Redditi più bassi per donne, anziani e meridionali

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Oltre 256.000 italiani e quasi 63.000 italiane posseggono un reddito (lordo) di 10.000 euro al mese. Insomma, per la precisione 319.196 cittadini si “portano a casa” redditi – in varia maniera percepiti – per almeno 120 mila euro annui. Di questi, oltre un decimo, 38.554, superano i 300 mila euro di reddito lordo ( oltre 25.000 al mese ).

Possiamo definire, almeno questi quasi 40.000 cittadini dei soggetti ricchi?

Il Ministero delle Finanze ha pubblicato lo scorso aprile [1] i dati statistici aperti sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche 2021 relative ai redditi 2020.

Dai dati emerge anche che 6,3 milioni di lavoratori uomini e 8,8 milioni di lavoratrici donne non raggiungono i 12.000 euro lordi ( 1.000 euro al mese ) e che, nel complesso, tra i due sessi, 30,2 milioni di lavoratori sono sotto i 26.000 euro lordi ( 2.150 lordi al mese ).

Oltre che a emergere un chiaro “gap” reddituale che penalizza le donne risulta chiaro che i 40.000 ricchi guadagnano pressoché tanto quanto tutti assieme 15,1 milioni di lavoratori “poveri”.

Le statistiche del Ministero delle Finanze, poi, segmentano i redditi degli italiani per fasce d’età e per regione di residenza.

Il rapporto poi conferma che che, tra i redditi più poveri, troviamo quegli dei contribuenti più anziani ( pensioni povere, probabilmente ) e dei residenti dell’Italia meridionale e insulare.

Redditi e età: gli anziani quelli più a rischio povertà

Tra i giovani under 25, ad esempio, solo 180 hanno dichiarato nel 2021, per il 2020, redditi tra i 120.000 e i 200.000 euro lordi (nessuno quindi oltre 300.000). Mentre 1,4 milioni ( su una popolazione di 5,8 giovani 15-24 anni; quindi il 24% ) lavorano per meno di 12.000 euro annui.

Tra i 25 e 44 anni d’età, invece, sono 31.061 coloro che dichiarano oltre 120.000 di reddito lordo ( di cui 3.814 con oltre 300 mila euro ). Tuttavia sono 4,6 milioni di contribuenti ( su 13,7 cittadini in questa fascia d’età, quindi il 33,5% ), in questa fascia d’età non raggiungono i 12.000 euro lordi di reddito.

Al contrario, 185.848 contribuenti nella fascia d’età tra i 45 e i 64 anni dichiarano almeno 120.000 euro lordi di reddito ( 24.189 oltre i 300mila ) come anche 101.809 over 65 anni ( 10.384 superano i 300mila euro di reddito ). Nella fascia d’età 45-64, sono invece 5,6 milioni coloro che dichiarano meno di 12.000 euro di reddito lordo ( su 18,1 milioni di componenti la fascia; 31% ), mentre, nella fascia over 65 sono 5,7 milioni ( su 13,8 milioni; 41% ).

Redditi e residenza: al Nord, fino a 14 volte di più di super-ricchi

Sono, ad esempio, 14.165 i contribuenti che dichiarano oltre 300mila euro di reddito lordo in Lombardia (0,14%), 4.884 in Lazio (0,08%), 3.637 in Emilia Romagna (0,08%), 3.734 in Veneto (0,07%), 1.077 in Liguria (0,07%), 2.890 in Piemonte (0,06%), 2.242 in Toscana (0,06%).

Invece sono solo 1.197 in Campania (0,02%), 677 in Sicilia (0,01%), 617 in Puglia (0,01%), 257 in Sardegna (0,01%), 192 in Calabria (0,01%) e 90 in Basilicata (sempre 0,01%!).

Fonti e Note:

[1] Ministero delle Finanze, 13 aprile 2022, “2021 a.i. 2020 / IRPEF / Persone fisiche / Tutte le tipologie di contribuenti”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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