Buona Scuola: è la chiave per ripartenza Italia post-virus

scuola

Il Virus, tra una zona rossa, arancione e gialla, non uccide tutto quello che tocca, non ha questo potere pur se i media tendono a dirlo.

Dietro ogni nuvola c’è sempre il sole e dietro la pioggia la vita.

Il virus, “al di la del bene e del male” ( cfr. Aleksandr Isaevič Solženicyn Arcipelago Gulag Mondadori, collana I Saggi, 1974 ), evidenzia che l’emergenza, come il quotidiano, necessita di esseri umani preparati ed in grado di dare risposte tempestive, esatte e corrette.

È chiaro così il fondamentale ruolo della scuola: educatrice e severa selezionatrice dei valori individuali attraverso insegnanti, educati e selezionati.

La Buona Scuola mi conduce all’articolo di Concetto Marchesi, professore di filologia classica all’Università di Padova pubblicato da Il Politecnico, numero 6, 3 novembre 1945 ed al Ministero della Pubblica Istruzione.

“Al di la della terminologia usata nel tempo” la Buona Scuola si forma e forma gli allievi per gradi successivi, non avvia subito ad un determinato mestiere o ad una precisa utilità.

La Buona Scuola ( uso S maiuscola perché è come la Storia “Maestra di Vita” ) tende a dare una cultura disinteressata, educativa, formativa e scopre, sperimenta negli allievi le singole tendenze e capacità, e ne promuove l’interiore sviluppo.

La Buona Scuola deve permettere alla persona umana di conoscere se stesso: di restare operaio o salire più in alto e divenire un maestro o un artista.

È il Vero realismo scolastico oltre che di vita come ai tempi di Verga, Pasolini, Fellini.

La scuola tecnica concepita dal conte di Cavour ( che affianca quella classica aperta a chi svolge alte funzioni sociali, ed alla quale i “signori” avviano i loro figli anche inadatti all’esercizio dell’intelletto ) lascia il proletario escluso dall’una e dall’altra perché il giovane dotato al lavoro intellettuale/mentale è subito ghermito e assorbito dalla officina e dalla terra.

La crisi profonda della scuola, soprattutto universitaria, è cominciata quando il predominio e il fascino della tecnica moderna sovrappone i fini della utilità a quelli della scienza, sovrappone i valori materiali a quelli del pensiero, sovrappone e sovrasta i progressi tecnici a quelli spirituali.

In quest’epoca povera e piena di virus la Scuola non serve che per forgiare la prepotenza dell’uomo.

La Buona Scuola serve per l’elevazione dell’Uomo.

La Buona Scuola serve per rispettare il creato ed il dono della vita che noi tutti abbiamo ricevuto.

Da sempre la scuola forma gli artefici della vita sociale e gli artisti della vita spirituale.

Ora più che mai occorre comprendere che ogni essere Umano deve sempre avere, dall’inizio all’esistenza, la spinta verso il profondo e verso l’alto, deve istruirsi e formarsi in una Scuola che:

  • allarghi l’orizzonte delle cose finite e sperimentate;
  • allarghi la capacità di ascoltare come avere buone Orecchie ( Cfr. Collodi, Pinocchio; Apuleio, L’asino D’Oro );
  • faccia seguire al mito della favola il mito della storia;
  • conduca ad ascoltare ed a meravigliarsi della bellezza; un incanto il giorno, l’alba, la luna, il sole, il volo delle rondini, la foglia che ti accarezza, il bacio inaspettato, lo studio con passione per imparare davvero.

In questo modo l’essere Umano avvia lo studio di una data scienza o esercita un determinato lavoro.

Il 2021 porta a dire che la rinascita del Paese avviene attraverso la Buona Scuola: dal percorso scolastico nasce la generazione degli esperti della tecnica, della cultura, della produzione, della pubblica amministrazione.

I mezzi per la leva dell’intelligenza sono le finanze dello Stato, nel concorde tributo di tutti i cittadini che sentono nella scuola il presidio della nazione.

Il 2021 mostra la rovina a cui conduce indebitare i cittadini con GIC e reddito di cittadinanza, buoni vacanza e mancato introito di Tasse per cessione di crediti.

La Patria Europea ha bisogno di una Italia forte che sa far Bene fruttare il percorso scolastico dei suoi figli, sa Bene coltivare la terra, l’artigianato e l’industria e sa Bene rispettare il creato.

La Patria Europea e Mondiale ( globale come dicono le Oligarchie apolidi ) necessita di avere un creato pulito: acqua, aria, terra e cibo sani senza glifosati ed additivi tecnologici.

Un rapporto è come la tastiera di un pianoforte. Ogni tasto è un nota.

Conoscere, imparare e meravigliarsi senza le parole solo contemplando il cielo stellato o il tramonto del sole o il dono di essere insieme.

La scuola in questo modo conduce dove l’occhio, va dove da sempre, e non ha mai guardato.

La Buona Scuola per il grande ripristino, per costruire un nuovo modo di vita che onora la dignità di ogni essere umano e virus.

È valido e necessario il pensiero di Concetto Marchesi “Nel lavoro paziente, è il nostro sostentamento: ma nella scuola è la nostra salvezza” ( cfr. Il Politecnico, numero 6, 3 novembre 1945, uno dei due testi che aveva Pasolini il giorno in cui venne rapito ).

La realtà e la Storia percepita tramite la carezza del tempo consente di vedere oltre il tempo tutto, anche la importanza della Buona Scuola e del Ministero della Pubblica Istruzione.

Giuseppe Mantia

I giusti che salvano il mondo

Una donna che guarda e studia i quadri al PC.
Fratelli che, in ogni parte del globo, coltivano la Scuola, le piante e la terra con amore.
Uomini che ricercano la parola Giusta con la Buona Scuola.
Una Nazione che crede di essere insostituibile.
Bambini che mangiano cioccolato.
L’artista che studia i classici ed abbina colori e forme.
Uomini che sono nella luce e non hanno paura del Virus.
Chi suppone che tu abbia ragione.
Giusti Uomini che vogliono essere Liberi e mai schiavi di un Virus.

GM

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *