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Ti trovi qui: Home / INTERNO / Italia / Rapporto INPS 2019 : l’Italiano un popolo di truffatori

Rapporto INPS 2019 : l’Italiano un popolo di truffatori

31 Ottobre 2020 by Natale Salvo Lascia un commento

Un popolo di lavoratori ( 25,5 milioni ), di imprenditori ( 1,8 milioni ), ma anche di pensionati ( 15,5 milioni che intascano 20,8 milioni di pensioni ), disoccupati ( 3 milioni in NASPI ), e di persone che sopravvivono grazie al reddito di cittadinanza ( 1,4 milioni ).

Ma anche un popolo di furbi, di truffatori.

Questa l’Italia disegnata, oggi da Pasquale Tridico, presidente dell’INPS, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, in occasione della presentazione del proprio rapporto annuale INPS sull’attività 2019.

A quest’impegno ordinario, si è aggiunto, quest’anno, quello straordinario della gestione dell’emergenza sanitaria, che ha previsto la distribuzione di cassa integrazione ( 6.5 milioni di beneficiari ), di indennità una tantum a commercianti e professionisti ( le famose 600 euro, giunte a 4,1 milioni di partite IVA ) e del reddito di emergenza ( 600mila beneficiari ).

Il tutto mantenendo il 93% del personale in smart working, ovvero in telelavoro da casa, nei momenti più acuti dell’epidemia.

INPS : 3.000 tentate truffe individuate, ma quante sfuggite?

Nel rapporto l’INPS non manca di segnalare delle incongruenze che suggeriscono ipotesi truffaldine.

« Delle 552mila aziende che hanno utilizzato almeno un’ora di cassa integrazione – scrive l’Istituto –, quasi 189mila, ovvero circa il 34%, non hanno subito riduzione di fatturato [ durante l’emergenza Covid ] ».

« A ciò si aggiungono gli oltre 3.000 casi di aziende fittizie, assunzioni funzionali alla sola erogazione della cassa, iscrizioni retrodatate, e altri fenomeni palesemente fraudolenti bloccati in questi mesi dalla direzione anti-frode dell’Istituto ».

INPS : Salari, al netto inflazione, su dello 0,6%. Occupazione + 0,3%.

Tornando all’illustrazione dei dati 2019, l’INPS, evidenzia : « un leggero incremento occupazionale accompagnato da stazionarietà delle retribuzioni reali ».

Da leggere:  Domenica 20 votiamo al Referendum e votiamo SI

« Il monte redditi e retribuzioni, che corrisponde all’imponibile previdenziale, registra un valore pari a 594 miliardi nel 2019 a fronte dei 588 del 2018, con un incremento dell’1% », valore sostanzialmente pari all’inflazione (0,4%).

L’incremento occupazione è comunque marginale risultando, complessivamente, solo dello 0,3%. Tale crescita, scrive sempre l’INPS, « è riconducibile principalmente al lavoratori extra-comunitari che si registrano nelle regioni settentrionali ». I rapporti di lavoro stagionale, infatti, crescono del 18,2%.

Le prospettive occupazionali, e reddituali, dopo l’epidemia 2020, non sembrano rosei né per quest’anno e né per il prossimo e, più in generale, per il futuro : un Reddito di Cittadinanza che inglobi e stabilizzi le casistiche oggi inserirete nel Reddito di Emergenza ed un Salario Minimo Orario, allora, potrebbero rivelarsi di indispensabile adozione.

APPROFONDIMENTO >>> Relazione Presidente Inps 29 ottobre 2020

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