Trapani, dibattito “Ci Vuole un Reddito Universale”

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Sinistra Libertaria ha risposto all’invito del tavolo nazionale “Ci Vuole un Reddito Universale” promuovendo e organizzando due incontri-dibattito presso “La Casa del Popolo” di Trapani, l’uno giovedì 4 e l’altro sabato 6 maggio.

Il primo, tenuto davanti ad un numeroso pubblico da Natale Salvo, portavoce di “Sinistra Libertaria”, è stato presentato il libro del filosofo francese Abdennour Bidar: “Libérons-nous! Des chaines du travail et de la consommation”. Anche il secondo incontro, tenuto due giorni dopo da Luca Sciacchitano, ci si è soffermati sulla società della bulimia da consumo.

Nel saggio illustrato da Salvo, Bidar sostiene che l’uomo, per essere veramente libero, deve disfarsi di due catene: « La prima ci lega al lavoro: essa ci costringe a lavorare per guadagnare del denaro. La seconda ci lega al consumo: è quella che rende il denaro desiderabile, e che ci motiva dunque a lavorare », scrive.

Natale Salvo - Ci Vuole un Reddito

La catena del lavoro si spezza col reddito di base universale

Secondo il filosofo, la soluzione per spazzare la prima catena è l’istituzione di un Reddito di Base, universale, individuale e incondizionato, ha sintetizzato Natale Salvo.

« Questo Reddito accordato a tutti permetterà di coprire i bisogni di base e di poter vivere degnamente », insiste Bidar nel suo lavoro.

Naturalmente, « chi ne fruisce potrebbe utilizzare il tempo e il denaro per osare fare qualcosa, per prendersi il rischio di un progetto personale. O restare a casa tranquillamente per occuparsi dei figli, del proprio orto, o della salute dei propri cari. Prendere il piacere di studiare cosa l’appassiona, di leggere o di meditare ».

Questo è il Reddito di Base Universale, spiega Salvo.

Tuttavia, il Reddito Universale non è una bacchetta magica; precisa infatti Abdennour Bidar: « Lavoriamo per guadagnare di più, per spendere di più, per possedere di più. Questo è il circolo vizioso dove molte delle esistenze girano in tondo ».

In buona sostanza, spiega Natale Salvo riportando le parole di Bidar, « finché il nostro reddito dipenderà dal nostro lavoro, noi saremo trattenuti in ostaggio da coloro che ci vogliono dare un lavoro quando questo collima coi loro interessi e che possono togliercelo da un giorno all’altro secondo la stessa logica ».

Bidar, la seconda catena dell’uomo: il consumo

Tuttavia, « il rischio forte è quello di restare incatenati ad una seconda catena: la catena del bisogno condizionata dal consumo. Il capitalismo – aggiunge Salvo riportando il testo del saggio “Libérons-nous!” – ci condanna creando nuovi inarrestabili bisogni. Ci fa credere che, in effetti, noi viviamo bene quando non ci accontentiamo. Così restiamo in perpetuo nell’attesa della felicità e nell’anticamera della vera gioia dell’esistenza ».

« Non servirà a nulla aver spezzato solo la prima delle nostre due catene, se la seconda ci strangolerà anch’essa. Dobbiamo imparare, o riapprendere, a trovare per la nostra vita altri obiettivi che comprare senza fine », si legge ancora nel saggio illustrato dal relatore.

Salvo conclude la propria relazione evidenziando la proposta di Bidar: « Dobbiamo costruire una Società del Tempo libero, una Casa del tempo Libero, un luogo di co-educazione dove gli uni e gli altri si aiutano reciprocamente nel tempo libero, o parlano assieme, discutono e riflettono assieme ».

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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