Politiche 2018: L’invito al voto di Lista Civica Italiana

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«I partiti tradizionali sono diventati consorterie per assicurare carriere ben retribuite a pochi privilegiati, per spartire i fondi pubblici tra “amici” e per dar seguito alle politiche neoliberiste. Queste politiche comportano (e hanno comportato) la svendita dei gioielli di famiglia dell’Italia».

Lo sostiene l’associazione “Lista Civica Italiana” in un comunicato con cui esamina l’offerta politica presente, in vista del voto per il Parlamento del 4 marzo prossimo.

Certamente, per “Lista Civica Italiana”, sono da non votare i partiti che hanno scritto e votato a favore di «un’altra legge elettorale incostituzionale, visto che il “Rosatellum” verrà presto dichiarato incostituzionale dalla Consulta, e per tornare a nuove elezioni in autunno».

Inoltre «Non è più tempo di leader salvifici né di gruppi e associazioni recintati nei loro orticelli».

La strada giusta da percorrere sarebbe stata quella di «creare una “coalizione” a partire dalla proposta fatta a giugno del 2017 da Anna Falcone e Tomaso Montanari al teatro Brancaccio».

Come noto, anche quella è fallita. «Purtroppo quella proposta conteneva delle ambiguità perché da un lato aveva l’obiettivo di creare una forza politica per l’attuazione della Costituzione (e questo avrebbe permesso di accogliere un ampio arco di forze), dall’altra si proponeva di ricostruire un gruppo politico di sinistra».

Ma il 4 marzo occorre certamente recarsi alle urne. Per “Lista Civica Italiana”, quindi, «rimangono M5S, Potere al popolo, Liberi e Uguali» come scelte “potabili”, anche se tutti e tre «hanno comunque pecche o carenze».

Ma dato che il voto sarà “a scadenza” e in autunno è possibile immaginare un nuovo voto, “Lista Civica Italiana” sostiene che «Occorre impegnarsi per far aumentare il livello di partecipazione e di consapevolezza civica degli italiani, per creare reti aperte per fare politica tra gruppi affini radicati sui territori».

«Solo così si può pensare di superare il neoliberismo. Senza un titanico e tenace lavoro di questo genere ogni proposta è destinata a dissolversi», chiude il comunicato.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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