Polizia controlla chi indossa le mascherine: due morti

E sono due, ora, le persone uccise dalla polizia durante i controlli sul porto delle mascherine anti-Covid.

Nella Repubblica Democratica del Congo sembra che le forze dell’ordine (?) stiano applicando eccessiva solerzia nelle verifiche e, sempre più spesso, vengano estratte le armi da fuoco.

Una prima vittima era stata, sabato scorso, lo studente Honoré Shama ucciso da un colpo di pistola. Il giovane era rimasto coinvolto, scrive il giornale Actualité [1], in « una disputa nata dall’intervento sproporzionato della polizia per non aver indossato una maschera ».

Ieri, mercoledì, invece, « un poliziotto ha sparato inavvertitamente [in testa, NdR] al suo superiore durante un’operazione di controllo delle maschere ».

Due errori ovviamente.

Tuttavia, aggiunge il giornale congolese, spesso in occasione dei controlli « la polizia è regolarmente accusata di molestie ».

Pandemia Sars in Congo: contagiata solo lo 0,05% della popolazione

Nella Repubblica Democratica del Congo è prevista una multa di 10.000 franchi congolesi ( 4,25 euro circa ) per il mancato rispetto dell’obbligo di indossare la mascherina che copra bocca e naso.

Nel Paese africano, che conta 91.640.540 abitanti, siamo alla terza ondata di Covid e dal 10 marzo 2020 ad oggi, si contano 48.768 “casi” confermati di infezione da Sars-Cov-2 ( il contagio ha colpito lo 0,05% della popolazione, quindi ) e 1.023 morti ( fatalità del 2,09 % sul totale dei contagiati ).

La modestia dei numeri e, comunque la civiltà, non giustificano le violenze della polizia a riguardo i controlli anti-covid. La magistratura, di conseguenza, ha avviato, a Mont-Ngafula, un processo per direttissima contro l’autore materiale dell’omicidio dello studente Honoré Shama e contro il suo superiore.

Fonti e Note:

Credits: Photo by Jesse Young on Unsplash

[1] Actualite.cd, 29 luglio 2021, “Suite aux bévues policières pendant le contrôle de port de masque, Sylvano Kasongo convoque une parade spéciale ce samedi”.

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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