Allagamenti: non è che a noi non ce ne frega niente?

Le bombe d’acqua hanno sostituito i cari vecchi temporali. Noi poveri cittadini accettiamo ogni disgrazia piagnucolando dopo.

La verità è che non ce ne frega niente della tragedia che si sta preparando! E questo, mi pare, è uno dei peggiori effetti collaterali di un vizio nazionale o forse mondiale: l’abitudine di vivere il presente.

Nessuna voglia di guardare avanti. Nessuna voglia di sacrificare una grigliata per salvare il pianeta. Così balliamo tutti sulla tolta del Titanic, per non pensare che stiamo colando a picco.

Il riscaldamento globale sta mettendo a rischio il pianeta, lo sappiamo tutti. Se le ondate di caldo, se la siccità, se le inondazioni diventeranno sempre più frequenti, se l’inquinamento da CO2 crescerà ancora … moriranno milioni di persone, moriremo.

E’ sgradevole, ma non ci angoscia mai veramente.

Jonatham Safran Foer nel suo ultimo libro “Possiamo salvare il mondo prima di cena” da un’argomentata notizia d’allarme: l’allevamento è una delle cause principali dei cambiamenti climatici, forse la causa principale.

Nel corso dei loro processi digestivi i bovini, le pecore e le capre producono una quantità mostruosa di metano ( eruttato, scorreggiato, trasferito negli escrementi ).

Se le mucche fossero un Paese, sarebbero terze in classifica per emissioni di gas serra dopo la Cina e gli Stati Uniti.

Noi umani mangiamo troppo cibo di origine animale. Carne, latticini, uova. Perciò gli allevamenti si fanno sempre più intensivi.

Per cui “cambiare il nostro modo di mangiare non sarà sufficiente di sé a salvare il pianeta, ma non possiamo salvare il pianeta senza cambiare il nostro modo di mangiare”.

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Trapani, il corso principale via G.B. Fardella

Fonti e Note:

[1] Tratto da: Bio’s, settembre-ottobre 2019, Lidia Ravera*, “Non sarà che a noi dell’ecosistema non ce ne frega niente?”. Pag. 61.

*Lidia Ravera, scrittrice (“Porci con le ali”, 1976), giornalista, assessore alla cultura e politiche giovanili regione Lazio (2013-2018, giunta Zingaretti).

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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